Il termine "cure palliative" ha un’insolita etimologia associata al mondo cristiano/romano. La parola "palliativo" deriva dalla parola latina pallium. Le cure palliative sono definite come "un insieme di misure terapeutiche, diagnostiche e di supporto rivolte sia al paziente che alla sua famiglia, e destinate al trattamento attivo e complesso di pazienti la cui malattia sottostante è caratterizzata da uno sviluppo inarrestabile e una prognosi infausta che non risponde più a determinati metodi di trattamento." Esse sono quindi un pacchetto terapeutico, non solo farmacologico, che mirano a migliorare il più possibile la qualità della vita sia del malato grave che della sua famiglia. Sono principalmente per le persone che hanno raggiunto le fasi finali di una malattia cronica o progressiva; ed vengono erogate da equipe multidisciplinare, in ospedali, hospice, case di riposo e altre strutture residenziali in un ambito territoriale definito a livello regionale. La persona con cui gli operatori di cure palliative si confrontano frequentemente per l’intero percorso di cura del paziente è il caregiver informale. Il caregiver informali è un membro della famiglia che svolge ruoli informali nel fornire assistenza, sostegno e vicinanza a qualcuno che è malato e che interferisce con le attività quotidiane per prendersi cura di lui. L' attività di caregiver familiare richiede un investimento finanziario, ambientale e di risorse umane. La combinazione di situazioni che si incontreranno sarà particolarmente impegnative sia dal punto di vista emotivo che fisico. Infatti, aiutare un familiare malato o vicino alla morte può avere effetti psicologici significativi. Lo sviluppo della malattia ha un impatto significativo sull'individuo colpito così come sul caregiver e sull'intero ambiente familiare. In questa situazione, la preoccupazione e la tristezza sono emozioni comprensibili, ma spesso il caregiver può trovarsi a dover affrontare diverse problematiche come stress, ansia e depressione a causa del peso delle proprie responsabilità, del coinvolgimento emotivo con il "paziente", della propria incapacità di prendersi una pausa e il senso di impotenza e frustrazione che deriva dall'essere testimoni delle proprie lotte.
Se curi la malattia puoi vincere o perdere. Se curi il malato vinci sempre
ANDOLFATO, GIORGIA
2022/2023
Abstract
Il termine "cure palliative" ha un’insolita etimologia associata al mondo cristiano/romano. La parola "palliativo" deriva dalla parola latina pallium. Le cure palliative sono definite come "un insieme di misure terapeutiche, diagnostiche e di supporto rivolte sia al paziente che alla sua famiglia, e destinate al trattamento attivo e complesso di pazienti la cui malattia sottostante è caratterizzata da uno sviluppo inarrestabile e una prognosi infausta che non risponde più a determinati metodi di trattamento." Esse sono quindi un pacchetto terapeutico, non solo farmacologico, che mirano a migliorare il più possibile la qualità della vita sia del malato grave che della sua famiglia. Sono principalmente per le persone che hanno raggiunto le fasi finali di una malattia cronica o progressiva; ed vengono erogate da equipe multidisciplinare, in ospedali, hospice, case di riposo e altre strutture residenziali in un ambito territoriale definito a livello regionale. La persona con cui gli operatori di cure palliative si confrontano frequentemente per l’intero percorso di cura del paziente è il caregiver informale. Il caregiver informali è un membro della famiglia che svolge ruoli informali nel fornire assistenza, sostegno e vicinanza a qualcuno che è malato e che interferisce con le attività quotidiane per prendersi cura di lui. L' attività di caregiver familiare richiede un investimento finanziario, ambientale e di risorse umane. La combinazione di situazioni che si incontreranno sarà particolarmente impegnative sia dal punto di vista emotivo che fisico. Infatti, aiutare un familiare malato o vicino alla morte può avere effetti psicologici significativi. Lo sviluppo della malattia ha un impatto significativo sull'individuo colpito così come sul caregiver e sull'intero ambiente familiare. In questa situazione, la preoccupazione e la tristezza sono emozioni comprensibili, ma spesso il caregiver può trovarsi a dover affrontare diverse problematiche come stress, ansia e depressione a causa del peso delle proprie responsabilità, del coinvolgimento emotivo con il "paziente", della propria incapacità di prendersi una pausa e il senso di impotenza e frustrazione che deriva dall'essere testimoni delle proprie lotte.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/50041