Nella sentenza d’arbitrato del 1378, archiviata come busta notarile 35, c.53 r-v presso l’Archivio di Stato di Padova - redatta in dialetto padovano dal Notaio Bandino Brazzi - si notano delle forme verbali nelle quali la desinenza di IV persona non è -emo (cioè la già nota terminazione di stampo veneziano) ma -nu. Benché in numero esiguo, si ritrovano delle simili forme sia nella Bibbia Istoriata (coeva all’atto suesposto) che, più avanti, nelle opere teatrali in pavano del Ruzante, risalenti al 1.500. Secondo Gianfranco Folena, il morfema in questione costituirebbe un residuo della terminazione di IV persona in uso nel pavano rustico: -om/n, ovverosia la desinenza in uso nell'area veneta settentrionale. Ma qual è l’origine di -nu? E per quale ragione tale morfema può erodere la desinenza originaria? Nella tesi qui proposta, si cercherà di rispondere a tali quesiti, grazie ad un'analisi che si svolgerà in quattro capitoli: - nel primo, dopo un’introduzione di natura storica per inquadrare la situazione linguistica nel Veneto medievale, verranno forniti dei cenni sulla costruzione morfologica dei Tempi linguistici analizzati, per poter poi confrontare i paradigmi verbali delle varietà padovane, veneziane e bellunesi. Verrà affrontata la costruzione della frase marcata, rimandando al fenomeno dell’inversione del soggetto e verranno posti in evidenza i concetti di diasistema e di dimensione diafasica; - nel secondo, verrà sviluppato il concetto di variazione linguistica, grazie al quale saranno messe in primo piano le nozioni - fondamentali -  di trasparenza e opacità delle forme nell’autore dei testi) da cui possono scaturire importanti modifiche al sistema linguistico. Si cercherà di sottolineare i processi legati all’analogia (permettendoci di parlare di schemi morfomici) e all’etimologia popolare. - Il terzo capitolo, invece, verrà dedicato interamente all’analisi delle forme : verranno delineate due condizioni sintattiche da cui si ipotizza la nascita di -nu come terminazione. - Infine, nel quarto e ultimo capitolo, verrà proposta un’analisi in sincronia, relativamente alla vitalità di -nu nelle zone laterali all’area veneziana. Verranno esaminate le varietà di Burano, Chioggia e Grado, approfondendo i Tempi linguistici in cui è ancora presente tale terminazione e in cui è possibile evidenziare a volte fenomeni di erosione, a volte desinenze “complesse”. Tale analisi ci permetterà di formulare una predizione sull’uso futuro di -nu.  Da ultimo, la tesi terminerà con le conclusioni che permetteranno di inquadrare, in maniera chiara, la forte dinamicità del dialetto veneto, diasistema in cui coesistono diverse varianti capaci di recepire e “fare propria” una variazione del sistema, proprio come quella relativa alla desinenza di IV persona.

Tra pronome personale soggetto e desinenza: il caso di -nu nel dialetto padovano medievale e nel pavano cinquecentesco

MAGAGNA, MARTA
2022/2023

Abstract

Nella sentenza d’arbitrato del 1378, archiviata come busta notarile 35, c.53 r-v presso l’Archivio di Stato di Padova - redatta in dialetto padovano dal Notaio Bandino Brazzi - si notano delle forme verbali nelle quali la desinenza di IV persona non è -emo (cioè la già nota terminazione di stampo veneziano) ma -nu. Benché in numero esiguo, si ritrovano delle simili forme sia nella Bibbia Istoriata (coeva all’atto suesposto) che, più avanti, nelle opere teatrali in pavano del Ruzante, risalenti al 1.500. Secondo Gianfranco Folena, il morfema in questione costituirebbe un residuo della terminazione di IV persona in uso nel pavano rustico: -om/n, ovverosia la desinenza in uso nell'area veneta settentrionale. Ma qual è l’origine di -nu? E per quale ragione tale morfema può erodere la desinenza originaria? Nella tesi qui proposta, si cercherà di rispondere a tali quesiti, grazie ad un'analisi che si svolgerà in quattro capitoli: - nel primo, dopo un’introduzione di natura storica per inquadrare la situazione linguistica nel Veneto medievale, verranno forniti dei cenni sulla costruzione morfologica dei Tempi linguistici analizzati, per poter poi confrontare i paradigmi verbali delle varietà padovane, veneziane e bellunesi. Verrà affrontata la costruzione della frase marcata, rimandando al fenomeno dell’inversione del soggetto e verranno posti in evidenza i concetti di diasistema e di dimensione diafasica; - nel secondo, verrà sviluppato il concetto di variazione linguistica, grazie al quale saranno messe in primo piano le nozioni - fondamentali -  di trasparenza e opacità delle forme nell’autore dei testi) da cui possono scaturire importanti modifiche al sistema linguistico. Si cercherà di sottolineare i processi legati all’analogia (permettendoci di parlare di schemi morfomici) e all’etimologia popolare. - Il terzo capitolo, invece, verrà dedicato interamente all’analisi delle forme : verranno delineate due condizioni sintattiche da cui si ipotizza la nascita di -nu come terminazione. - Infine, nel quarto e ultimo capitolo, verrà proposta un’analisi in sincronia, relativamente alla vitalità di -nu nelle zone laterali all’area veneziana. Verranno esaminate le varietà di Burano, Chioggia e Grado, approfondendo i Tempi linguistici in cui è ancora presente tale terminazione e in cui è possibile evidenziare a volte fenomeni di erosione, a volte desinenze “complesse”. Tale analisi ci permetterà di formulare una predizione sull’uso futuro di -nu.  Da ultimo, la tesi terminerà con le conclusioni che permetteranno di inquadrare, in maniera chiara, la forte dinamicità del dialetto veneto, diasistema in cui coesistono diverse varianti capaci di recepire e “fare propria” una variazione del sistema, proprio come quella relativa alla desinenza di IV persona.
2022
Between subject personal pronoun and desinence: the case of -nu in the medieval Paduan dialect and in 16th-century Paduan
Desinenze
Rianalisi
Morfomi
Linguistica storica
Dialetto veneto
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/59944