La presente ricerca si è posta l’obiettivo di studiare se la tecnologia di realtà virtuale possa essere utilizzata come metodo analgesico non farmacologico aggiuntivo rispetto al protocollo standard di cura con pazienti in età pediatrica sottoposti a procedura medica invasiva (accesso intravenoso). Il campione è costituito da 18 soggetti di età compresa tra 5 e 10 anni che si erano recati, insieme a un genitore, presso il pronto soccorso e il day-hospital afferenti al reparto di pediatria dell’ospedale dell’Angelo di Mestre per consulti d’emergenza o interventi chirurgici programmati. Il campione è stato suddiviso in due gruppi: sperimentale (10 bambini), che è stato sottoposto alla visione di un breve filmato attraverso un visore di realtà virtuale durante lo svolgimento della procedura medica; e gruppo di controllo (8 bambini), che ha seguito le indicazioni delle infermiere come da protocollo standard di cura previsto dall’ospedale. Inoltre, ai bambini di entrambi i gruppi è stato chiesto di riferire, tramite due scale self-report (Wong-Baker Pain FACES Scale e Children’s Fear Scale), il grado di dolore e paura percepiti sia prima della procedura sia al termine della stessa. Infine, per mezzo di un saturimetro applicato al dito, sono stati rilevati i parametri fisiologici (ossigenazione e frequenza cardiaca) osservati prima, durante e al termine della procedura. Il presente lavoro di ricerca ha formulato le seguenti tre ipotesi. In primo luogo, ci si aspettava di osservare che la paura riferita dal gruppo sperimentale al termine della procedura fosse inferiore rispetto a quella dichiarata prima della procedura. In secondo luogo, si ipotizzava di osservare che i punteggi medi di dolore e di paura riferiti dai pazienti del gruppo sperimentale al termine della procedura fossero inferiori rispetto a quelli riportati dal gruppo di controllo. Infine, ci si attendeva che la frequenza cardiaca rilevata nei soggetti del gruppo sperimentale al termine della procedura fosse generalmente più bassa rispetto ai valori misurati nel pre-procedura. Per quanto riguarda i risultati, si evidenzia che la paura riportata sia prima dell’inizio della procedura che al termine della stessa sia maggiore nel gruppo sperimentale rispetto al gruppo di controllo. Inoltre, rispetto al dolore misurato nel pre-procedura si osservano valori simili tra i due gruppi. Al contrario, al termine della procedura nel gruppo di controllo i valori medi sono inferiori rispetto a quelli riportati dal gruppo sperimentale. Per quanto riguarda l’ossigenazione, in media, si evidenziano valori simili tra i due gruppi sia prima, sia durante, sia al termine della procedura. Tuttavia, osservando l’andamento dei valori nel tempo, si può notare come nel gruppo di controllo la media rimanga stabile, mentre nel gruppo sperimentale essa vada via via diminuendo. In merito alla frequenza cardiaca, nel gruppo sperimentale, si evidenziano valori più alti al termine della procedura rispetto a quelli misurati prima della stessa. In aggiunta a ciò, dal confronto fra i due gruppi emerge un unico effetto statisticamente significativo di interazione tra tempo e trattamento sulla variabile “dolore” che indica un aumento del dolore nel gruppo sperimentale col passare del tempo. Infine, dalle analisi di correlazione di Pearson sull’intero campione (senza divisione tra sperimentale e controllo) nessuna correlazione è risultata statisticamente significativa.
Dolore pediatrico, procedure invasive e realtà virtuale: una ricerca esplorativa
GADIOLI, ILARIA
2022/2023
Abstract
La presente ricerca si è posta l’obiettivo di studiare se la tecnologia di realtà virtuale possa essere utilizzata come metodo analgesico non farmacologico aggiuntivo rispetto al protocollo standard di cura con pazienti in età pediatrica sottoposti a procedura medica invasiva (accesso intravenoso). Il campione è costituito da 18 soggetti di età compresa tra 5 e 10 anni che si erano recati, insieme a un genitore, presso il pronto soccorso e il day-hospital afferenti al reparto di pediatria dell’ospedale dell’Angelo di Mestre per consulti d’emergenza o interventi chirurgici programmati. Il campione è stato suddiviso in due gruppi: sperimentale (10 bambini), che è stato sottoposto alla visione di un breve filmato attraverso un visore di realtà virtuale durante lo svolgimento della procedura medica; e gruppo di controllo (8 bambini), che ha seguito le indicazioni delle infermiere come da protocollo standard di cura previsto dall’ospedale. Inoltre, ai bambini di entrambi i gruppi è stato chiesto di riferire, tramite due scale self-report (Wong-Baker Pain FACES Scale e Children’s Fear Scale), il grado di dolore e paura percepiti sia prima della procedura sia al termine della stessa. Infine, per mezzo di un saturimetro applicato al dito, sono stati rilevati i parametri fisiologici (ossigenazione e frequenza cardiaca) osservati prima, durante e al termine della procedura. Il presente lavoro di ricerca ha formulato le seguenti tre ipotesi. In primo luogo, ci si aspettava di osservare che la paura riferita dal gruppo sperimentale al termine della procedura fosse inferiore rispetto a quella dichiarata prima della procedura. In secondo luogo, si ipotizzava di osservare che i punteggi medi di dolore e di paura riferiti dai pazienti del gruppo sperimentale al termine della procedura fossero inferiori rispetto a quelli riportati dal gruppo di controllo. Infine, ci si attendeva che la frequenza cardiaca rilevata nei soggetti del gruppo sperimentale al termine della procedura fosse generalmente più bassa rispetto ai valori misurati nel pre-procedura. Per quanto riguarda i risultati, si evidenzia che la paura riportata sia prima dell’inizio della procedura che al termine della stessa sia maggiore nel gruppo sperimentale rispetto al gruppo di controllo. Inoltre, rispetto al dolore misurato nel pre-procedura si osservano valori simili tra i due gruppi. Al contrario, al termine della procedura nel gruppo di controllo i valori medi sono inferiori rispetto a quelli riportati dal gruppo sperimentale. Per quanto riguarda l’ossigenazione, in media, si evidenziano valori simili tra i due gruppi sia prima, sia durante, sia al termine della procedura. Tuttavia, osservando l’andamento dei valori nel tempo, si può notare come nel gruppo di controllo la media rimanga stabile, mentre nel gruppo sperimentale essa vada via via diminuendo. In merito alla frequenza cardiaca, nel gruppo sperimentale, si evidenziano valori più alti al termine della procedura rispetto a quelli misurati prima della stessa. In aggiunta a ciò, dal confronto fra i due gruppi emerge un unico effetto statisticamente significativo di interazione tra tempo e trattamento sulla variabile “dolore” che indica un aumento del dolore nel gruppo sperimentale col passare del tempo. Infine, dalle analisi di correlazione di Pearson sull’intero campione (senza divisione tra sperimentale e controllo) nessuna correlazione è risultata statisticamente significativa.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/58132