La seguente tesi nasce con l’intento di fare fronte all’esigua letteratura presente riguardo il Disturbo d’Accumulo (DA) e alla scarsa efficacia dei trattamenti proposti finora per il suo trattamento. Essa si articola in tre parti principali: nella prima parte viene ripercorsa l’evoluzione delle conoscenze in merito al DA fino al suo riconoscimento nel DSM-5 come entità diagnostica indipendente; successivamente sono state analizzate le principali caratteristiche del Disturbo d’Accumulo ed è stato presentato il modello cognitivo-comportamentale di Frost e Hartl (1996) per spiegarne l’eziopatogenesi e la strutturazione del trattamento; infine sono stati indicati i principali strumenti a disposizione per la valutazione clinica del disturbo. Nella seconda parte viene esplorato l’utilizzo della Realtà Virtuale in piscologia clinica e in particolare nel trattamento del DA per poi proporre, nella terza parte, un nuovo progetto di ricerca condotto con lo scopo di indagare le potenzialità dell’esposizione in realtà virtuale, rispetto a quella in immaginazione, in un campione non clinico di studenti.
Il Disturbo d'Accumulo e il suo trattamento: le potenzialità dell'esposizione tramite realtà virtuale
BORDUGO, MARTA
2022/2023
Abstract
La seguente tesi nasce con l’intento di fare fronte all’esigua letteratura presente riguardo il Disturbo d’Accumulo (DA) e alla scarsa efficacia dei trattamenti proposti finora per il suo trattamento. Essa si articola in tre parti principali: nella prima parte viene ripercorsa l’evoluzione delle conoscenze in merito al DA fino al suo riconoscimento nel DSM-5 come entità diagnostica indipendente; successivamente sono state analizzate le principali caratteristiche del Disturbo d’Accumulo ed è stato presentato il modello cognitivo-comportamentale di Frost e Hartl (1996) per spiegarne l’eziopatogenesi e la strutturazione del trattamento; infine sono stati indicati i principali strumenti a disposizione per la valutazione clinica del disturbo. Nella seconda parte viene esplorato l’utilizzo della Realtà Virtuale in piscologia clinica e in particolare nel trattamento del DA per poi proporre, nella terza parte, un nuovo progetto di ricerca condotto con lo scopo di indagare le potenzialità dell’esposizione in realtà virtuale, rispetto a quella in immaginazione, in un campione non clinico di studenti.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/55889