Le persone, quando si connettono emotivamente tra loro, tendono a mostrare una risposta simile a livello del sistema nervoso autonomo, specialmente per le emozioni negative, e questo fenomeno è alla base del contagio emotivo. I paradigmi più utilizzati per studiare questo aspetto prevedono condizioni in cui viene indotto dolore fisico, ad esempio tramite piccole scariche elettriche, e spesso l’esposizione passiva a diapositive o video di persone sofferenti, risultando così poco naturalistici. In questa ricerca è stato misurato il riflesso di Startle, come correlato psicofisiologico del contagio emotivo, per indagare la reattività vicaria allo stress altrui. Infatti, i partecipanti osservavano una seconda persona che veniva sottoposta a un compito psicologicamente stressante, il Trier Social Stress Test (TSST). L’ipotesi dello studio è che l’ampiezza del riflesso di Startle possa essere modulato dai livelli di empatia individuale, misurata dalle quattro sottoscale dell’IRI (Interpersonal Reactivity Index), in particolare dal costrutto del “Personal Distress”, che consiste nella sensibilità individuale a provare contagio emotivo. In linea con le ipotesi, le persone che hanno punteggi più alti nell’IRI, in particolare nella sottoscala “Personal Distress”, mostrano una risposta di Startle più ampia in concomitanza all’esposizione vicaria ad uno stress acuto. Sebbene preliminare, questo risultato rivela che le persone più predisposte al contagio emotivo tendono ad avere una attivazione psicofisiologica maggiore quando osservano altre persone sotto stress, suggerendo che sia possibile assorbire in modo più accentuato lo stress altrui anche semplicemente osservandolo, con conseguenti implicazioni cliniche significative.
Uno studio preliminare sulla relazione tra le abilità empatiche e i marcatori psicofisiologici del contagio emotivo
DE GIOVANETTI, ILARIA
2022/2023
Abstract
Le persone, quando si connettono emotivamente tra loro, tendono a mostrare una risposta simile a livello del sistema nervoso autonomo, specialmente per le emozioni negative, e questo fenomeno è alla base del contagio emotivo. I paradigmi più utilizzati per studiare questo aspetto prevedono condizioni in cui viene indotto dolore fisico, ad esempio tramite piccole scariche elettriche, e spesso l’esposizione passiva a diapositive o video di persone sofferenti, risultando così poco naturalistici. In questa ricerca è stato misurato il riflesso di Startle, come correlato psicofisiologico del contagio emotivo, per indagare la reattività vicaria allo stress altrui. Infatti, i partecipanti osservavano una seconda persona che veniva sottoposta a un compito psicologicamente stressante, il Trier Social Stress Test (TSST). L’ipotesi dello studio è che l’ampiezza del riflesso di Startle possa essere modulato dai livelli di empatia individuale, misurata dalle quattro sottoscale dell’IRI (Interpersonal Reactivity Index), in particolare dal costrutto del “Personal Distress”, che consiste nella sensibilità individuale a provare contagio emotivo. In linea con le ipotesi, le persone che hanno punteggi più alti nell’IRI, in particolare nella sottoscala “Personal Distress”, mostrano una risposta di Startle più ampia in concomitanza all’esposizione vicaria ad uno stress acuto. Sebbene preliminare, questo risultato rivela che le persone più predisposte al contagio emotivo tendono ad avere una attivazione psicofisiologica maggiore quando osservano altre persone sotto stress, suggerendo che sia possibile assorbire in modo più accentuato lo stress altrui anche semplicemente osservandolo, con conseguenti implicazioni cliniche significative.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/57688