Lo studio ha preso in esame un nucleo di circa 250 frammenti di intonaco figurato provenienti dalla villa romana di Torre di Pordenone, caratterizzati nello specifico da rappresentazioni di fauna marina o da campiture di colore azzurro o verde e contraddistinti dalla presenza di cocciopesto in alcuni strati del tectorium. Si tratta di materiale frammentario, in numero relativamente esiguo e privo di contesto, per cui risulta difficile determinare l’appartenenza ad un chiaro sistema iconografico e la provenienza da un preciso settore del sito. Per tentare di dare soluzione a tali quesiti, dopo un minuzioso lavoro di catalogazione, schedatura e analisi autoptica di ciascun frammento, si è deciso di effettuare delle indagini diagnostiche di carattere microstratigrafico, petro-mineralogico e chimico su alcuni campioni di intonaco, finalizzate a individuare eventuali differenze nella successione e nella composizione degli strati preparatori, oltre che nella scelta dei pigmenti. I dati raccolti hanno consentito di distinguere fra nuclei indipendenti all’interno dell’insieme complessivo di partenza, nonché di gettare luce sulla tecnica esecutiva impiegata, sulla selezione e la provenienza dei materiali scelti dal pictor. Tale analisi ha infine permesso di avanzare alcune suggestioni relative al sistema decorativo di origine e ha avuto significative ripercussioni sul generale quadro interpretativo della villa di Torre: la conoscenza approfondita delle componenti delle malte del tectorium, della tecnica pittorica, delle tipologie di pigmento ha contribuito a risalire al contesto economico-produttivo in cui questi frammenti sono stati concepiti, con le dovute implicazioni in termini di estrazione sociale e potere d’acquisto del proprietario della villa.
Il "vivaio" della villa: dallo studio interdisciplinare alla ricostruzione di un nucleo di intonaci a soggetto marino proveniente dalla villa romana di Torre di Pordenone
DE ZOTTI, ANNA
2022/2023
Abstract
Lo studio ha preso in esame un nucleo di circa 250 frammenti di intonaco figurato provenienti dalla villa romana di Torre di Pordenone, caratterizzati nello specifico da rappresentazioni di fauna marina o da campiture di colore azzurro o verde e contraddistinti dalla presenza di cocciopesto in alcuni strati del tectorium. Si tratta di materiale frammentario, in numero relativamente esiguo e privo di contesto, per cui risulta difficile determinare l’appartenenza ad un chiaro sistema iconografico e la provenienza da un preciso settore del sito. Per tentare di dare soluzione a tali quesiti, dopo un minuzioso lavoro di catalogazione, schedatura e analisi autoptica di ciascun frammento, si è deciso di effettuare delle indagini diagnostiche di carattere microstratigrafico, petro-mineralogico e chimico su alcuni campioni di intonaco, finalizzate a individuare eventuali differenze nella successione e nella composizione degli strati preparatori, oltre che nella scelta dei pigmenti. I dati raccolti hanno consentito di distinguere fra nuclei indipendenti all’interno dell’insieme complessivo di partenza, nonché di gettare luce sulla tecnica esecutiva impiegata, sulla selezione e la provenienza dei materiali scelti dal pictor. Tale analisi ha infine permesso di avanzare alcune suggestioni relative al sistema decorativo di origine e ha avuto significative ripercussioni sul generale quadro interpretativo della villa di Torre: la conoscenza approfondita delle componenti delle malte del tectorium, della tecnica pittorica, delle tipologie di pigmento ha contribuito a risalire al contesto economico-produttivo in cui questi frammenti sono stati concepiti, con le dovute implicazioni in termini di estrazione sociale e potere d’acquisto del proprietario della villa.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
De Zotti_Anna.pdf
accesso riservato
Dimensione
29.79 MB
Formato
Adobe PDF
|
29.79 MB | Adobe PDF |
The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License
https://hdl.handle.net/20.500.12608/54887