La letteratura attuale definisce lo stress come la risposta dell’organismo ad una reale interruzione dell'omeostasi o l’anticipazione di una minaccia al proprio benessere. Come oramai ampiamente dimostrato in numerosi studi, adeguati livelli di stress possono mantenere o persino migliorare la produttività e la motivazione nell’individuo, mentre stress esagerati, prolungati o ripetuti nel tempo possono scatenare gravi effetti avversi. Il disturbo post traumatico da stress è un chiaro esempio di come lo stress possa essere sperimentato non solo dalle persone che vivono direttamente l’evento, ma anche da coloro che ne sono semplici testimoni; per tal motivo, negli ultimi anni si è assistito ad un crescente interesse per lo studio del contagio emotivo, cioè la capacità automatica di fare propria l’emozione dell’altro producendo risposte affettive e fisiologiche simili. Considerando i limiti e la ridotta ecologia dei paradigmi sperimentali utilizzati finora in letteratura, il presente studio si proponeva di indagare i correlati psicofisiologici del contagio emotivo attraverso il Trier Social Stress Test (TSST). Durante l’esperimento sono state raccolte una serie di misure self report, tra cui i livelli individuali di empatia affettiva misurati con l’Interpersonal Reactivity Index (IRI) e veniva registrata l’attività cardiovascolare tramite ECG, usata come indice di reattività vicaria allo stress osservato. In breve, i risultati dimostrano che l’osservatore, pur non essendo direttamente coinvolto nel compito, durante il task mostra un aumento della frequenza cardiaca, indice di contagio dello stress; nel Gruppo Stranger l’attivazione è in generale più consistente e coloro che sono maggiormente sensibili al contagio emotivo, sono anche coloro che mostrano una maggiore riduzione della variabilità della frequenza cardiaca, a conferma che si tratti di un fenomeno di contagio dello stress.

Può lo stress essere contagioso? Uno studio psicofisiologico sul contagio emotivo.

LUCANO, GIULIA
2022/2023

Abstract

La letteratura attuale definisce lo stress come la risposta dell’organismo ad una reale interruzione dell'omeostasi o l’anticipazione di una minaccia al proprio benessere. Come oramai ampiamente dimostrato in numerosi studi, adeguati livelli di stress possono mantenere o persino migliorare la produttività e la motivazione nell’individuo, mentre stress esagerati, prolungati o ripetuti nel tempo possono scatenare gravi effetti avversi. Il disturbo post traumatico da stress è un chiaro esempio di come lo stress possa essere sperimentato non solo dalle persone che vivono direttamente l’evento, ma anche da coloro che ne sono semplici testimoni; per tal motivo, negli ultimi anni si è assistito ad un crescente interesse per lo studio del contagio emotivo, cioè la capacità automatica di fare propria l’emozione dell’altro producendo risposte affettive e fisiologiche simili. Considerando i limiti e la ridotta ecologia dei paradigmi sperimentali utilizzati finora in letteratura, il presente studio si proponeva di indagare i correlati psicofisiologici del contagio emotivo attraverso il Trier Social Stress Test (TSST). Durante l’esperimento sono state raccolte una serie di misure self report, tra cui i livelli individuali di empatia affettiva misurati con l’Interpersonal Reactivity Index (IRI) e veniva registrata l’attività cardiovascolare tramite ECG, usata come indice di reattività vicaria allo stress osservato. In breve, i risultati dimostrano che l’osservatore, pur non essendo direttamente coinvolto nel compito, durante il task mostra un aumento della frequenza cardiaca, indice di contagio dello stress; nel Gruppo Stranger l’attivazione è in generale più consistente e coloro che sono maggiormente sensibili al contagio emotivo, sono anche coloro che mostrano una maggiore riduzione della variabilità della frequenza cardiaca, a conferma che si tratti di un fenomeno di contagio dello stress.
2022
Can stress be contagious? A psychophysiological study on emotional contagion.
Stress
Contagio emotivo
TSST
Relazione
Empatia affettiva
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/57692