Le presupposizioni sono informazioni implicite, trasmesse in un enunciato, date per scontate e valide, in quanto fanno parte del “terreno comune” tra i parlanti durante uno scambio conversazionale. Esistono numerosi elementi lessicali o costrutti sintattici che attivano le presupposizioni, detti attivatori presupposizionali. Le presupposizioni rappresentano uno dei più recenti argomenti di ricerca nell’ambito della pragmatica sperimentale. In letteratura è stata studiata la loro comprensione in popolazioni a sviluppo tipico (dall’età prescolare all’età adulta) e cliniche (come nell’ADHD e nei Disturbi dello Spettro dell’Autismo). Non sono presenti ricerche su soggetti con Dislessia Evolutiva. Il presente lavoro ha indagato la capacità di comprendere le presupposizioni da parte di bambini di lingua italiana frequentanti la scuola primaria sia a sviluppo tipico (n= 105) sia con Dislessia Evolutiva (n= 25), attivate da cinque diversi attivatori presupposizionali (descrizioni definite, verbi fattivi, avverbi iterativi, verbi di cambiamento di stato e avverbi focali). La ricerca si è posta l’obiettivo di verificare se esista una traiettoria evolutiva della comprensione nei bambini a sviluppo tipico e se vi siano attivatori presupposizionali più semplici da comprendere. Ci si è chiesti, inoltre, se la comprensione delle presupposizioni dei bambini con Dislessia Evolutiva differisca da quella del gruppo di soggetti a sviluppo tipico e se le prestazioni nelle prove di memoria e linguistiche siano correlate alla capacità di recuperare le presupposizioni. Ai partecipanti è stato chiesto di ascoltare delle brevi storie, contenenti i diversi attivatori presupposizionali, e rispondere a domande di comprensione relative a quanto ascoltato con risposta binaria “sì”-“no”. Nella prova relativa alle presupposizioni si sono registrate percentuali di correttezza inferiori all’80% per le classi prima (79,17%) e seconda (78,07%), mentre superiori per le classi terza (85,52%), quarta (85,53%) e quinta (84.54%). Più precisamente, si è osservato, in accordo con la letteratura, una miglior comprensione delle frasi contenenti i verbi fattivi (91,48%), le descrizioni definite (86,99%) e i verbi di cambiamento di stato (86,89%) rispetto alle presupposizioni con avverbi focali (72,66%) e gli avverbi iterativi (75,66%). Si è notato, inoltre, che il vocabolario recettivo sembra essere correlato alla correttezza nelle presupposizioni. Sono poi emerse differenze tra le prestazioni dei bambini con Dislessia Evolutiva con i loro controlli, appaiati per genere ed età cronologica: i DSA sono risultati meno accurati in tutti i tipi di attivatori e più scorretti ai Filler (82,54% rispetto all’86,01% dei controlli). Anche nelle prove di memoria e lessico recettivo si sono registrate prestazioni inferiori rispetto al gruppo di controllo. Questa ricerca di pragmatica sperimentale ha mostrato l’esistenza parziale di un trend evolutivo, con una miglior comprensione dei verbi fattivi, delle descrizioni definite e dei verbi di cambiamento di stato e suggerisce che il campione con DSA è risultato meno accurato nella comprensione delle presupposizioni rispetto a quello a sviluppo tipico, anche se le percentuali di correttezza suggeriscono che la differenza non sia significativa. Progetti futuri potrebbero coinvolgere altre popolazioni cliniche, campioni di diverse fasce di età e possono contribuire alle ricerche già esistenti.

La comprensione delle presupposizioni da parte di bambini della scuola primaria a sviluppo tipico e con Dislessia Evolutiva

SIGNORETTO, ROBERTA
2022/2023

Abstract

Le presupposizioni sono informazioni implicite, trasmesse in un enunciato, date per scontate e valide, in quanto fanno parte del “terreno comune” tra i parlanti durante uno scambio conversazionale. Esistono numerosi elementi lessicali o costrutti sintattici che attivano le presupposizioni, detti attivatori presupposizionali. Le presupposizioni rappresentano uno dei più recenti argomenti di ricerca nell’ambito della pragmatica sperimentale. In letteratura è stata studiata la loro comprensione in popolazioni a sviluppo tipico (dall’età prescolare all’età adulta) e cliniche (come nell’ADHD e nei Disturbi dello Spettro dell’Autismo). Non sono presenti ricerche su soggetti con Dislessia Evolutiva. Il presente lavoro ha indagato la capacità di comprendere le presupposizioni da parte di bambini di lingua italiana frequentanti la scuola primaria sia a sviluppo tipico (n= 105) sia con Dislessia Evolutiva (n= 25), attivate da cinque diversi attivatori presupposizionali (descrizioni definite, verbi fattivi, avverbi iterativi, verbi di cambiamento di stato e avverbi focali). La ricerca si è posta l’obiettivo di verificare se esista una traiettoria evolutiva della comprensione nei bambini a sviluppo tipico e se vi siano attivatori presupposizionali più semplici da comprendere. Ci si è chiesti, inoltre, se la comprensione delle presupposizioni dei bambini con Dislessia Evolutiva differisca da quella del gruppo di soggetti a sviluppo tipico e se le prestazioni nelle prove di memoria e linguistiche siano correlate alla capacità di recuperare le presupposizioni. Ai partecipanti è stato chiesto di ascoltare delle brevi storie, contenenti i diversi attivatori presupposizionali, e rispondere a domande di comprensione relative a quanto ascoltato con risposta binaria “sì”-“no”. Nella prova relativa alle presupposizioni si sono registrate percentuali di correttezza inferiori all’80% per le classi prima (79,17%) e seconda (78,07%), mentre superiori per le classi terza (85,52%), quarta (85,53%) e quinta (84.54%). Più precisamente, si è osservato, in accordo con la letteratura, una miglior comprensione delle frasi contenenti i verbi fattivi (91,48%), le descrizioni definite (86,99%) e i verbi di cambiamento di stato (86,89%) rispetto alle presupposizioni con avverbi focali (72,66%) e gli avverbi iterativi (75,66%). Si è notato, inoltre, che il vocabolario recettivo sembra essere correlato alla correttezza nelle presupposizioni. Sono poi emerse differenze tra le prestazioni dei bambini con Dislessia Evolutiva con i loro controlli, appaiati per genere ed età cronologica: i DSA sono risultati meno accurati in tutti i tipi di attivatori e più scorretti ai Filler (82,54% rispetto all’86,01% dei controlli). Anche nelle prove di memoria e lessico recettivo si sono registrate prestazioni inferiori rispetto al gruppo di controllo. Questa ricerca di pragmatica sperimentale ha mostrato l’esistenza parziale di un trend evolutivo, con una miglior comprensione dei verbi fattivi, delle descrizioni definite e dei verbi di cambiamento di stato e suggerisce che il campione con DSA è risultato meno accurato nella comprensione delle presupposizioni rispetto a quello a sviluppo tipico, anche se le percentuali di correttezza suggeriscono che la differenza non sia significativa. Progetti futuri potrebbero coinvolgere altre popolazioni cliniche, campioni di diverse fasce di età e possono contribuire alle ricerche già esistenti.
2022
Retrieval of presuppositions by primary school children with typical development and with Developmental Dyslexia
Presupposizione
bambini
Dislessia
sviluppo tipico
dislessia
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