Questo lavoro di tesi si pone come obiettivo quello di analizzare e confrontare due diversi approcci per realizzare una Tomografia di Resistività Elettrica (ERT). Si tratta di una metodologia di indagine geofisica non invasiva che permette di determinare la distribuzione di resistività elettrica nel volume di sottosuolo oggetto di indagine. La Tomografia di Resistività Elettrica possiede un ampio range di utilizzo; può essere utilizzata per l’individuazione di cavità nel sottosuolo, per l’ analisi di flusso dell’acqua, per l’identificazione di inquinanti e per scopi geologici. Ed è proprio in merito a quest’ultimo campo di utilizzo che si vuole inserire il seguente elaborato nel quale viene testata un’ innovativa procedura di realizzazione di un’ ERT in cui i tradizionali elettrodi composti da picchetti di acciaio, utilizzati nelle tomografie elettriche, sono sostituiti da sacchetti in tessuto conduttivo riempiti con sabbia. Questi sacchetti, a differenza degli elettrodi tradizionali, non devono essere martellati nel substrato oggetto di analisi ma è sufficiente appoggiarli al suolo, riducendo in questo modo le tempistiche necessarie per realizzare lo stendimento, in particolare in ambienti con superfici detritiche che troviamo negli ambienti di alta montagna (ad esempio frane e rock glacier). Questi ultimi ambienti sono caratterizzati da una granulometria molto variabile ma in generale di dimensioni considerevoli con detrito e grossi blocchi in cui garantire resistenze di contatto accettabili risulta difficoltoso e impegnativo. In questo lavoro sono state condotte una serie di Tomografie di Resistività Elettrica in tre diversi siti con superficie detritica utilizzando entrambe le tipologie di elettrodi: tradizionali picchetti d’acciaio e sacchetti di tessuto conduttivo. L’obiettivo era di verificare l’affidabilità di questo approccio alternativo e più speditivo di realizzare Tomografie di Resistività Elettrica utilizzando i sacchetti conduttivi. Il primo test comparativo è stato eseguito su un deposito di frana, mentre gli altri due test sono stati realizzati in differenti rock glacier. In ogni sito test, i dati geoelettrici misurati con i diversi approcci sono stati analizzati e poi confrontati tra loro per valutare eventuali differenze nei risultati ottenuti.

Metodi geofisici per la caratterizzazione degli ambienti periglaciali

NEGRO, MATTIA
2022/2023

Abstract

Questo lavoro di tesi si pone come obiettivo quello di analizzare e confrontare due diversi approcci per realizzare una Tomografia di Resistività Elettrica (ERT). Si tratta di una metodologia di indagine geofisica non invasiva che permette di determinare la distribuzione di resistività elettrica nel volume di sottosuolo oggetto di indagine. La Tomografia di Resistività Elettrica possiede un ampio range di utilizzo; può essere utilizzata per l’individuazione di cavità nel sottosuolo, per l’ analisi di flusso dell’acqua, per l’identificazione di inquinanti e per scopi geologici. Ed è proprio in merito a quest’ultimo campo di utilizzo che si vuole inserire il seguente elaborato nel quale viene testata un’ innovativa procedura di realizzazione di un’ ERT in cui i tradizionali elettrodi composti da picchetti di acciaio, utilizzati nelle tomografie elettriche, sono sostituiti da sacchetti in tessuto conduttivo riempiti con sabbia. Questi sacchetti, a differenza degli elettrodi tradizionali, non devono essere martellati nel substrato oggetto di analisi ma è sufficiente appoggiarli al suolo, riducendo in questo modo le tempistiche necessarie per realizzare lo stendimento, in particolare in ambienti con superfici detritiche che troviamo negli ambienti di alta montagna (ad esempio frane e rock glacier). Questi ultimi ambienti sono caratterizzati da una granulometria molto variabile ma in generale di dimensioni considerevoli con detrito e grossi blocchi in cui garantire resistenze di contatto accettabili risulta difficoltoso e impegnativo. In questo lavoro sono state condotte una serie di Tomografie di Resistività Elettrica in tre diversi siti con superficie detritica utilizzando entrambe le tipologie di elettrodi: tradizionali picchetti d’acciaio e sacchetti di tessuto conduttivo. L’obiettivo era di verificare l’affidabilità di questo approccio alternativo e più speditivo di realizzare Tomografie di Resistività Elettrica utilizzando i sacchetti conduttivi. Il primo test comparativo è stato eseguito su un deposito di frana, mentre gli altri due test sono stati realizzati in differenti rock glacier. In ogni sito test, i dati geoelettrici misurati con i diversi approcci sono stati analizzati e poi confrontati tra loro per valutare eventuali differenze nei risultati ottenuti.
2022
Geophysical methods for the periglacial environments characterization
Geophysic
Rock glacier
ERT
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