Il presente studio si propone di analizzare come gli interventi di Educazione assistita con gli animali siano in grado di promuovere l’inclusività all’interno del contesto scolastico. In particolare, partendo da un’analisi della letteratura presente, si cerca di dimostrare l’efficacia della presenza di un’animale in classe, il quale diviene un co-mediatore, una figura di supporto, capace di sostenere l’alunno, in modo particolare l’alunno con disabilità o con disturbi comportamentali, nella relazione con il proprio docente e i compagni, favorendo così il processo di insegnamento-apprendimento e l’acquisizione di competenze cognitive e sociali spendibili in tutto l’arco della vita. Per poter spiegare come la presenza di un’animale possa migliorare lo sviluppo sociale e cognitivo del bambino permettendo l’instaurarsi di relazioni significative e cooperative tra i pari e gli insegnanti, è necessario fare riferimento alla zooantropologia. La zooantropologia è una disciplina che si occupa dello studio della relazione uomo-animale e vuole comprendere come applicare le capacità di quest’ultimo di indurre disposizioni espressive, educative e assistenziali e apportare effetti benefici nello sviluppo dell’uomo. Tale approccio può essere di tipo teorico o pratico. In questo secondo caso si parlerà di zooantropologia applicata, la quale a seconda degli obiettivi che intende raggiungere, potrà essere declinata in zooantropologia didattica, quando l’intento è educativo-pedagogico, o in zooantropologia assistenziale se l’intento è di tipo terapeutico. Quest’ultima declinazione è quella che riguarda gli Interventi assistiti con gli animali, i quali si servono della referenza animale, come co-teraputa nello sviluppo dei soggetti che si trovano in condizioni di disagio. Il caso di studio riportato riguarda un’intervento di Educazione assistita con l’ausilio del cane realizzato in una scuola primaria del territorio Veneto, rivolto a un bambino con disturbi comportamentali e ai suoi compagni di classe. L’intervento è stato costruito utilizzando la scheda progettuale degli Interventi assistiti con gli animali elaborato dall’Istituto Zooprofilattico delle Venezie. L’intervento è stato condotto da un’équipe composta da responsabile del progetto (educatore e psicologo), coadiutore del cane e insegnante di sostegno del bambino oggetto di studio. Per la rilevazione dei dati si sono utilizzati strumenti qualitativi e quantitativi, quali osservazione sistematica, diario di bordo strutturato, interviste semistrutturate e griglie di osservazione, create sul modello delle griglie di osservazione dell’Interaction Process Analysis, A Method for the Study of Small Groups di R.F Bales. I dati raccolti hanno permesso di evidenziare che, nei momenti in cui la relazione tra il bambino e i pari e tra il bambino e l’insegnante di sostegno, è mediata dalla figura del cane, i comportamenti del bambino sono meno aggressivi, oppositivi e provocatori e aumenta il livello di tolleranza e le capacità cooperative con questi. Ne consegue che il clima scolastico diviene più accogliente e inclusivo.
Metodologia e tecniche pedagogico-zooantropologiche finalizzate all'inclusione: studio di un caso di Dog Therapy a scuola
VENTURATO, ELENA
2022/2023
Abstract
Il presente studio si propone di analizzare come gli interventi di Educazione assistita con gli animali siano in grado di promuovere l’inclusività all’interno del contesto scolastico. In particolare, partendo da un’analisi della letteratura presente, si cerca di dimostrare l’efficacia della presenza di un’animale in classe, il quale diviene un co-mediatore, una figura di supporto, capace di sostenere l’alunno, in modo particolare l’alunno con disabilità o con disturbi comportamentali, nella relazione con il proprio docente e i compagni, favorendo così il processo di insegnamento-apprendimento e l’acquisizione di competenze cognitive e sociali spendibili in tutto l’arco della vita. Per poter spiegare come la presenza di un’animale possa migliorare lo sviluppo sociale e cognitivo del bambino permettendo l’instaurarsi di relazioni significative e cooperative tra i pari e gli insegnanti, è necessario fare riferimento alla zooantropologia. La zooantropologia è una disciplina che si occupa dello studio della relazione uomo-animale e vuole comprendere come applicare le capacità di quest’ultimo di indurre disposizioni espressive, educative e assistenziali e apportare effetti benefici nello sviluppo dell’uomo. Tale approccio può essere di tipo teorico o pratico. In questo secondo caso si parlerà di zooantropologia applicata, la quale a seconda degli obiettivi che intende raggiungere, potrà essere declinata in zooantropologia didattica, quando l’intento è educativo-pedagogico, o in zooantropologia assistenziale se l’intento è di tipo terapeutico. Quest’ultima declinazione è quella che riguarda gli Interventi assistiti con gli animali, i quali si servono della referenza animale, come co-teraputa nello sviluppo dei soggetti che si trovano in condizioni di disagio. Il caso di studio riportato riguarda un’intervento di Educazione assistita con l’ausilio del cane realizzato in una scuola primaria del territorio Veneto, rivolto a un bambino con disturbi comportamentali e ai suoi compagni di classe. L’intervento è stato costruito utilizzando la scheda progettuale degli Interventi assistiti con gli animali elaborato dall’Istituto Zooprofilattico delle Venezie. L’intervento è stato condotto da un’équipe composta da responsabile del progetto (educatore e psicologo), coadiutore del cane e insegnante di sostegno del bambino oggetto di studio. Per la rilevazione dei dati si sono utilizzati strumenti qualitativi e quantitativi, quali osservazione sistematica, diario di bordo strutturato, interviste semistrutturate e griglie di osservazione, create sul modello delle griglie di osservazione dell’Interaction Process Analysis, A Method for the Study of Small Groups di R.F Bales. I dati raccolti hanno permesso di evidenziare che, nei momenti in cui la relazione tra il bambino e i pari e tra il bambino e l’insegnante di sostegno, è mediata dalla figura del cane, i comportamenti del bambino sono meno aggressivi, oppositivi e provocatori e aumenta il livello di tolleranza e le capacità cooperative con questi. Ne consegue che il clima scolastico diviene più accogliente e inclusivo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/54500