Negli ultimi decenni la storiografia ha studiato le guerre mondiali con nuove prospettive: dopo aver dato rilevanza alla storia politica, diplomatica, militare e sociale dei conflitti si è, infatti, concentrata anche sulla storia delle emozioni, indirizzando gli studi sulle conseguenze che i conflitti hanno avuto in ambito psicologico. Il mio elaborato si colloca nel solco di questo nuovo filone di studi e ha come obiettivo quello di misurare l’impatto che la Grande guerra ha avuto sulla salute mentale, le relazioni, la percezione di sé in un contesto specifico e significativo, quello dell’area di Udine. In particolare, il mio lavoro si è concentrato sulla popolazione maschile e femminile internata nel manicomio di Sant’Osvaldo di Udine tra il 1913 e il 1922. Attraverso l’analisi dei registri e di un campione di cartelle cliniche conservate nell’archivio del manicomio di Sant’Osvaldo di Udine ho analizzato l’andamento dei ricoveri, le motivazioni dell’internamento, le diagnosi e le storie personali dei pazienti. Nel corso delle mie ricerche ho prestato particolare attenzione agli strumenti offerti dalla storia di genere, chiedendomi in che modo modelli e aspettative legate alla mascolinità e alla femminilità hanno condizionato gli internamenti, le diagnosi, le forme della follia, l’impatto con la guerra da parte della popolazione civile e nei soldati.
Il mondo mentale e la Grande guerra. Il caso del manicomio di Sant’Osvaldo di Udine (1913-1922)
PAVINATO, CAMILLA
2023/2024
Abstract
Negli ultimi decenni la storiografia ha studiato le guerre mondiali con nuove prospettive: dopo aver dato rilevanza alla storia politica, diplomatica, militare e sociale dei conflitti si è, infatti, concentrata anche sulla storia delle emozioni, indirizzando gli studi sulle conseguenze che i conflitti hanno avuto in ambito psicologico. Il mio elaborato si colloca nel solco di questo nuovo filone di studi e ha come obiettivo quello di misurare l’impatto che la Grande guerra ha avuto sulla salute mentale, le relazioni, la percezione di sé in un contesto specifico e significativo, quello dell’area di Udine. In particolare, il mio lavoro si è concentrato sulla popolazione maschile e femminile internata nel manicomio di Sant’Osvaldo di Udine tra il 1913 e il 1922. Attraverso l’analisi dei registri e di un campione di cartelle cliniche conservate nell’archivio del manicomio di Sant’Osvaldo di Udine ho analizzato l’andamento dei ricoveri, le motivazioni dell’internamento, le diagnosi e le storie personali dei pazienti. Nel corso delle mie ricerche ho prestato particolare attenzione agli strumenti offerti dalla storia di genere, chiedendomi in che modo modelli e aspettative legate alla mascolinità e alla femminilità hanno condizionato gli internamenti, le diagnosi, le forme della follia, l’impatto con la guerra da parte della popolazione civile e nei soldati.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/63502