Questo studio vuole raccontare un’esperienza, la ricerca delle corrispondenze tra la propria arte figurativa e la musica che intraprende Jean Dubuffet (1901-1985) tra il dicembre del 1960 ed il marzo del 1961, attraverso la pubblicazione di due cofanetti, il primo contentente i quattro dischi di Musique Phénoménale (Musica Fenomenale) e il secondo con i sei dischi di Experiences Musicales (Esperienze Musicali), editi grazie all’entusiasta partecipazione del collezionista Carlo Cardazzo, in veste di editore, e del poeta Beniamino Dal Fabbro, in veste di critico. Questa ricerca di una musica sperimentale, priva di ritmo, nelle intenzioni dell’artista verrà ad identificarsi con la ricerca di una pittura senza forme definite che aveva precedentemente intrapreso con le litografie della serie delle Texturologies. Risulta subito evidente quanto sia particolare la ricezione degli esperimenti artistici di Dubuffet nel contesto italiano, sin dai primi passi, e vedremo come al silenzio della critica nei confronti di Musique Phénoménale ed Espériences Musicales, e le loro copertine, risponderanno solo Dal Fabbro, poeta, con la sua empatia verso un’opera che ha intimidito lo stesso Dubuffet, ed il Collegio di Patafisica, una lettura ovviamente diversa ma per questo non meno interessante. Approfondendo le antologie critiche ho notato che tutti i maggiori esperti, da letterati a critici d'arte, individuano nel periodo 1960-1961 la grande svolta artistica di Dubuffet, che abbandona le ricerche materiche Eppure non considerano minimamente che in quel preciso momento egli si dedicasse alle esperienze musicali che sono a tutti gli effetti il vertice della sua sperimentazione con la materia, quindi un passaggio importante al suo nuovo cammino artistico.
Esperienze di Jean Dubuffet a cavallo tra musica e arti visive.
COSTANTINO, PIETRO LUCA
2022/2023
Abstract
Questo studio vuole raccontare un’esperienza, la ricerca delle corrispondenze tra la propria arte figurativa e la musica che intraprende Jean Dubuffet (1901-1985) tra il dicembre del 1960 ed il marzo del 1961, attraverso la pubblicazione di due cofanetti, il primo contentente i quattro dischi di Musique Phénoménale (Musica Fenomenale) e il secondo con i sei dischi di Experiences Musicales (Esperienze Musicali), editi grazie all’entusiasta partecipazione del collezionista Carlo Cardazzo, in veste di editore, e del poeta Beniamino Dal Fabbro, in veste di critico. Questa ricerca di una musica sperimentale, priva di ritmo, nelle intenzioni dell’artista verrà ad identificarsi con la ricerca di una pittura senza forme definite che aveva precedentemente intrapreso con le litografie della serie delle Texturologies. Risulta subito evidente quanto sia particolare la ricezione degli esperimenti artistici di Dubuffet nel contesto italiano, sin dai primi passi, e vedremo come al silenzio della critica nei confronti di Musique Phénoménale ed Espériences Musicales, e le loro copertine, risponderanno solo Dal Fabbro, poeta, con la sua empatia verso un’opera che ha intimidito lo stesso Dubuffet, ed il Collegio di Patafisica, una lettura ovviamente diversa ma per questo non meno interessante. Approfondendo le antologie critiche ho notato che tutti i maggiori esperti, da letterati a critici d'arte, individuano nel periodo 1960-1961 la grande svolta artistica di Dubuffet, che abbandona le ricerche materiche Eppure non considerano minimamente che in quel preciso momento egli si dedicasse alle esperienze musicali che sono a tutti gli effetti il vertice della sua sperimentazione con la materia, quindi un passaggio importante al suo nuovo cammino artistico.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Costantino_PietroLuca.pdf.pdf
accesso riservato
Dimensione
6.93 MB
Formato
Adobe PDF
|
6.93 MB | Adobe PDF |
The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License
https://hdl.handle.net/20.500.12608/54883