Il tema dei cambiamenti climatici emerge sempre più nettamente a livello internazionale e nazionale in merito alla criticità del mantenimento delle condizioni necessarie alla vita nei prossimi secoli per l’intero complesso sistema di specie del nostro pianeta. Secondo l’ONU i cambiamenti climatici sono “le variazioni a lungo termine delle temperature e dei modelli meteorologici. […] A partire dal 19° secolo, le attività umane sono state il fattore principale all'origine dei cambiamenti climatici, imputabili essenzialmente alla combustione di combustibili fossili”. Tra le conseguenze ricondotte al cambiamento climatico emergono intensi periodi di siccità, ondate di calore, numerosi incendi, aumento del livello del mare, declino della biodiversità e molto altro. Ricerche quali quelle del National Reserach Council (2020) mettono in luce come il cambiamento climatico sia una delle principali sfide dei nostri tempi, evidenziando come questo e i relativi problemi ambientali siano tra i più alti cinque rischi mondiali del prossimo decennio. È chiara, dunque, l’urgenza di ridurre l’incidenza dell’attività antropica sul riscaldamento climatico mondiale, sia per diminuire gli effetti di quanto prodotto finora sia per cercare di “invertire la rotta” al fine di conservare, tra le altre, la specie umana. Ciò porta a considerare come le modalità di azione dell’uomo necessitino di cambiamenti in diversi ambiti (economico, energetico, gestione degli affari pubblici, tutela ambientale ecc.), considerando come, trasversalmente alle scelte compiute in queste ed altre situazioni, si hanno ricadute, oltre che sulla sanità dei singoli, sulla salute della comunità tutta. Seguendo questo percorso di trasformazione a diversi livelli, una delle modalità con le quali si sta cercando di ridurre il proprio apporto ai cambiamenti climatici concerne il tema della sostenibilità, declinato in produzione e consumo di risorse. La linea strategica di cambiamento del modo in cui i cittadini usano le risorse si ritrova in più obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile stilata dall’ONU e la centralità della gestione dell’emergenza climatica risulta uno dei punti centrali del Green Deal europeo. Il presente elaborato si focalizza sugli SDGs 12 e 13. A partire dall’analisi della normativa, della letteratura del settore e delle relative criticità, si offre un contributo calato nella Regione Veneto, che si inserisce nelle dinamiche interattive che generano le scelte d’uso di risorse. Quanto presentato consente di rendere disponibili dei riferimenti conoscitivi e metodologici scientificamente fondati per osservare e misurare come la comunità usa le risorse (materiali e immateriali) a disposizione, conferendone uno specifico valore d’uso. Per far ciò, si è adottato l’impianto conoscitivo ed operativo della Scienza Dialogica, disciplina che si occupa di formalizzare le regole dell’uso del linguaggio naturale, cioè le modalità attraverso le quali la nostra specie interagisce generando realtà di senso. A partire dal costrutto di “consumo sostenibile”, la ricerca ha perseguito l’obiettivo di descrivere le modalità interattive attraverso le quali i cittadini veneti configurano il “consumo sostenibile”, con riferimento anche ai cambiamenti climatici: si è reso disponibile un indice di misura, spendibile in qualsiasi assetto, che genera una “fotografia” delle modalità con cui la comunità usa le risorse. Sulla base dell’output di ricerca, argomentato a partire dalla Tavola dei Repertori Discorsivi, si sono evidenziati punti di forza e critici dell’assetto interattivo, a partire dai quali si è evidenziata una possibile esigenza di intervento per la modifica dell’architettura delle scelte d’uso di risorse della comunità, al fine di promuovere la conservazione della specie.

L'engagement dei cittadini veneti nelle scelte di consumo sostenibile: una ricerca-intervento per la gestione corresponsabile dei cambiamenti climatici

BORAN, FEDERICO
2022/2023

Abstract

Il tema dei cambiamenti climatici emerge sempre più nettamente a livello internazionale e nazionale in merito alla criticità del mantenimento delle condizioni necessarie alla vita nei prossimi secoli per l’intero complesso sistema di specie del nostro pianeta. Secondo l’ONU i cambiamenti climatici sono “le variazioni a lungo termine delle temperature e dei modelli meteorologici. […] A partire dal 19° secolo, le attività umane sono state il fattore principale all'origine dei cambiamenti climatici, imputabili essenzialmente alla combustione di combustibili fossili”. Tra le conseguenze ricondotte al cambiamento climatico emergono intensi periodi di siccità, ondate di calore, numerosi incendi, aumento del livello del mare, declino della biodiversità e molto altro. Ricerche quali quelle del National Reserach Council (2020) mettono in luce come il cambiamento climatico sia una delle principali sfide dei nostri tempi, evidenziando come questo e i relativi problemi ambientali siano tra i più alti cinque rischi mondiali del prossimo decennio. È chiara, dunque, l’urgenza di ridurre l’incidenza dell’attività antropica sul riscaldamento climatico mondiale, sia per diminuire gli effetti di quanto prodotto finora sia per cercare di “invertire la rotta” al fine di conservare, tra le altre, la specie umana. Ciò porta a considerare come le modalità di azione dell’uomo necessitino di cambiamenti in diversi ambiti (economico, energetico, gestione degli affari pubblici, tutela ambientale ecc.), considerando come, trasversalmente alle scelte compiute in queste ed altre situazioni, si hanno ricadute, oltre che sulla sanità dei singoli, sulla salute della comunità tutta. Seguendo questo percorso di trasformazione a diversi livelli, una delle modalità con le quali si sta cercando di ridurre il proprio apporto ai cambiamenti climatici concerne il tema della sostenibilità, declinato in produzione e consumo di risorse. La linea strategica di cambiamento del modo in cui i cittadini usano le risorse si ritrova in più obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile stilata dall’ONU e la centralità della gestione dell’emergenza climatica risulta uno dei punti centrali del Green Deal europeo. Il presente elaborato si focalizza sugli SDGs 12 e 13. A partire dall’analisi della normativa, della letteratura del settore e delle relative criticità, si offre un contributo calato nella Regione Veneto, che si inserisce nelle dinamiche interattive che generano le scelte d’uso di risorse. Quanto presentato consente di rendere disponibili dei riferimenti conoscitivi e metodologici scientificamente fondati per osservare e misurare come la comunità usa le risorse (materiali e immateriali) a disposizione, conferendone uno specifico valore d’uso. Per far ciò, si è adottato l’impianto conoscitivo ed operativo della Scienza Dialogica, disciplina che si occupa di formalizzare le regole dell’uso del linguaggio naturale, cioè le modalità attraverso le quali la nostra specie interagisce generando realtà di senso. A partire dal costrutto di “consumo sostenibile”, la ricerca ha perseguito l’obiettivo di descrivere le modalità interattive attraverso le quali i cittadini veneti configurano il “consumo sostenibile”, con riferimento anche ai cambiamenti climatici: si è reso disponibile un indice di misura, spendibile in qualsiasi assetto, che genera una “fotografia” delle modalità con cui la comunità usa le risorse. Sulla base dell’output di ricerca, argomentato a partire dalla Tavola dei Repertori Discorsivi, si sono evidenziati punti di forza e critici dell’assetto interattivo, a partire dai quali si è evidenziata una possibile esigenza di intervento per la modifica dell’architettura delle scelte d’uso di risorse della comunità, al fine di promuovere la conservazione della specie.
2022
The engagement in sustainable consumption choices of Veneto citizens: an action-research for co-responsible management of climate change
Consumo sostenibile
Crisi climatica
Corresponsabilità
Engagement
Scienza Dialogica
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/54208