Le lingue dei segni costituiscono un recente e complesso campo di studi all'interno della linguistica contemporanea. Questo lavoro si propone di esplorare approfonditamente il mondo affascinante e complesso di queste lingue, prive di scrittura, che usano il canale visivo-gestuale anziché quello acustico-vocale tipico delle lingue vocali. Lungi dall'essere mere pantomime, le lingue segnate, sono lingue storico-naturali in cui possiamo rivedere le peculiarità insite al linguaggio umano, come la doppia articolazione, la ricorsività e la dipendenza dalla struttura. Partendo da questa considerazione, viene offerta una panoramica sulla loro storia travagliata, sui loro processi di apprendimento, sulle implicazioni sociali e culturali connesse alla loro diffusione e al loro riconoscimento, nonché sulla loro struttura fonologica. Negli anni ’60, epoca dell’avvio dello studio sulle lingue segnate, il padre della linguistica delle lingue dei segni, William Stokoe, riconobbe nell’American Sign Language (ASL) una struttura sublessicale del segno simile a quella individuata nelle lingue vocali. Se nella linguistica delle lingue vocali si parla di fonemi e di tratti, nelle lingue segniche vengono individuate analoghe unità chiamate cheremi o parametri formazionali che, unendosi simultaneamente, realizzano il segno. Alla luce di queste ricerche rivoluzionarie nate alla Gallaudet University, la prima università al mondo per sordi, anche le altre lingue dei segni del mondo furono oggetti di studio della linguistica. Questo elaborato si pone l’obiettivo di riportare le principali ricerche fonologiche condotte sulla Lingua dei segni italiana (LIS) e, in ambito internazionale, sulle altre lingue segniche, evidenziando le varie proposte di descrizione dei parametri formazionali del segno. Inoltre, si osserva come, nonostante le analogie, le lingue dei segni portino con sé delle caratteristiche che le contraddistinguono dalle lingue vocali e rendano a noi ancora poco chiaro il loro funzionamento fonologico: la simultaneità e l’iconicità.

Un'altra modalità del linguaggio umano: le lingue dei segni. Cenni descrittivi e analisi fonologica

CIOLLI, AMBRA
2023/2024

Abstract

Le lingue dei segni costituiscono un recente e complesso campo di studi all'interno della linguistica contemporanea. Questo lavoro si propone di esplorare approfonditamente il mondo affascinante e complesso di queste lingue, prive di scrittura, che usano il canale visivo-gestuale anziché quello acustico-vocale tipico delle lingue vocali. Lungi dall'essere mere pantomime, le lingue segnate, sono lingue storico-naturali in cui possiamo rivedere le peculiarità insite al linguaggio umano, come la doppia articolazione, la ricorsività e la dipendenza dalla struttura. Partendo da questa considerazione, viene offerta una panoramica sulla loro storia travagliata, sui loro processi di apprendimento, sulle implicazioni sociali e culturali connesse alla loro diffusione e al loro riconoscimento, nonché sulla loro struttura fonologica. Negli anni ’60, epoca dell’avvio dello studio sulle lingue segnate, il padre della linguistica delle lingue dei segni, William Stokoe, riconobbe nell’American Sign Language (ASL) una struttura sublessicale del segno simile a quella individuata nelle lingue vocali. Se nella linguistica delle lingue vocali si parla di fonemi e di tratti, nelle lingue segniche vengono individuate analoghe unità chiamate cheremi o parametri formazionali che, unendosi simultaneamente, realizzano il segno. Alla luce di queste ricerche rivoluzionarie nate alla Gallaudet University, la prima università al mondo per sordi, anche le altre lingue dei segni del mondo furono oggetti di studio della linguistica. Questo elaborato si pone l’obiettivo di riportare le principali ricerche fonologiche condotte sulla Lingua dei segni italiana (LIS) e, in ambito internazionale, sulle altre lingue segniche, evidenziando le varie proposte di descrizione dei parametri formazionali del segno. Inoltre, si osserva come, nonostante le analogie, le lingue dei segni portino con sé delle caratteristiche che le contraddistinguono dalle lingue vocali e rendano a noi ancora poco chiaro il loro funzionamento fonologico: la simultaneità e l’iconicità.
2023
Another modality of human language: sign languages. Descriptive insights and phonological analysis.
Fonetica e fonologia
lingue dei segni
linguaggio
fonologia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/63439