Édition critique - La Maniere de planter, enter et nourrir tous arbre par maître Gorgole de Corne.

Intraprendere la lettura e successivamente svolgere l’edizione critica di questo breve trattato di arboricoltura intitolato La maniere de enter, planter et nourrir tous arbres par Maistre Gorgole de Corne è come osservare attraverso lo spioncino di una porta la storia agraria e scientifica dell’intera epoca medievale. Tra le varie manieres di innestare gli alberi ci interroghiamo, dubitiamo e finalmente scopriamo, come durante una caccia al tesoro, quale era la realtà di quest’epoca, ancora troppo spesso considerata – ingiustamente – oscura, una sorta di parentesi collocata in mezzo alla linea temporale della Grande Storia. ` Il testo di Gorgole de Corne, rimasto inedito sinora, merita, tanto quanto le altri grandi opere agricole medievali, di essere restaurato e editato criticamente in modo tale da farlo conoscere a un pubblico moderno. Inoltre, le rare citazioni e i riferimenti bibliografici che rimandano a tale trattato l’hanno – in gran parte e troppe volte – relegato in sottofondo, senza prenderlo in considerazione anche quando evidentemente era stato preso in considerazione come riferimento per il contenuto di altri testi. Questa tesi magistrale intende proporre per la prima volta un’edizione critica di questo breve trattato prendendo come testimone di base l’edizione di 1533 conservata presso la Biblioteca municipale di Grenoble. L’editio princeps è stata poi confrontata e corretta tramite il confronto con altri cinque testimoni – disponibili in rete nella sezione Gallica nel sito della Biblioteca nazionale di Francia e negli archivi digitali della Biblioteca apostolica vaticana. L’origine di questo testo, così come l’identità del suo autore, rimangono – nonostante lunghe ricerche – ancora un mistero. D’altra parte, però, grazie agli studi e alle analisi linguistiche e testuali, possiamo noi viaggiare per tutta l’Europa meridionale e occidentale. È infatti possibile ritrovarsi in una biblioteca del nord della Francia dove uno dei testimoni manoscritti, oggi conservato nella Città Vaticana, fu copiato dal copista Jehan Panier; oppure nel sud dell’Italia di allora, poiché le presunte origini transalpine del nostro autore, così come i riferimenti scritti ad alcune regioni e città italiane e ad alcune specie di alberi mediterranei, vengono menzionate in varie occasioni.