Attraverso l'analisi dei componimenti di Cino, il lavoro mette in evidenza non solo le novità formali e tematiche del poeta di Pistoia ma anche il ruolo di mediatore tra i due grandi rappresentanti dello Stilnovo, Dante e Guido Cavalcanti, sostenitori di dottrine d'Amore opposte. Segue un percorso sulla topica dell'ineffabilità nella poesia volgare medievale per mettere in luce la presa di distanza operata da Cino nei confronti di un motivo ricorrente e caro ai suoi contemporanei.
«Non pò dir né saver quel che simiglia»: Cino da Pistoia come mediatore tra Dante e Cavalcanti e la rappresentazione dell'ineffabilità nella poesia italiana del XIII e XIV secolo.
BORCHI, SIMONE
2022/2023
Abstract
Attraverso l'analisi dei componimenti di Cino, il lavoro mette in evidenza non solo le novità formali e tematiche del poeta di Pistoia ma anche il ruolo di mediatore tra i due grandi rappresentanti dello Stilnovo, Dante e Guido Cavalcanti, sostenitori di dottrine d'Amore opposte. Segue un percorso sulla topica dell'ineffabilità nella poesia volgare medievale per mettere in luce la presa di distanza operata da Cino nei confronti di un motivo ricorrente e caro ai suoi contemporanei.File in questo prodotto:
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/59864