L’elaborato prende in esame l’anima nelle opere dantesche. Il primo capitolo si concentra su Convivio IV xxi, innanzitutto tracciando le coordinate della filosofia aristotelica medievale e il percorso di studi filosofici compiuto da Dante dopo la morte di Beatrice. In secondo luogo, si procede con l’analisi del passo e del pensiero di Alberto Magno e Tommaso d’Aquino riguardo alla genesi dell’anima, menzionando il dibattito Nardi-Busnelli in merito al tomismo di Dante. Nel secondo capitolo l’attenzione è posta su Purgatorio XXV. Dopo aver definito la dimensione allegorica e letterale del poema, si procede ad analizzare il pensiero dei teologi del XIII secolo sulla corporalità dell’anima separata e la differenza che c’è tra questo e l’immaginario dantesco. Quindi, si fa un breve riferimento a Purgatorio III e poi ci si concentra sulla lezione di Purgatorio XXV analizzando le parole di Stazio in merito alla genesi dell’anima e il corpo aereo. Solo a questo punto il dibattito Nardi-Busnelli viene approfondito. Infine, l’ultimo capitolo si concentra sul rapporto Stazio-Virgilio e sul desiderio di conoscenza teorizzato da Dante prima nel Convivio e poi ribadito nella Commedia, per cercare di rispondere alla domanda che molti commentatori si sono posti circa il motivo per cui è il poeta latino a spiegare la questione dell’anima a Dante e non Virgilio e per dimostrare ancora una volta come per Dante la filosofia non garantisca la salvezza e la vita eterna.
«Quindi parliamo e quindi ridiam noi» (Purg. XXV 103). L'anima (dalla creazione all'ombra) nelle opere di Dante.
BRIGHI, ELISABETTA
2023/2024
Abstract
L’elaborato prende in esame l’anima nelle opere dantesche. Il primo capitolo si concentra su Convivio IV xxi, innanzitutto tracciando le coordinate della filosofia aristotelica medievale e il percorso di studi filosofici compiuto da Dante dopo la morte di Beatrice. In secondo luogo, si procede con l’analisi del passo e del pensiero di Alberto Magno e Tommaso d’Aquino riguardo alla genesi dell’anima, menzionando il dibattito Nardi-Busnelli in merito al tomismo di Dante. Nel secondo capitolo l’attenzione è posta su Purgatorio XXV. Dopo aver definito la dimensione allegorica e letterale del poema, si procede ad analizzare il pensiero dei teologi del XIII secolo sulla corporalità dell’anima separata e la differenza che c’è tra questo e l’immaginario dantesco. Quindi, si fa un breve riferimento a Purgatorio III e poi ci si concentra sulla lezione di Purgatorio XXV analizzando le parole di Stazio in merito alla genesi dell’anima e il corpo aereo. Solo a questo punto il dibattito Nardi-Busnelli viene approfondito. Infine, l’ultimo capitolo si concentra sul rapporto Stazio-Virgilio e sul desiderio di conoscenza teorizzato da Dante prima nel Convivio e poi ribadito nella Commedia, per cercare di rispondere alla domanda che molti commentatori si sono posti circa il motivo per cui è il poeta latino a spiegare la questione dell’anima a Dante e non Virgilio e per dimostrare ancora una volta come per Dante la filosofia non garantisca la salvezza e la vita eterna.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/63424