Artista estremamente poliedrica e prolifica, Cindy Sherman offre numerosi spunti di riflessione riguardo ai temi più disparati: l’elaborazione e l’appropriazione dell’identità personale e collettiva, la critica sociale, l’abiezione del corpo, il valore dell’arte. Particolare risalto nella sua produzione ha la serie fotografica "Untitled Film Stills", di fatto l’opera che l’ha resa nota al grande pubblico: utilizzando il proprio corpo come unico soggetto per settanta fotografie, ha dato spazio a critiche di ogni ordinamento politico o artistico per gli scorsi quarant’anni. Numerose sono state le letture femministe del suo lavoro, su cui questo elaborato si propone di concentrarsi non solo dal punto di vista artistico, ma anche sociale e cinematografico. Infatti, come il titolo suggerisce, quest’opera si muove in bilico tra le due arti, quella della fotografia e quella del cinema, già strettamente interconnesse per propria stessa natura. Sherman è in grado di assottigliare ulteriormente la linea di separazione tra le due. Il presente elaborato, quindi, si propone di viaggiare su questa sottile linea insieme all’opera di Cindy Sherman, ripercorrendo e indagando il valore sociale di essa, le implicazioni femministe e, più in grande, il contesto in cui queste implicazioni si facevano strada, ossia gli anni Settanta e i primi anni Ottanta del Novecento. In una prima sezione, si tratterà dell’artista e le sue opere, indagandone i punti cardine, le metodologie, le estetiche adottate; si ripercorrerà la serie fotografica "Untitled Film Stills", realizzata da Sherman agli albori della sua carriera eppure già così completa nei temi e nello svolgimento. Nella seconda parte, dopo una breve introduzione a cosa significhi applicare i femminismi al mondo dell’arte, si ripercorreranno le critiche e le recensioni femministe di "Untitled Film Stills", non senza domande che restano ancora, dopo tanti anni dalla pubblicazione dell’opera, aperte. Infine, si indagherà il rapporto tra il cinema e il femminismo, nonché quello di Sherman con questo medium, le influenze di esso nello scattare le sue fotografie e, più nello specifico, le modalità di rappresentazione dei personaggi femminili come spunto di confronto tra i film della tradizione Hollywoodiana e le "Untitled Film Stills".

Nascoste in piena vista. La rappresentazione femminile tra arte, cinema e politica in "Untitled Film Stills" di Cindy Sherman

MONETTA, FIAMMETTA
2022/2023

Abstract

Artista estremamente poliedrica e prolifica, Cindy Sherman offre numerosi spunti di riflessione riguardo ai temi più disparati: l’elaborazione e l’appropriazione dell’identità personale e collettiva, la critica sociale, l’abiezione del corpo, il valore dell’arte. Particolare risalto nella sua produzione ha la serie fotografica "Untitled Film Stills", di fatto l’opera che l’ha resa nota al grande pubblico: utilizzando il proprio corpo come unico soggetto per settanta fotografie, ha dato spazio a critiche di ogni ordinamento politico o artistico per gli scorsi quarant’anni. Numerose sono state le letture femministe del suo lavoro, su cui questo elaborato si propone di concentrarsi non solo dal punto di vista artistico, ma anche sociale e cinematografico. Infatti, come il titolo suggerisce, quest’opera si muove in bilico tra le due arti, quella della fotografia e quella del cinema, già strettamente interconnesse per propria stessa natura. Sherman è in grado di assottigliare ulteriormente la linea di separazione tra le due. Il presente elaborato, quindi, si propone di viaggiare su questa sottile linea insieme all’opera di Cindy Sherman, ripercorrendo e indagando il valore sociale di essa, le implicazioni femministe e, più in grande, il contesto in cui queste implicazioni si facevano strada, ossia gli anni Settanta e i primi anni Ottanta del Novecento. In una prima sezione, si tratterà dell’artista e le sue opere, indagandone i punti cardine, le metodologie, le estetiche adottate; si ripercorrerà la serie fotografica "Untitled Film Stills", realizzata da Sherman agli albori della sua carriera eppure già così completa nei temi e nello svolgimento. Nella seconda parte, dopo una breve introduzione a cosa significhi applicare i femminismi al mondo dell’arte, si ripercorreranno le critiche e le recensioni femministe di "Untitled Film Stills", non senza domande che restano ancora, dopo tanti anni dalla pubblicazione dell’opera, aperte. Infine, si indagherà il rapporto tra il cinema e il femminismo, nonché quello di Sherman con questo medium, le influenze di esso nello scattare le sue fotografie e, più nello specifico, le modalità di rappresentazione dei personaggi femminili come spunto di confronto tra i film della tradizione Hollywoodiana e le "Untitled Film Stills".
2022
Hiding in plane sight. Female representation among art, cinema and politics in "Untitled Film Stills" by Cindy Sherman
Cindy Sherman
Untitled Film Stills
Cinema
Arte contemporanea
Femminismo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/59634