Questa ricerca nasce in seguito all’acquisizione di un materiale raro nel suo genere e per questo prezioso, anche se piuttosto difficile da analizzare. Il materiale è composto dalle conversazioni effettuate da un gruppo terapeutico, denominato “Gruppo Obiettivi” che, a seguito della chiusura momentanea della cooperativa di appartenenza, dovuta alle restrizioni relative alla Pandemia Covid-19, è stato condotto in modalità “chat-based”. L’obiettivo della ricerca qui presentata è quello di indagare lo sviluppo dei costrutti di Coesione e Coerenza all’interno del gruppo terapeutico, attraverso una metodologia mista che utilizza sia l’analisi qualitativa delle interazioni, per la quale viene usata come riferimento la teoria psicoanalitica sull’individuo e il gruppo, sia l’analisi quantitativa. Quest’ultima è stata condotta attraverso l’uso di una metodologia costruita appositamente e successivamente verificata attraverso l’elaborazione statistica dei risultati prodotti (Test del chi-quadrato e K di Cohen). La ricerca si è strutturata principalmente in tre fasi: nella prima sono stati analizzati i contributi presenti in letteratura relativi ai due costrutti (cap. 1), nella seconda è stata costruita la griglia di analisi delle interazioni (cap. 2: par., 2.1, 2.2, 2.3), nella terza sono state analizzate le interazioni (par. 2.4) e discussi i risultati (par.2.5). Rispetto ai lavori precedenti sull’argomento, al termine Coesione viene affiancato quello di Coerenza con l’intento di rendere più rigorosa la descrizione dell’assetto interattivo che si genera all’interno di un gruppo terapeutico. L’utilizzo del termine Coerenza non solo comporta una migliore descrizione del funzionamento psichico gruppale, ma determina anche un diverso significato del termine Coesione, non più utilizzato solamente per indicare il grado di unità del gruppo, ma anche per descrivere un funzionamento psichico che si oppone ai processi trasformativi del gruppo. Per sostenere la frustrazione e i conflitti emotivi durante le prime fasi del percorso terapeutico, il gruppo si struttura secondo una modalità organizzativa che possa conferire ai partecipanti sicurezza e solidità. Questa forza di attrazione del gruppo per i suoi membri in letteratura è definita Coesione. L’ipotesi di questo lavoro è che la Coesione possa essere considerato un fattore che influenza positivamente l’esito del trattamento, solo se evolve in un’organizzazione gruppale più matura, la Coerenza. Se questo passaggio non avviene, le modalità di interazione tra i membri restano unicamente di tipo transferale: scissione, proiezione, introiezione e identificazione proiettiva sono i processi psichici che strutturano i “legami”. In tale situazione non esistono ancora le condizioni per incontrare autenticamente l’altro: le differenze non sono opportunità di scoperta, ma solo fattore di angoscia e incertezza da dover controllare attraverso meccanismi difensivi. Il passaggio da Coesione a Coerenza non riguarda unicamente un funzionamento psichico gruppale, ma è strettamente legato ai processi che strutturano lo spazio psichico individuale. Per questo, nella prima parte del lavoro è stato indagato l’utilizzo dei termini anche nelle teorie psicoanalitiche relative all’individuo. Sono state scelte, tra le molte presenti in letteratura, quelle che più di altre hanno permesso di descrivere l’evoluzione della Psicoanalisi in relazione al rapporto tra soggetto-oggetto, mondo interno-mondo esterno, intrapsichico-interpersonale. Per concludere, è importante sottolineare come tale ricerca non sia finalizzata unicamente all’analisi delle interazioni del “Gruppo Obiettivi”, ma rivolge il suo sguardo a tutti quei processi che strutturano lo spazio psichico individuale e gruppale nei momenti in cui l’individuo incontra un’altra soggettività.

