La curiosità è una motivazione basilare dell'essere umano che si concentra sulla ricerca di informazioni ed esperienze per il loro valore intrinseco. In letteratura è spesso associata a un maggiore benessere personale. Sono invece scarsi gli studi che indagano il suo ruolo nel disturbo depressivo maggiore (DDM), nonostante ci siano diversi elementi implicati nella depressione che entrano in gioco anche nella curiosità, tra i quali: l’inibizione comportamentale, le variazioni nel processo decisionale e nei livelli di dopamina. Negli ultimi anni la ricerca scientifica sta investendo nell’uso della realtà virtuale (VR) per migliorare diagnosi e trattamento dei disturbi mentali, sfruttando alcune caratteristiche quali la maggiore controllabilità delle variabili e la possibilità di massimizzare la validità ecologica nella ricerca, ma le sue applicazioni sono ancora scarse nell’ambito dei disturbi depressivi. Lo scopo della presente ricerca è quello indagare la relazione tra sintomatologia depressiva, misurata con il Patient Health Questionnaire (PHQ-9) e curiosità. La curiosità è stata valutata tramite misure raccolte all’interno dello scenario di realtà virtuale. L’ipotesi è che a maggiore curiosità corrisponda una minore gravità di sintomatologia depressiva. Il campione finale consisteva in 100 partecipanti (80 femmine e 20 maschi; età media = 23,17 anni): il gruppo sperimentale comprendeva individui con sintomi depressivi, con punteggi PHQ-9 ≥ 9, mentre il gruppo di controllo consisteva in individui senza sintomi depressivi, con punteggi PHQ-9 ≤ 5. Sono state raccolte diverse misure di curiosità tramite la quantificazione delle interazioni con lo scenario, come tempo medio passato con gli oggetti, la varietà degli oggetti con cui i partecipanti hanno interagito e il numero di volte in cui gli oggetti sono stati presi.
Indagare la relazione tra sintomatologia depressiva e curiosità in uno scenario di realtà virtuale: uno studio pilota
DE POMPEIS, CAMILLA
2022/2023
Abstract
La curiosità è una motivazione basilare dell'essere umano che si concentra sulla ricerca di informazioni ed esperienze per il loro valore intrinseco. In letteratura è spesso associata a un maggiore benessere personale. Sono invece scarsi gli studi che indagano il suo ruolo nel disturbo depressivo maggiore (DDM), nonostante ci siano diversi elementi implicati nella depressione che entrano in gioco anche nella curiosità, tra i quali: l’inibizione comportamentale, le variazioni nel processo decisionale e nei livelli di dopamina. Negli ultimi anni la ricerca scientifica sta investendo nell’uso della realtà virtuale (VR) per migliorare diagnosi e trattamento dei disturbi mentali, sfruttando alcune caratteristiche quali la maggiore controllabilità delle variabili e la possibilità di massimizzare la validità ecologica nella ricerca, ma le sue applicazioni sono ancora scarse nell’ambito dei disturbi depressivi. Lo scopo della presente ricerca è quello indagare la relazione tra sintomatologia depressiva, misurata con il Patient Health Questionnaire (PHQ-9) e curiosità. La curiosità è stata valutata tramite misure raccolte all’interno dello scenario di realtà virtuale. L’ipotesi è che a maggiore curiosità corrisponda una minore gravità di sintomatologia depressiva. Il campione finale consisteva in 100 partecipanti (80 femmine e 20 maschi; età media = 23,17 anni): il gruppo sperimentale comprendeva individui con sintomi depressivi, con punteggi PHQ-9 ≥ 9, mentre il gruppo di controllo consisteva in individui senza sintomi depressivi, con punteggi PHQ-9 ≤ 5. Sono state raccolte diverse misure di curiosità tramite la quantificazione delle interazioni con lo scenario, come tempo medio passato con gli oggetti, la varietà degli oggetti con cui i partecipanti hanno interagito e il numero di volte in cui gli oggetti sono stati presi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/58143