La negligenza spaiale unilaterale è un disordine associato a lesioni corticali o sottocorticali di un emisfero. Nella maggior parte dei casi, la lesione è localizzata nell’emisfero destro e il deficit riguarda la parte sinistra dello spazio. In pazienti affetti da NSU può manifestarsi la dislessia da negligenza, un disturbo che si verifica nella lettura di uno stimolo in presentazione canonica, dove il paziente commette errori sulle lettere nella metà controlaterale alla lesione. Errori di natura fonologica nella porzione della stringa di lettere corrispondente alla parte cerebrale contro lesionale sono stati osservati in pazienti affetti da dislessia da negligenza; tuttavia, questo tipo di errori non può essere attribuito a disordini fonologici, dal momento che non compare alcun segno di afasia in pazienti affetti da dislessia da negligenza con lesione cerebrale destra. A conferma di ciò, diversi studi hanno dimostrato che gli errori in questione derivano da difficoltà visuo-ortografiche e si distinguono in errori di omissione ed errori di sostituzione; inoltre, è stato provato che i primi sono correlati alla negligenza spaziale unilaterale e a un ulteriore deficit oculomtorio, mentre i secondi dipendono da un disordine dell’attenzione focale. Il presente studio desidera andare oltre quanto attestato nelle ricerche precedenti chiedendosi se un’ulteriore determinante degli errori di sostituzione fonologica possa essere la competenza fonologica del paziente. In questi termini, proprio gli errori di sostituzione non casuali possono rivelare il ruolo che acquista la competenza fonologica pregressa nel processo di lettura. La competenza linguistica, infatti, ha già dimostrato di modulare la lettura a più livelli, tra cui quelli lessicale, semantico e sintattico, in pazienti portatori del deficit in oggetto. A sostegno della tesi sono stati riesaminati i dati raccolti in uno studio di Semenza e collaboratori (2011), dove a 18 parlanti nativi italiani (12 maschi; 6 femmine) veniva chiesto di leggere una o più volte una lista di 112 parole composte. Dopo aver creato un database contenente tutte le risposte ottenute, sono stati analizzati solo gli errori di sostituzione commessi sul primo termine del composto, cioè quello a sinistra. Dall’analisi emerge che, nonostante la fonotassi italiana sia rispettata, la maggior parte degli errori crea neologismi o parole che contengono fonemi in comune con il target. Inoltre, l’osservazione delle sostituzioni apparentemente più complesse individua alcune tendenze che sembrano essere determinate esclusivamente da tre fattori principali. Anzitutto, da una semplificazione della struttura sillabica, nella maggior parte dei casi da sillaba complessa a CV. In secondo luogo, da processi di armonia vocalica e consonantica, i quali consistono nella copia e nel trasferimento di tratti tra fonemi. Infine, sono frequenti le sostituzione tra consonanti labiali e velari che, nel paradigma della Teoria degli Elementi, condividono lo stesso elemento di risonanza, poiché possiedono proprietà acustiche in comune. Queste evidenze suggeriscono che tutti i fenomeni osservati possono essere interpretati come il risultato di meccanismi compensatori, nella misura in cui i processi propri della competenza fonologica sembrano modulare l’attenzione al materiale scritto.
Attenzione e competenza fonologica: uno studio neuropsicologico
NACCHI, ARIANNA
2022/2023
Abstract
La negligenza spaiale unilaterale è un disordine associato a lesioni corticali o sottocorticali di un emisfero. Nella maggior parte dei casi, la lesione è localizzata nell’emisfero destro e il deficit riguarda la parte sinistra dello spazio. In pazienti affetti da NSU può manifestarsi la dislessia da negligenza, un disturbo che si verifica nella lettura di uno stimolo in presentazione canonica, dove il paziente commette errori sulle lettere nella metà controlaterale alla lesione. Errori di natura fonologica nella porzione della stringa di lettere corrispondente alla parte cerebrale contro lesionale sono stati osservati in pazienti affetti da dislessia da negligenza; tuttavia, questo tipo di errori non può essere attribuito a disordini fonologici, dal momento che non compare alcun segno di afasia in pazienti affetti da dislessia da negligenza con lesione cerebrale destra. A conferma di ciò, diversi studi hanno dimostrato che gli errori in questione derivano da difficoltà visuo-ortografiche e si distinguono in errori di omissione ed errori di sostituzione; inoltre, è stato provato che i primi sono correlati alla negligenza spaziale unilaterale e a un ulteriore deficit oculomtorio, mentre i secondi dipendono da un disordine dell’attenzione focale. Il presente studio desidera andare oltre quanto attestato nelle ricerche precedenti chiedendosi se un’ulteriore determinante degli errori di sostituzione fonologica possa essere la competenza fonologica del paziente. In questi termini, proprio gli errori di sostituzione non casuali possono rivelare il ruolo che acquista la competenza fonologica pregressa nel processo di lettura. La competenza linguistica, infatti, ha già dimostrato di modulare la lettura a più livelli, tra cui quelli lessicale, semantico e sintattico, in pazienti portatori del deficit in oggetto. A sostegno della tesi sono stati riesaminati i dati raccolti in uno studio di Semenza e collaboratori (2011), dove a 18 parlanti nativi italiani (12 maschi; 6 femmine) veniva chiesto di leggere una o più volte una lista di 112 parole composte. Dopo aver creato un database contenente tutte le risposte ottenute, sono stati analizzati solo gli errori di sostituzione commessi sul primo termine del composto, cioè quello a sinistra. Dall’analisi emerge che, nonostante la fonotassi italiana sia rispettata, la maggior parte degli errori crea neologismi o parole che contengono fonemi in comune con il target. Inoltre, l’osservazione delle sostituzioni apparentemente più complesse individua alcune tendenze che sembrano essere determinate esclusivamente da tre fattori principali. Anzitutto, da una semplificazione della struttura sillabica, nella maggior parte dei casi da sillaba complessa a CV. In secondo luogo, da processi di armonia vocalica e consonantica, i quali consistono nella copia e nel trasferimento di tratti tra fonemi. Infine, sono frequenti le sostituzione tra consonanti labiali e velari che, nel paradigma della Teoria degli Elementi, condividono lo stesso elemento di risonanza, poiché possiedono proprietà acustiche in comune. Queste evidenze suggeriscono che tutti i fenomeni osservati possono essere interpretati come il risultato di meccanismi compensatori, nella misura in cui i processi propri della competenza fonologica sembrano modulare l’attenzione al materiale scritto.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/54550