L'Incontro con l'Alterità: ricerca empirica sulla possibilità di evoluzione dalla Coesione alla Coerenza in una Chat-based Group Psychotheapy

BISCHETTI, GUGLIELMO
2022/2023

Abstract

Questa ricerca nasce in seguito all’acquisizione di un materiale raro nel suo genere e per questo prezioso, anche se piuttosto difficile da analizzare. Il materiale è composto dalle conversazioni effettuate da un gruppo terapeutico, denominato “Gruppo Obiettivi” che, a seguito della chiusura momentanea della cooperativa di appartenenza, dovuta alle restrizioni relative alla Pandemia Covid-19, è stato condotto in modalità “chat-based”. L’obiettivo della ricerca qui presentata è quello di indagare lo sviluppo dei costrutti di Coesione e Coerenza all’interno del gruppo terapeutico, attraverso una metodologia mista che utilizza sia l’analisi qualitativa delle interazioni, per la quale viene usata come riferimento la teoria psicoanalitica sull’individuo e il gruppo, sia l’analisi quantitativa. Quest’ultima è stata condotta attraverso l’uso di una metodologia costruita appositamente e successivamente verificata attraverso l’elaborazione statistica dei risultati prodotti (Test del chi-quadrato e K di Cohen). La ricerca si è strutturata principalmente in tre fasi: nella prima sono stati analizzati i contributi presenti in letteratura relativi ai due costrutti (cap. 1), nella seconda è stata costruita la griglia di analisi delle interazioni (cap. 2: par., 2.1, 2.2, 2.3), nella terza sono state analizzate le interazioni (par. 2.4) e discussi i risultati (par.2.5). Rispetto ai lavori precedenti sull’argomento, al termine Coesione viene affiancato quello di Coerenza con l’intento di rendere più rigorosa la descrizione dell’assetto interattivo che si genera all’interno di un gruppo terapeutico. L’utilizzo del termine Coerenza non solo comporta una migliore descrizione del funzionamento psichico gruppale, ma determina anche un diverso significato del termine Coesione, non più utilizzato solamente per indicare il grado di unità del gruppo, ma anche per descrivere un funzionamento psichico che si oppone ai processi trasformativi del gruppo. Per sostenere la frustrazione e i conflitti emotivi durante le prime fasi del percorso terapeutico, il gruppo si struttura secondo una modalità organizzativa che possa conferire ai partecipanti sicurezza e solidità. Questa forza di attrazione del gruppo per i suoi membri in letteratura è definita Coesione. L’ipotesi di questo lavoro è che la Coesione possa essere considerato un fattore che influenza positivamente l’esito del trattamento, solo se evolve in un’organizzazione gruppale più matura, la Coerenza. Se questo passaggio non avviene, le modalità di interazione tra i membri restano unicamente di tipo transferale: scissione, proiezione, introiezione e identificazione proiettiva sono i processi psichici che strutturano i “legami”. In tale situazione non esistono ancora le condizioni per incontrare autenticamente l’altro: le differenze non sono opportunità di scoperta, ma solo fattore di angoscia e incertezza da dover controllare attraverso meccanismi difensivi. Il passaggio da Coesione a Coerenza non riguarda unicamente un funzionamento psichico gruppale, ma è strettamente legato ai processi che strutturano lo spazio psichico individuale. Per questo, nella prima parte del lavoro è stato indagato l’utilizzo dei termini anche nelle teorie psicoanalitiche relative all’individuo. Sono state scelte, tra le molte presenti in letteratura, quelle che più di altre hanno permesso di descrivere l’evoluzione della Psicoanalisi in relazione al rapporto tra soggetto-oggetto, mondo interno-mondo esterno, intrapsichico-interpersonale. Per concludere, è importante sottolineare come tale ricerca non sia finalizzata unicamente all’analisi delle interazioni del “Gruppo Obiettivi”, ma rivolge il suo sguardo a tutti quei processi che strutturano lo spazio psichico individuale e gruppale nei momenti in cui l’individuo incontra un’altra soggettività.
2022
Encountering Otherness: empirical research on the possibility of development from Cohesion to Coherence in a Chat-based Group Psychotherapy
Coesione, Coerenz
Psicoanalisi
Terapia gruppale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/54207