Introduzione: La vigilanza è un costrutto che è stato ampiamente indagato dalla letteratura scientifica degli ultimi 70 anni. Con il termine “vigilanza” o “attenzione sostenuta” si fa riferimento ad uno stato di prontezza a rilevare e rispondere a piccoli cambiamenti che si verificano nell'ambiente ad intervalli di tempo casuali (Mackworth,1948). In una condizione di laboratorio questo aspetto dell’attenzione viene indagato principalmente attraverso dei test di detezione dello stimolo: il soggetto sperimentale deve premere un pulsante quando appare un determinato stimolo (target), oppure inibire la risposta comportamentale quando appaiono stimoli diversi dallo stimolo “target”. Ampie e persistenti fluttuazioni in questa capacità potrebbero suggerire la presenza di disturbi neurocognitivi sottostanti, come ad esempio il delirium. Scopi: L’obiettivo del presente studio è quello di monitorare ed osservare, attraverso un compito computerizzato, le fluttuazioni nello stato di vigilanza dei pazienti anziani ospedalizzati in un reparto di geriatria, tenendo in considerazione il loro attuale stato cognitivo attraverso la scala “Short Portable Mental Status Questionnaire” (SPMSQ), il loro indice di riserva cognitiva (CRIq) e gli anni di scolarità. Una misurazione quantitativa e qualitativa delle fluttuazioni nello stato di vigilanza dei pazienti anziani ospedalizzati in relazione al loro stato cognitivo potrebbe essere un nuovo strumento utile ad individuare i pazienti più vulnerabili. Difatti uno stato cognitivo fragile (es. marcato decadimento cognitivo) potrebbe essere legato a maggiori fluttuazioni nello stato di vigilanza, che a loro volta potrebbero portare ad una maggiore probabilità di sviluppare delirium. Metodi: 13 pazienti [8 maschi e 5 femmine; età media: 86.92 anni (SD = 4.48); scolarità media: 8.77 anni (SD = 3.83); ricoverati per un periodo medio di 8.69 giorni (SD = 3.73)] presso l’UOC di Geriatria dell’Ospedale Sant’Antonio di Padova che soddisfano i seguenti criteri d’inclusione: età maggiore di 65 anni, madre-lingua italiani, negativi al test per SARS COVID-19 o ad altre patologie infettive valutate di volta in volta con il medico di guardia, senza deficit cognitivi o sensoriali tali da impedire la somministrazione del compito. Il compito utilizzato è una versione computerizzata del “Continuous Performance Task” (CPT) in 4 versioni parallele. Le misurazioni sono avvenute in 4 momenti nell’arco della giornata (mattina, pranzo, pomeriggio, cena) a giorni alterni, per tutta la durata del ricovero. Ad ogni misurazione veniva somministrata anche la scala 4AT per valutare la possibile presenza di delirium. Il setting di somministrazione era quello della stanza di ospedale, direttamente al letto del paziente. Risultati: Vista la ridotta dimensione del campione, si è deciso di manipolare i dati attraverso un modello GBM (Gradient Boosting Machine) per raggruppare i diversi pazienti in delle traiettorie comuni rispetto alla loro performance utilizzando il coefficiente di variazione (CV). Per quanto riguarda i TR del terzo giorno di ricovero sono state individuate due traiettorie principali; tuttavia, l’appartenenza ad una specifica traiettoria non risulta essere influenzata dalle caratteristiche cognitive dei pazienti. Sono stati analizzati anche gli andamenti dei TR delle persone nel corso di quattro giorni di misurazione individuando tre traiettorie differenti. L’appartenenza ad una qualsiasi di queste traiettorie non risulta influenzata dalle caratteristiche cognitive degli individui. Infine, sono stati analizzati gli andamenti dell’accuratezza relativa nel corso di quattro giorni di misurazione, individuando due traiettorie principali. L’appartenenza a queste traiettorie non risulta essere influenzata dalle variabili considerate
Valutazione precoce del delirium: analisi longitudinale dello stato di vigilanza nei pazienti geriatrici; uno studio pilota
ANGELICI, ANDREA
2022/2023
Abstract
