Il De ultimis syllabis indirizzato a Celestino è un'opera adespota e anepigrafa di tradizione bobbiese, attualmente conservata in due soli manoscritti, il Neap. Lat. 2 e il Neap. IV A 17 . Il testo, pubblicato da Heinrich Keil nel IV volume dei Grammatici Latini (pp. 219 - 264), consiste in un'esposizione sistematica delle quantità delle sillabe finali di parola, corredata da numerosi esempi d’autore, per la maggior parte virgiliani. In seguito alle cure editoriali del Keil, tuttavia, l'interesse per questo autore è rimasto a lungo sopito: salvo alcune brevi considerazioni e note prosopografiche, infatti, il fondamentale articolo di Mario De Nonno dedicato all'Auctor ad Caelestinum (1990) rappresenta l'unico contributo estensivo riservato all'Anonimo. L’intento del presente lavoro, pertanto, sarà quello di introdurre l’autore e l’opera, facendo il punto sugli studi finora prodotti, per poi presentare una prima traduzione italiana e alcune note di commento riguardanti le sezioni De litteris, de nomine e de pronomine (GL IV, 219-235).
Il 'De ultimis syllabis liber ad Caelestinum': testo, traduzione e commento (GL IV, 219-232)
CAVALIERI, SARA
2022/2023
Abstract
Il De ultimis syllabis indirizzato a Celestino è un'opera adespota e anepigrafa di tradizione bobbiese, attualmente conservata in due soli manoscritti, il Neap. Lat. 2 e il Neap. IV A 17 . Il testo, pubblicato da Heinrich Keil nel IV volume dei Grammatici Latini (pp. 219 - 264), consiste in un'esposizione sistematica delle quantità delle sillabe finali di parola, corredata da numerosi esempi d’autore, per la maggior parte virgiliani. In seguito alle cure editoriali del Keil, tuttavia, l'interesse per questo autore è rimasto a lungo sopito: salvo alcune brevi considerazioni e note prosopografiche, infatti, il fondamentale articolo di Mario De Nonno dedicato all'Auctor ad Caelestinum (1990) rappresenta l'unico contributo estensivo riservato all'Anonimo. L’intento del presente lavoro, pertanto, sarà quello di introdurre l’autore e l’opera, facendo il punto sugli studi finora prodotti, per poi presentare una prima traduzione italiana e alcune note di commento riguardanti le sezioni De litteris, de nomine e de pronomine (GL IV, 219-235).File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/49817