Quella di Disturbo Narcisistico di Personalità (DNP) può essere considerata una delle diagnosi più difficili da afferrare e da declinare in un insieme di criteri sintomatologici. Nata da un mito prima, e da una moltitudine estremamente varia e poliedrica di teorizzazioni poi, è infine confluita nei sistemi diagnostici attualmente utilizzati (DSM-V e PDM-II). Il PDM-II è il manuale diagnostico che promuove l'approccio psicoanalitico alla diagnosi, discostandosi da un diffuso riduzionismo nosografico che rischia di ridurre il Disturbo a una lista di sintomi con qualità essenziali. Il suo contributo più prezioso alla comprensione del Disturbo Narcisistico di Personalità consiste nell’introduzione della concezione dimensionale della psicopatologia, che si traduce nell’idea che esista un continuum salute-malattia che caratterizza il narcisismo, dalla sua forma sana ed evolutiva sino alle sue manifestazioni disfunzionali. Tale concezione nasce dall’importante scoperta freudiana che i sintomi rappresentino semplicemente manifestazioni ingigantite di fenomeni quotidiani, presenti nella vita psichica di ognuno e dalle successive teorie psicoanalitiche, che hanno studiato il narcisismo a partire dall’importanza del suo ruolo nello sviluppo psichico. Il lavoro qui presentato si propone di tracciare un disegno il più univoco e completo possibile del Disturbo Narcisistico di Personalità e della sua diagnosi, adottando una posizione di pluralismo esplicativo che evidenzia come il dialogo tra discipline risulti non solo auspicabile, ma necessario, pur nella consapevolezza del duplice rischio di riduzionismo e di determinismo. Con uno sguardo alle neuroscienze e uno al mito viene presentato, secondo l’approccio psicoanalitico, l’individuo che tende più a rappresentare tale Disturbo e ne vengono sottolineate le mancanze e le difficoltà relazionali come principale nucleo e indicatore diagnostico. La revisione sistematica della letteratura neuroscientifica attuale, proposta nell’elaborato, permette di individuare un possibile correlato neurale del Disturbo Narcisistico di Personalità e di integrare l’accurata descrizione psicoanalitica del Disturbo con risultati eziopatogenetici neurofisiologici che ne mostrino un assetto morfo-funzionale preferenziale; ma anche di cogliere, partendo dai limiti di tale lavoro, l’instabilità di tale corrispondenza.
Il Disturbo Narcisistico di Personalità: dal mito alla diagnosi psicoanalitica con uno sguardo alle neuroscienze
SCIEGHI, SERENA
2022/2023
Abstract
Quella di Disturbo Narcisistico di Personalità (DNP) può essere considerata una delle diagnosi più difficili da afferrare e da declinare in un insieme di criteri sintomatologici. Nata da un mito prima, e da una moltitudine estremamente varia e poliedrica di teorizzazioni poi, è infine confluita nei sistemi diagnostici attualmente utilizzati (DSM-V e PDM-II). Il PDM-II è il manuale diagnostico che promuove l'approccio psicoanalitico alla diagnosi, discostandosi da un diffuso riduzionismo nosografico che rischia di ridurre il Disturbo a una lista di sintomi con qualità essenziali. Il suo contributo più prezioso alla comprensione del Disturbo Narcisistico di Personalità consiste nell’introduzione della concezione dimensionale della psicopatologia, che si traduce nell’idea che esista un continuum salute-malattia che caratterizza il narcisismo, dalla sua forma sana ed evolutiva sino alle sue manifestazioni disfunzionali. Tale concezione nasce dall’importante scoperta freudiana che i sintomi rappresentino semplicemente manifestazioni ingigantite di fenomeni quotidiani, presenti nella vita psichica di ognuno e dalle successive teorie psicoanalitiche, che hanno studiato il narcisismo a partire dall’importanza del suo ruolo nello sviluppo psichico. Il lavoro qui presentato si propone di tracciare un disegno il più univoco e completo possibile del Disturbo Narcisistico di Personalità e della sua diagnosi, adottando una posizione di pluralismo esplicativo che evidenzia come il dialogo tra discipline risulti non solo auspicabile, ma necessario, pur nella consapevolezza del duplice rischio di riduzionismo e di determinismo. Con uno sguardo alle neuroscienze e uno al mito viene presentato, secondo l’approccio psicoanalitico, l’individuo che tende più a rappresentare tale Disturbo e ne vengono sottolineate le mancanze e le difficoltà relazionali come principale nucleo e indicatore diagnostico. La revisione sistematica della letteratura neuroscientifica attuale, proposta nell’elaborato, permette di individuare un possibile correlato neurale del Disturbo Narcisistico di Personalità e di integrare l’accurata descrizione psicoanalitica del Disturbo con risultati eziopatogenetici neurofisiologici che ne mostrino un assetto morfo-funzionale preferenziale; ma anche di cogliere, partendo dai limiti di tale lavoro, l’instabilità di tale corrispondenza.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/54630