Introduzione: La vigilanza è un costrutto che è stato ampiamente indagato dalla letteratura scientifica degli ultimi 70 anni. Con il termine “vigilanza” o “attenzione sostenuta” si fa riferimento ad uno stato di prontezza a rilevare e rispondere a piccoli cambiamenti che si verificano nell'ambiente ad intervalli di tempo casuali (Mackworth,1948). In una condizione di laboratorio questo aspetto dell’attenzione viene indagato principalmente attraverso dei test di detezione dello stimolo: il soggetto sperimentale deve premere un pulsante quando appare un determinato stimolo (target), oppure inibire la risposta comportamentale quando appaiono stimoli diversi dallo stimolo “target”. Ampie e persistenti fluttuazioni in questa capacità potrebbero suggerire la presenza di disturbi neurocognitivi sottostanti, come ad esempio il delirium. Scopi: L’obiettivo del presente studio è quello di monitorare ed osservare, attraverso un compito computerizzato, le fluttuazioni nello stato di vigilanza dei pazienti anziani ospedalizzati in un reparto di geriatria, tenendo in considerazione il loro attuale stato cognitivo attraverso la scala “Short Portable Mental Status Questionnaire” (SPMSQ), il loro indice di riserva cognitiva (CRIq) e gli anni di scolarità. Una misurazione quantitativa e qualitativa delle fluttuazioni nello stato di vigilanza dei pazienti anziani ospedalizzati in relazione al loro stato cognitivo potrebbe essere un nuovo strumento utile ad individuare i pazienti più vulnerabili. Difatti uno stato cognitivo fragile (es. marcato decadimento cognitivo) potrebbe essere legato a maggiori fluttuazioni nello stato di vigilanza, che a loro volta potrebbero portare ad una maggiore probabilità di sviluppare delirium. Metodi: 13 pazienti [8 maschi e 5 femmine; età media: 86.92 anni (SD = 4.48); scolarità media: 8.77 anni (SD = 3.83); ricoverati per un periodo medio di 8.69 giorni (SD = 3.73)] presso l’UOC di Geriatria dell’Ospedale Sant’Antonio di Padova che soddisfano i seguenti criteri d’inclusione: età maggiore di 65 anni, madre-lingua italiani, negativi al test per SARS COVID-19 o ad altre patologie infettive valutate di volta in volta con il medico di guardia, senza deficit cognitivi o sensoriali tali da impedire la somministrazione del compito. Il compito utilizzato è una versione computerizzata del “Continuous Performance Task” (CPT) in 4 versioni parallele. Le misurazioni sono avvenute in 4 momenti nell’arco della giornata (mattina, pranzo, pomeriggio, cena) a giorni alterni, per tutta la durata del ricovero. Ad ogni misurazione veniva somministrata anche la scala 4AT per valutare la possibile presenza di delirium. Il setting di somministrazione era quello della stanza di ospedale, direttamente al letto del paziente. Risultati: Vista la ridotta dimensione del campione, si è deciso di manipolare i dati attraverso un modello GBM (Gradient Boosting Machine) per raggruppare i diversi pazienti in delle traiettorie comuni rispetto alla loro performance utilizzando il coefficiente di variazione (CV). Per quanto riguarda i TR del terzo giorno di ricovero sono state individuate due traiettorie principali; tuttavia, l’appartenenza ad una specifica traiettoria non risulta essere influenzata dalle caratteristiche cognitive dei pazienti. Sono stati analizzati anche gli andamenti dei TR delle persone nel corso di quattro giorni di misurazione individuando tre traiettorie differenti. L’appartenenza ad una qualsiasi di queste traiettorie non risulta influenzata dalle caratteristiche cognitive degli individui. Infine, sono stati analizzati gli andamenti dell’accuratezza relativa nel corso di quattro giorni di misurazione, individuando due traiettorie principali. L’appartenenza a queste traiettorie non risulta essere influenzata dalle variabili considerateFile | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Andrea_Angelici.pdf
accesso aperto
Dimensione
1.5 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.5 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License
https://hdl.handle.net/20.500.12608/58124