Un elemento importante del controllo cognitivo riguarda il controllo dell’interferenza, cioè la capacità di saper selezionare l’informazione rilevante e controllare l’effetto distraente dell’informazione irrilevante durante l’esecuzione di un compito. In letteratura, è stato proposto che il conflitto cognitivo sia in grado di generare una reazione affettiva negativa. A sua volta, la percezione di tale reazione affettiva sembrerebbe innescare processi di regolazione cognitiva e conseguente miglioramento del controllo cognitivo. Il presente studio parte dall’ipotesi che affinchè si possano verificare processi di regolazione affettiva e cognitiva debba esserci una percezione esplicita dello stato affettivo generato dal conflitto cognitivo. Inoltre, il presente studio si pone l’obiettivo di stabilire se tale conflitto possa elicitare specifiche sensazioni corporee. Infine, il presente studio si propone di valutare la possibilità che differenze individuali nelle abilità enterocettive (ovvero l’abilità che permette a un individuo di percepire e prestare attenzione ai diversi cambiamenti che si verificano all’interno del proprio corpo in risposta a uno stato emotivo o cognitivo) possano determinare differenze nella percezione emotiva del conflitto cognitivo e nella conseguente risoluzione di esso. La tesi si articola in cinque capitoli. Nel primo capitolo verrà approfondito il tema del controllo cognitivo e del controllo dell’interferenza. Nel secondo capitolo verrà approfondita la relazione tra lo stato affettivo e la gestione del conflitto cognitivo. Nel terzo capitolo verrà trattato il tema dell’enterocezione e le diverse sfaccettature che la caratterizzano. Nel quarto capitolo verrà, invece, presentata la ricerca che è stata condotta e, infine, nel quinto capitolo verrà riportata la discussione finale dei risultati ottenuti.
La percezione corporea del conflitto cognitivo e il controllo dell'interferenza: uno studio pilota
PASTRELLO, MONICA
2022/2023
Abstract
Un elemento importante del controllo cognitivo riguarda il controllo dell’interferenza, cioè la capacità di saper selezionare l’informazione rilevante e controllare l’effetto distraente dell’informazione irrilevante durante l’esecuzione di un compito. In letteratura, è stato proposto che il conflitto cognitivo sia in grado di generare una reazione affettiva negativa. A sua volta, la percezione di tale reazione affettiva sembrerebbe innescare processi di regolazione cognitiva e conseguente miglioramento del controllo cognitivo. Il presente studio parte dall’ipotesi che affinchè si possano verificare processi di regolazione affettiva e cognitiva debba esserci una percezione esplicita dello stato affettivo generato dal conflitto cognitivo. Inoltre, il presente studio si pone l’obiettivo di stabilire se tale conflitto possa elicitare specifiche sensazioni corporee. Infine, il presente studio si propone di valutare la possibilità che differenze individuali nelle abilità enterocettive (ovvero l’abilità che permette a un individuo di percepire e prestare attenzione ai diversi cambiamenti che si verificano all’interno del proprio corpo in risposta a uno stato emotivo o cognitivo) possano determinare differenze nella percezione emotiva del conflitto cognitivo e nella conseguente risoluzione di esso. La tesi si articola in cinque capitoli. Nel primo capitolo verrà approfondito il tema del controllo cognitivo e del controllo dell’interferenza. Nel secondo capitolo verrà approfondita la relazione tra lo stato affettivo e la gestione del conflitto cognitivo. Nel terzo capitolo verrà trattato il tema dell’enterocezione e le diverse sfaccettature che la caratterizzano. Nel quarto capitolo verrà, invece, presentata la ricerca che è stata condotta e, infine, nel quinto capitolo verrà riportata la discussione finale dei risultati ottenuti.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/58863