A TRANSITIONAL SPACE OF WELFARE: EXPERIENCING AND REFLECTING WITHIN THE CUCINE ECONOMICHE POPOLARI

The transformative trend of relocating responsibilities from state institutions to charity organizations, evident in Global North countries since the end of 1970s, has profoundly influenced the Cucine Economiche Popolari (CEP) in the city of Padua. This study employs an autoethnographic approach, with the researcher immersing herself as a volunteer during the summer of 2023, to investigate the organizational framework employed by the CEP in delivering essential goods and services to the guests. The primary objective of this research was to present a description of the stakeholders involved, examining their interactions both within and outside the CEP facilities. The findings from this experience unveil the underlying motivations that drive individuals to become volunteers and emphasize the consequential role this activity plays in their lives. Some of the social interactions among employees, guests, and other stakeholders reflect imbalanced power relations on one side, while on the other, social support is expressed in various forms, including emotional, informational, or tangible support. In both instances, these interactions revealed the intricate, dynamic, and evolving nature of this space. In recent years, the CEP has grappled with the task of transitioning from an organization managed by the Catholic church to becoming an NGO integrated into the city's welfare system, complete with clearly defined responsibilities. This became particularly evident during the Covid-19 pandemic, wherein the vulnerable population relied on the CEP to receive food, health services, and guidance to navigate the challenges posed by the disease. At present, this transition has introduced organizational structure, efficiency, and accountability; however, it has also led to a distancing effect, impacting those who need assistance the most.

Il trasferimento delle responsabilità dalle istituzioni statali alle organizzazioni di beneficenza è stato un fenomeno diffuso nei paesi del Nord globale dagli anni '70. Negli ultimi anni, queste tendenze globali hanno avuto un impatto significativo sulle Cucine Economiche Popolari (CEP) nella città di Padova. Questa ricerca esplora come le CEP sono organizzate per fornire beni e servizi ai suoi ospiti, adottando una prospettiva da volontaria. Condotta come autoetnografia, questo studio ha coinvolto la ricercatrice nel ruolo di volontaria facendo diverse attività dentro la struttura durante l'estate del 2023. L'obiettivo principale era fornire una descrizione dei partecipanti coinvolti e delle loro interazioni sia all'interno che all'esterno delle strutture osservando e partecipando nelle loro attività quotidiane. I risultati di questa esperienza testimoniano sulle motivazioni che spingono le persone a diventare volontari e rimanere in questo ruolo per lungo tempo, e sull'importanza di questa attività nelle loro vite soprattutto per i pensionati, che trovano una comunità. Alcune delle interazioni sociali tra dipendenti, ospiti e altri partecipanti riflettono da un lato relazioni di potere sbilanciate, per esempio condividere il cibo, mentre dall'altro si manifesta sostegno sociale in varie forme; tra cui sostegno emotivo quando parlano della loro vita e sono ascoltati; sostegno informativo quando conoscono il funzionamento dei programmi sociali, o sostegno tangibile con le medicine o il vestiario. Entrambe queste interazioni hanno rivelato la natura intricata, dinamica ed evolutiva di questo spazio, che cambiano con le stagioni dell’anno, l’arrivo degli immigrati, la situazione economica e le nuove leggi. Negli ultimi anni, le CEP hanno affrontato la sfida di passare da un'organizzazione gestita dalla Diocesi di Padova della Chiesa Cattolica a diventare una fondazione integrata nel welfare system della città, con responsabilità degli enti del Terzo Settore. Ciò è diventato particolarmente evidente durante la pandemia da Covid-19, in cui la popolazione vulnerabile ha fatto affidamento sulle CEP per ricevere cibo, servizi sanitari e orientamento per affrontare le sfide poste dalla malattia. Attualmente, questa transizione ha introdotto una struttura organizzata, efficiente e trasparente; tuttavia, ha anche causato un effetto di distanziamento, colpendo coloro che necessitano di assistenza in modo più significativo.