Storicamente l'Italia si è dimostrata il Paese più aperto ad una prospettiva inclusiva: già dagli anni Settanta del Novecento è stata introdotta l'integrazione scolastica con la Legge n.118. Questa ha favorito un susseguirsi di ulteriori leggi e riforme scolastiche che avessero il compito di migliorare gli strumenti per aiutare studenti che presentassero disturbi fisici o psicologici. Il primo capitolo rappresenta il quadro teorico della tesi in cui si introduce il tema del jazz come strumento pedagogico e come esso si inserisca all'interno dell'educazione inclusiva; e come, conseguentemente, abbia generato il neologismo della Pedagojazz. Nel secondo capitolo si introdurrà la domanda di ricerca che ha guidato la ricerca qualitativa. Quest'ultima è stata svolta all'interno del contesto Padovano, nel quale da diversi anni si sono svolti corsi di formazione per insegnanti di sostegno. Durante questi corsi agli insegnanti è chiarita la definizione di insegnante improvvisatore, della Pedagojazz e dei valori dell'educazione inclusiva. Saranno definiti i metodi, gli strumenti, l'ipotesi di partenza e i risultati della ricerca svoltasi sul campo. Nel terzo capitolo si affronta un'analisi degli elaborati dei partecipanti del laboratorio jazz. Questi elaborati sono stati scritti dagli insegnanti i quali hanno riportato le loro considerazioni e riflessioni riguardo al laboratorio svolto. Per l'analisi degli elaborati sono state poste le stesse domande delle osservazioni partecipative. La differenza rispetto a queste ultime è che l'analisi degli elaborati si è basata sulle riflessioni soggettive dei partecipanti e non su osservazioni. Per concludere, saranno analizzati i dati che sono stati tratti dalla ricerca e si vedrà come questi possano essere utili per una nuova prospettiva di ricerca, oppure se essi possano generare altri dubbi e domande per ulteriori ricerche da svolgere.
Il Jazz come strumento pedagogico: Una ricerca esplorativa per la formazione inclusiva
ROSPONI, CHIARA
2022/2023
Abstract
Storicamente l'Italia si è dimostrata il Paese più aperto ad una prospettiva inclusiva: già dagli anni Settanta del Novecento è stata introdotta l'integrazione scolastica con la Legge n.118. Questa ha favorito un susseguirsi di ulteriori leggi e riforme scolastiche che avessero il compito di migliorare gli strumenti per aiutare studenti che presentassero disturbi fisici o psicologici. Il primo capitolo rappresenta il quadro teorico della tesi in cui si introduce il tema del jazz come strumento pedagogico e come esso si inserisca all'interno dell'educazione inclusiva; e come, conseguentemente, abbia generato il neologismo della Pedagojazz. Nel secondo capitolo si introdurrà la domanda di ricerca che ha guidato la ricerca qualitativa. Quest'ultima è stata svolta all'interno del contesto Padovano, nel quale da diversi anni si sono svolti corsi di formazione per insegnanti di sostegno. Durante questi corsi agli insegnanti è chiarita la definizione di insegnante improvvisatore, della Pedagojazz e dei valori dell'educazione inclusiva. Saranno definiti i metodi, gli strumenti, l'ipotesi di partenza e i risultati della ricerca svoltasi sul campo. Nel terzo capitolo si affronta un'analisi degli elaborati dei partecipanti del laboratorio jazz. Questi elaborati sono stati scritti dagli insegnanti i quali hanno riportato le loro considerazioni e riflessioni riguardo al laboratorio svolto. Per l'analisi degli elaborati sono state poste le stesse domande delle osservazioni partecipative. La differenza rispetto a queste ultime è che l'analisi degli elaborati si è basata sulle riflessioni soggettive dei partecipanti e non su osservazioni. Per concludere, saranno analizzati i dati che sono stati tratti dalla ricerca e si vedrà come questi possano essere utili per una nuova prospettiva di ricerca, oppure se essi possano generare altri dubbi e domande per ulteriori ricerche da svolgere.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/54488