La tesi in questione ha come obiettivo quello di indagare come gli adolescenti cerchino di affrontare il malessere psicologico e le loro modalità per contrastarlo. Durante questo periodo complesso da gestire, mentre alcuni individui sono in grado di avvalersi di strategie di coping valide, positive ed adattive, altri invece trovano modalità per tentare di auto-medicarsi (self-medication), ricorrendo all’uso di sostanze stupefacenti. Nel primo capitolo viene fatto un excursus storico sull’utilizzo delle droghe al fine di mettere in evidenza come le sostanze siano presenti nella storia dell’uomo da sempre. Con il tempo, le motivazioni, la tipologia di assuntori e la varietà di sostanze hanno subito notevoli trasformazioni. La nuova generazione di tossicodipendenti è attualmente costituita soprattutto da adolescenti e pre-adolescenti, che mescolano le diverse e nuove sostanze (poliassuntori). Oggi l’assuntore è un individuo incapace di gestire la sofferenza e le frustrazioni cercando nelle sostanze un metodo di cura. Nel secondo capitolo viene descritto il momento dell’adolescenza e quanto quest’ultima rappresenti una fase evolutiva delicata, caratterizzata da un periodo di transizione in cui i giovani cercano di diventare gradualmente sempre più indipendenti. Nello specifico si analizza come alcuni di loro, per affrontare il malessere psicologico dovuto anche al disagio adolescenziale, utilizzino alcol e droghe come un metodo di auto-cura nel tentativo di ridurre o allontanare uno stato di sofferenza. La tossicodipendenza è un fenomeno complesso che può essere determinato da una combinazione di fattori biologici, psicologici, sociali ed ambientali. Per questo motivo sono molti gli studi che cercano di spiegare l’insorgere dei comportamenti di dipendenza. Fra le diverse teorie, la tesi in questione si sofferma sull’ipotesi di automedicazione di Edward Khantzian. Essa ha il merito di aver colto la funzione specifica della sostanza stupefacente in relazione alle condizioni interne dell’individuo, alla sua storia personale e al contesto relazionale e sociale in cui vive. Infatti secondo lo psichiatra e psicoanalista summenzionato, il tipo di sostanza viene selezionato dall’assuntore in modo tale che le proprietà della droga siano idonee ad alleviare il malessere psicologico percepito. Attraverso l’ipotesi di automedicazione non ci si concentra più molto sui comportamenti che sono connessi all’uso di sostanze, bensì si pone attenzione alle fragilità sottostanti la tossicodipendenza . Superando l’approccio moralistico e prettamente medico, quello proposto da Khantzian ha avuto il merito di aver prestato attenzione all’individuo considerandone le sue specifiche dinamiche cognitive, le sue emozioni e le sue modalità di interazione sociale quali cause della sua dipendenza. Nel terzo capitolo si cerca di dare rilievo, tramite un’analisi approfondita della letteratura, di articoli e siti internet, come ansia e depressione siano in rapporto con l’uso di sostanze. Molti sono gli studi che confermano tali relazioni. Nel quarto ed ultimo capitolo si elencano i possibili interventi psicoterapeutici rivolti agli individui. Qui si approfondisce il modello di Khantzian e collaboratori denominato Terapia Dinamica di Gruppo Modificata (MDGT) rivolta specificatamente ai tossicodipendenti, il cui scopo è quello di aiutare il paziente a conoscere e apprendere nuove strategie per affrontare al meglio il problema, affinché ciascuno possa sviluppare una maggiore resilienza e consapevolezza per cercare di superare e uscire da tale condizione.

MALESSERE PSICOLOGICO E USO DI SOSTANZE COME FORMA DI AUTOMEDICAZIONE

GRAZIANI, MARTA
2022/2023

Abstract

La tesi in questione ha come obiettivo quello di indagare come gli adolescenti cerchino di affrontare il malessere psicologico e le loro modalità per contrastarlo. Durante questo periodo complesso da gestire, mentre alcuni individui sono in grado di avvalersi di strategie di coping valide, positive ed adattive, altri invece trovano modalità per tentare di auto-medicarsi (self-medication), ricorrendo all’uso di sostanze stupefacenti. Nel primo capitolo viene fatto un excursus storico sull’utilizzo delle droghe al fine di mettere in evidenza come le sostanze siano presenti nella storia dell’uomo da sempre. Con il tempo, le motivazioni, la tipologia di assuntori e la varietà di sostanze hanno subito notevoli trasformazioni. La nuova generazione di tossicodipendenti è attualmente costituita soprattutto da adolescenti e pre-adolescenti, che mescolano le diverse e nuove sostanze (poliassuntori). Oggi l’assuntore è un individuo incapace di gestire la sofferenza e le frustrazioni cercando nelle sostanze un metodo di cura. Nel secondo capitolo viene descritto il momento dell’adolescenza e quanto quest’ultima rappresenti una fase evolutiva delicata, caratterizzata da un periodo di transizione in cui i giovani cercano di diventare gradualmente sempre più indipendenti. Nello specifico si analizza come alcuni di loro, per affrontare il malessere psicologico dovuto anche al disagio adolescenziale, utilizzino alcol e droghe come un metodo di auto-cura nel tentativo di ridurre o allontanare uno stato di sofferenza. La tossicodipendenza è un fenomeno complesso che può essere determinato da una combinazione di fattori biologici, psicologici, sociali ed ambientali. Per questo motivo sono molti gli studi che cercano di spiegare l’insorgere dei comportamenti di dipendenza. Fra le diverse teorie, la tesi in questione si sofferma sull’ipotesi di automedicazione di Edward Khantzian. Essa ha il merito di aver colto la funzione specifica della sostanza stupefacente in relazione alle condizioni interne dell’individuo, alla sua storia personale e al contesto relazionale e sociale in cui vive. Infatti secondo lo psichiatra e psicoanalista summenzionato, il tipo di sostanza viene selezionato dall’assuntore in modo tale che le proprietà della droga siano idonee ad alleviare il malessere psicologico percepito. Attraverso l’ipotesi di automedicazione non ci si concentra più molto sui comportamenti che sono connessi all’uso di sostanze, bensì si pone attenzione alle fragilità sottostanti la tossicodipendenza . Superando l’approccio moralistico e prettamente medico, quello proposto da Khantzian ha avuto il merito di aver prestato attenzione all’individuo considerandone le sue specifiche dinamiche cognitive, le sue emozioni e le sue modalità di interazione sociale quali cause della sua dipendenza. Nel terzo capitolo si cerca di dare rilievo, tramite un’analisi approfondita della letteratura, di articoli e siti internet, come ansia e depressione siano in rapporto con l’uso di sostanze. Molti sono gli studi che confermano tali relazioni. Nel quarto ed ultimo capitolo si elencano i possibili interventi psicoterapeutici rivolti agli individui. Qui si approfondisce il modello di Khantzian e collaboratori denominato Terapia Dinamica di Gruppo Modificata (MDGT) rivolta specificatamente ai tossicodipendenti, il cui scopo è quello di aiutare il paziente a conoscere e apprendere nuove strategie per affrontare al meglio il problema, affinché ciascuno possa sviluppare una maggiore resilienza e consapevolezza per cercare di superare e uscire da tale condizione.
2022
PSYCHOLOGICAL DISEASES AND USE OF SUBSTANCES AS A FORM OF SELF-MEDICAMENT
Anxiety
Depression
Substance use
Self-medication
Adolescents
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/58029