La tesi propone un’indagine educativa, sociale e politica dello sfruttamento lavorativo degli immigrati nel settore agricolo in Italia, combinando un’analisi dell’evoluzione del contesto, sia globale che locale, a una proposta educativa basata sulla pedagogia della liberazione di Paulo Freire. In particolare, si evince come nell'epoca della globalizzazione le disuguaglianze siano in continua crescita e come il discorso economico divenga sempre più dominante rispetto a quello umano. In tale quadro si inserisce lo sfruttamento lavorativo, il quale coinvolge l'intero sistema economico, sociale e politico e a cui si connette altresì il fenomeno del caporalato. Quest’ultimo prolifera in un contesto dove i diritti dei singoli, soprattutto delle persone maggiormente vulnerabili, vengono subordinati alla logica del profitto e all’efficiente funzionamento del sistema economico. La vulnerabilità degli immigrati si manifesta per svariati motivi, tra cui la difficoltà di soggiornare in modo regolare nel territorio e, di conseguenza, di avere una tutela sociale e giuridica. Tale mancanza conduce ad accettare condizioni di lavoro e di vita che in situazioni ordinarie non si sarebbe disposti ad accettare. Di seguito, si sviluppa un'analisi della questione migratoria in Italia, delle leggi e delle normative che la governano e che conducono a creare un esercito di manodopera sfruttabile a basso costo, impiegata in particolar modo nell'agricoltura. Infine, si affronta la pedagogia della liberazione di Freire, che mette in discussione la visione delle persone oppresse come soggetti passivi della storia. Attraverso l’approfondimento degli scioperi e delle rivolte organizzate dai braccianti agricoli, si mostra quanto sia importante alimentare una pratica di consapevolezza, che si concretizza con la conoscenza della lingua e dei diritti fondamentali dell’essere umano. A tal fine è determinante creare relazioni orizzontali con le persone sfruttate secondo una prospettiva comunitaria di lotta e di libertà, per aspirare alla costruzione di un futuro differente e per non accettare passivamente la propria condizione. Pertanto, diviene evidente il nesso tra pedagogia e politica, e come esso conduca a un cambiamento in nome della giustizia e dell’equità.

Lo sfruttamento lavorativo degli immigrati nel settore agricolo in Italia: uno sguardo sul fenomeno attraverso la pedagogia della liberazione di Paulo Freire

SUPPI, CHIARA
2023/2024

Abstract

La tesi propone un’indagine educativa, sociale e politica dello sfruttamento lavorativo degli immigrati nel settore agricolo in Italia, combinando un’analisi dell’evoluzione del contesto, sia globale che locale, a una proposta educativa basata sulla pedagogia della liberazione di Paulo Freire. In particolare, si evince come nell'epoca della globalizzazione le disuguaglianze siano in continua crescita e come il discorso economico divenga sempre più dominante rispetto a quello umano. In tale quadro si inserisce lo sfruttamento lavorativo, il quale coinvolge l'intero sistema economico, sociale e politico e a cui si connette altresì il fenomeno del caporalato. Quest’ultimo prolifera in un contesto dove i diritti dei singoli, soprattutto delle persone maggiormente vulnerabili, vengono subordinati alla logica del profitto e all’efficiente funzionamento del sistema economico. La vulnerabilità degli immigrati si manifesta per svariati motivi, tra cui la difficoltà di soggiornare in modo regolare nel territorio e, di conseguenza, di avere una tutela sociale e giuridica. Tale mancanza conduce ad accettare condizioni di lavoro e di vita che in situazioni ordinarie non si sarebbe disposti ad accettare. Di seguito, si sviluppa un'analisi della questione migratoria in Italia, delle leggi e delle normative che la governano e che conducono a creare un esercito di manodopera sfruttabile a basso costo, impiegata in particolar modo nell'agricoltura. Infine, si affronta la pedagogia della liberazione di Freire, che mette in discussione la visione delle persone oppresse come soggetti passivi della storia. Attraverso l’approfondimento degli scioperi e delle rivolte organizzate dai braccianti agricoli, si mostra quanto sia importante alimentare una pratica di consapevolezza, che si concretizza con la conoscenza della lingua e dei diritti fondamentali dell’essere umano. A tal fine è determinante creare relazioni orizzontali con le persone sfruttate secondo una prospettiva comunitaria di lotta e di libertà, per aspirare alla costruzione di un futuro differente e per non accettare passivamente la propria condizione. Pertanto, diviene evidente il nesso tra pedagogia e politica, e come esso conduca a un cambiamento in nome della giustizia e dell’equità.
2023
Labour exploitation of immigrants in the agricultural sector in Italy: a look at the phenomenon through Paulo Freire’s liberation pedagogy
Sfruttamento
Immigrati
Agricoltura
Paulo Freire
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/62614