Covid-19 is a virus belonging to the coronavirus family, first identified in humans in 2019 in China. Data from the Istituto Superiore di Sanità confirm 172,296 deaths in Italy from the start of the pandemic until Sept. 07, 2022, and that the highest incidence rate is in the 60-69 age groups (257 cases per 100,000). The mortality rate (CFR) is about 4% for patients older than 60 years, 8% for patients older than 70 years, and about 15% for patients older than 80 years. Some research argues that the experience of sudden loss, in the ICU, combined with exposure to multiple secondary stressors (e.g., contagion, social isolation, and possible job loss) elicits more problematic reactions to bereavement. It has been recognized in the literature how the loss of someone can expose people to loneliness. In addition to the death of a spouse, individuals over the age of 65 are also a population already at risk for loneliness due to retirement and declining social networks. Quarantine and social distancing have been necessary measures to prevent the spread of the virus but has led to an increase in the level of perceived loneliness and social isolation, which in turn has affected mental health and quality of life. Specifically, perceived loneliness and objective lack of meaningful social ties (social isolation) were associated with a range of physical and psychological health problems. These data show that the elderly population is the most affected by the Covid-19 pandemic in terms of deaths; thus, there are many people in the same age group who have faced bereavement, of a spouse or life partner(s), thus generating a "double loneliness" given by the loss of someone and social isolation, exacerbated by the procedures for containing the infection. The purpose of the research is to investigate what impact this "double loneliness" has thus had on this already at-risk segment of the population, through the use of semi-structured interviews and the completion of a questionnaire.

Il Covid-19 è un virus appartenente alla famiglia dei coronavirus, per la prima volta identificato nell’uomo nel 2019, in Cina. I dati dell’Istituto Superiore di Sanità confermano 172.296 decessi in Italia dall’inizio della pandemia fino al 07 settembre 2022 e che il tasso di incidenza più elevato si registra nelle fasce di età 60-69 (257 casi per 100.000). Il tasso di mortalità (CFR) è di circa 4% per i pazienti di età superiore ai 60 anni, dell'8% per i pazienti di età superiore ai 70 anni e di circa il 15% per i pazienti di età superiore agli 80 anni. Alcune ricerche sostengono che l'esperienza di una perdita improvvisa, in terapia intensiva, combinata con l'esposizione a molteplici stressor secondari (ad esempio il contagio, l’isolamento sociale, ed un eventuale perdita del lavoro) susciti reazioni più problematiche al lutto. Nella letteratura è stato riconosciuto come la perdita di qualcuno possa esporre le persone alla solitudine. Oltre che per la morte di un coniuge, gli individui di età superiore ai 65 anni sono una popolazione già a rischio di solitudine anche a causa del pensionamento e del declino delle reti sociali. La quarantena e il distanziamento sociale sono state misure necessarie alla prevenzione della diffusione del virus ma ha condotto ad un aumento del livello di solitudine percepito e di isolamento sociale, che a sua volta ha avuto ripercussioni sulla salute mentale e sulla qualità della vita. In particolare, la sensazione di solitudine percepita e la mancanza oggettiva di legami sociali significativi (isolamento sociale) sono state associate a una serie di problemi di salute fisica e psicologica. Da questi dati emerge come la popolazione anziana sia la più colpita dalla pandemia da Covid-19 in termini di decessi, sono quindi molte le persone che nella stessa fascia di età hanno affrontato un lutto, di un coniuge o di un/una compagno/a di vita, generando così una “doppia solitudine” data dalla perdita di qualcuno e dall’isolamento sociale, acuito dalle procedure di contenimento del contagio. Lo scopo della ricerca è quello di indagare quale impatto abbia avuto quindi questa “doppia solitudine” su questa fascia di popolazione già a rischio attraverso l'utilizzo di interviste semi-strutturate e la compilazione di un questionario.

“Doppia solitudine”: vedovanza e isolamento sociale durante la pandemia da Covid-19. Uno studio con metodo misto con la popolazione anziana.

