Il mio obiettivo nell’ideazione di questa tesi è stato quello di amalgamare e sintetizzare insieme le diverse dimensioni dell’arte, dell’ambiente e delle questioni sociali. Questo lavoro intende percorrere l’analisi delle rappresentazioni femminili nella scultura pubblica italiana, con particolare riferimento ai temi legati alla violenza, alla assenza e alla differente destinazione di tali opere. Il testo inizia presentando le prospettive di genere nel mondo dell’arte, riflettendo sul corpo femminile e sulla sua evoluzione storico-artistica, attraverso il linguaggio della scultura. Esaminando episodi come la Violata di Floriano Ippoliti, ad Ancona, o la Maestà Sofferente di Gaetano Pesce, il presente lavoro si prefigge lo scopo di investigare il concetto di violenza di genere, risolto nel complesso delle rappresentazioni scultoree. Verrà anche considerata l’opera innovativa di Doris Salcedo per presentare un confronto di risonanza internazionale. L’approfondimento comprende un’intervista a Ludovica Piazzi, storica dell’arte e attivista, dove sono evidenziate le sfide della rappresentazione femminile contemporanea. Il secondo capitolo approfondirà l’equilibrio tra monumenti permanenti e monumenti effimeri nell’arte pubblica, anche grazie all’intervista a Lisa Parola. Sarà meglio puntualizzato il tema del destino delle sculture femminili nell’arte pubblica contemporanea, insieme a progetti che mirano a rivisitare e rileggere tali presenze. Uno spazio ulteriore sarà inoltre dedicato alla riflessione sulla «duplice violenza» nella Venere degli stracci di Michelangelo Pistoletto, a Napoli. Infine, il terzo capitolo è incentrato sulla controversa vicenda della statua di Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, a Padova, indagando la sua storia, il ruolo della opinione pubblica e il dibattito che ne discende. Attraverso interviste a personalità preminenti, sono affrontate le dinamiche che hanno portato a percepire questo monumento come “scomodo”. Si scopre, inoltre, La Madonna dell’acqua lurida di Federico Soffiato, integrando l’analisi dell’opera, grazie a un colloquio esclusivo con l’artista patavino. La tesi si conclude presentando un evento significativo avvenuto a Padova nell’ottobre 2023: l’inaugurazione di tre sculture in legno nel quartiere Arcella. Queste opere sono state realizzate dagli artisti Claudia Chiggio e Roberto Tonon. Questo lavoro mira a proporre una piccola, ma significativa rassegna, di elementi in ordine alla complessa interazione tra genere sessuale, arte e spazio pubblico in Italia, cercando di far emergere alcune criticità e opportunità del contemporaneo mediante il campione della rappresentazione femminile nella scultura destinata allo spazio pubblico
LA SCULTURA PUBBLICA FEMMINILE IN ITALIA: TRA VIOLENZA, ASSENZA E DESTINI
PADOVAN, SERENA
2022/2023
Abstract
Il mio obiettivo nell’ideazione di questa tesi è stato quello di amalgamare e sintetizzare insieme le diverse dimensioni dell’arte, dell’ambiente e delle questioni sociali. Questo lavoro intende percorrere l’analisi delle rappresentazioni femminili nella scultura pubblica italiana, con particolare riferimento ai temi legati alla violenza, alla assenza e alla differente destinazione di tali opere. Il testo inizia presentando le prospettive di genere nel mondo dell’arte, riflettendo sul corpo femminile e sulla sua evoluzione storico-artistica, attraverso il linguaggio della scultura. Esaminando episodi come la Violata di Floriano Ippoliti, ad Ancona, o la Maestà Sofferente di Gaetano Pesce, il presente lavoro si prefigge lo scopo di investigare il concetto di violenza di genere, risolto nel complesso delle rappresentazioni scultoree. Verrà anche considerata l’opera innovativa di Doris Salcedo per presentare un confronto di risonanza internazionale. L’approfondimento comprende un’intervista a Ludovica Piazzi, storica dell’arte e attivista, dove sono evidenziate le sfide della rappresentazione femminile contemporanea. Il secondo capitolo approfondirà l’equilibrio tra monumenti permanenti e monumenti effimeri nell’arte pubblica, anche grazie all’intervista a Lisa Parola. Sarà meglio puntualizzato il tema del destino delle sculture femminili nell’arte pubblica contemporanea, insieme a progetti che mirano a rivisitare e rileggere tali presenze. Uno spazio ulteriore sarà inoltre dedicato alla riflessione sulla «duplice violenza» nella Venere degli stracci di Michelangelo Pistoletto, a Napoli. Infine, il terzo capitolo è incentrato sulla controversa vicenda della statua di Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, a Padova, indagando la sua storia, il ruolo della opinione pubblica e il dibattito che ne discende. Attraverso interviste a personalità preminenti, sono affrontate le dinamiche che hanno portato a percepire questo monumento come “scomodo”. Si scopre, inoltre, La Madonna dell’acqua lurida di Federico Soffiato, integrando l’analisi dell’opera, grazie a un colloquio esclusivo con l’artista patavino. La tesi si conclude presentando un evento significativo avvenuto a Padova nell’ottobre 2023: l’inaugurazione di tre sculture in legno nel quartiere Arcella. Queste opere sono state realizzate dagli artisti Claudia Chiggio e Roberto Tonon. Questo lavoro mira a proporre una piccola, ma significativa rassegna, di elementi in ordine alla complessa interazione tra genere sessuale, arte e spazio pubblico in Italia, cercando di far emergere alcune criticità e opportunità del contemporaneo mediante il campione della rappresentazione femminile nella scultura destinata allo spazio pubblicoFile | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/59084