MARZIALI, IRENE
2022/2023

Abstract

Covid-19 is a virus belonging to the coronavirus family, first identified in humans in 2019 in China. Data from the Istituto Superiore di Sanità confirm 172,296 deaths in Italy from the start of the pandemic until Sept. 07, 2022, and that the highest incidence rate is in the 60-69 age groups (257 cases per 100,000). The mortality rate (CFR) is about 4% for patients older than 60 years, 8% for patients older than 70 years, and about 15% for patients older than 80 years. Some research argues that the experience of sudden loss, in the ICU, combined with exposure to multiple secondary stressors (e.g., contagion, social isolation, and possible job loss) elicits more problematic reactions to bereavement. It has been recognized in the literature how the loss of someone can expose people to loneliness. In addition to the death of a spouse, individuals over the age of 65 are also a population already at risk for loneliness due to retirement and declining social networks. Quarantine and social distancing have been necessary measures to prevent the spread of the virus but has led to an increase in the level of perceived loneliness and social isolation, which in turn has affected mental health and quality of life. Specifically, perceived loneliness and objective lack of meaningful social ties (social isolation) were associated with a range of physical and psychological health problems. These data show that the elderly population is the most affected by the Covid-19 pandemic in terms of deaths; thus, there are many people in the same age group who have faced bereavement, of a spouse or life partner(s), thus generating a "double loneliness" given by the loss of someone and social isolation, exacerbated by the procedures for containing the infection. The purpose of the research is to investigate what impact this "double loneliness" has thus had on this already at-risk segment of the population, through the use of semi-structured interviews and the completion of a questionnaire.
2022
"Double loneliness": widowhood and social isolation during the Covid-19 pandemic. A mixed method study with the elderly population.
Il Covid-19 è un virus appartenente alla famiglia dei coronavirus, per la prima volta identificato nell’uomo nel 2019, in Cina. I dati dell’Istituto Superiore di Sanità confermano 172.296 decessi in Italia dall’inizio della pandemia fino al 07 settembre 2022 e che il tasso di incidenza più elevato si registra nelle fasce di età 60-69 (257 casi per 100.000). Il tasso di mortalità (CFR) è di circa 4% per i pazienti di età superiore ai 60 anni, dell'8% per i pazienti di età superiore ai 70 anni e di circa il 15% per i pazienti di età superiore agli 80 anni. Alcune ricerche sostengono che l'esperienza di una perdita improvvisa, in terapia intensiva, combinata con l'esposizione a molteplici stressor secondari (ad esempio il contagio, l’isolamento sociale, ed un eventuale perdita del lavoro) susciti reazioni più problematiche al lutto. Nella letteratura è stato riconosciuto come la perdita di qualcuno possa esporre le persone alla solitudine. Oltre che per la morte di un coniuge, gli individui di età superiore ai 65 anni sono una popolazione già a rischio di solitudine anche a causa del pensionamento e del declino delle reti sociali. La quarantena e il distanziamento sociale sono state misure necessarie alla prevenzione della diffusione del virus ma ha condotto ad un aumento del livello di solitudine percepito e di isolamento sociale, che a sua volta ha avuto ripercussioni sulla salute mentale e sulla qualità della vita. In particolare, la sensazione di solitudine percepita e la mancanza oggettiva di legami sociali significativi (isolamento sociale) sono state associate a una serie di problemi di salute fisica e psicologica. Da questi dati emerge come la popolazione anziana sia la più colpita dalla pandemia da Covid-19 in termini di decessi, sono quindi molte le persone che nella stessa fascia di età hanno affrontato un lutto, di un coniuge o di un/una compagno/a di vita, generando così una “doppia solitudine” data dalla perdita di qualcuno e dall’isolamento sociale, acuito dalle procedure di contenimento del contagio. Lo scopo della ricerca è quello di indagare quale impatto abbia avuto quindi questa “doppia solitudine” su questa fascia di popolazione già a rischio attraverso l'utilizzo di interviste semi-strutturate e la compilazione di un questionario.
Lutto
Solitudine
Pandemia
Anziani
Vedovanza
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