Negli anni l’Italia è stata oggetto di critiche per la situazione all’interno degli istituti penitenziari, tale da esser sanzionata dalla Corte EDU (Sentenza Torregiani, 2013) per la violazione dell’art.3 della Convenzione europea dei diritti umani (CEDU). La Magistratura, in seguito a raccomandazioni provenienti dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa riguardanti l’implementazione di forme di probation giudiziaria, ha pian piano incrementato l’uso di misure alternative alla detenzione adottando una visione meno carcero-centrica che da sempre caratterizza il sistema penale italiano. Al problema del sovraffollamento carcerario si affianca però quello dei c.d. liberi sospesi (all’incirca 80.000 persone) che spesso si ritrovano a dover scontare la pena anche molti anni dopo la commissione del reato, quando spesso la persona ha ormai cambiato il proprio stile di vita. Nel sistema dell’esecuzione penale un ruolo fondamentale è da ascrivere al Servizio Sociale per adulti che opera all’interno degli Uffici di Esecuzione Penale Esterna (UEPE). I funzionari di servizio sociale hanno il compito di riferire al giudice caratteristiche e specificità della persona, per dare attuazione al principio rieducativo sancito dall’art. 27 cost. e proporre un programma di trattamento individualizzato. Esercita poi una funzione di controllo sull’esecuzione della misura di comunità, relazionando periodicamente il giudice sull’andamento del programma. Sulla spinta dei fondi stanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e resilienza (PNNR) l’Italia ha adottato il decreto legislativo 10 0ttrobre 2022, n.150 (c.d. Riforma Cartabia), con l’obiettivo di intervenire sulle criticità che da tempo rendono inefficiente (ed inefficace) il sistema giudiziario. Inoltre, viene introdotta per la prima volta una disciplina organica della giustizia riparativa per sviluppare e mettere a sistema le esperienze già presenti nell’ordinamento in forma sperimentale. La riforma è intervenuta in tutta la durata del processo penale apportando modifiche sul Codice penale, Codice di procedura penale ed altre norme ad esse correlate, andando a modificare anche l’operatività degli UEPE e altri enti ad essi connessi. In questa tesi si andranno ad esporre le novità introdotte dalla riforma Cartabia sul sistema di esecuzione penale; viene riportata la ricerca di tipo qualitativo condotta all’interno dell’UEPE di Venezia, nella prima fase di attuazione del decreto, avente il fine di indagare percezioni e opinioni riguardo al decreto legislativo sopracitato e in merito all’innesto del paradigma ripartivo nel modello di giustizia italiano.
Il servizio sociale nel sistema dell'esecuzione penale esterna. Gli effetti della c.d. Riforma Cartabia (d.lgs.10 ottobre 2022, n.150).
BUSETTO, ALESSANDRA
2023/2024
Abstract
Negli anni l’Italia è stata oggetto di critiche per la situazione all’interno degli istituti penitenziari, tale da esser sanzionata dalla Corte EDU (Sentenza Torregiani, 2013) per la violazione dell’art.3 della Convenzione europea dei diritti umani (CEDU). La Magistratura, in seguito a raccomandazioni provenienti dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa riguardanti l’implementazione di forme di probation giudiziaria, ha pian piano incrementato l’uso di misure alternative alla detenzione adottando una visione meno carcero-centrica che da sempre caratterizza il sistema penale italiano. Al problema del sovraffollamento carcerario si affianca però quello dei c.d. liberi sospesi (all’incirca 80.000 persone) che spesso si ritrovano a dover scontare la pena anche molti anni dopo la commissione del reato, quando spesso la persona ha ormai cambiato il proprio stile di vita. Nel sistema dell’esecuzione penale un ruolo fondamentale è da ascrivere al Servizio Sociale per adulti che opera all’interno degli Uffici di Esecuzione Penale Esterna (UEPE). I funzionari di servizio sociale hanno il compito di riferire al giudice caratteristiche e specificità della persona, per dare attuazione al principio rieducativo sancito dall’art. 27 cost. e proporre un programma di trattamento individualizzato. Esercita poi una funzione di controllo sull’esecuzione della misura di comunità, relazionando periodicamente il giudice sull’andamento del programma. Sulla spinta dei fondi stanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e resilienza (PNNR) l’Italia ha adottato il decreto legislativo 10 0ttrobre 2022, n.150 (c.d. Riforma Cartabia), con l’obiettivo di intervenire sulle criticità che da tempo rendono inefficiente (ed inefficace) il sistema giudiziario. Inoltre, viene introdotta per la prima volta una disciplina organica della giustizia riparativa per sviluppare e mettere a sistema le esperienze già presenti nell’ordinamento in forma sperimentale. La riforma è intervenuta in tutta la durata del processo penale apportando modifiche sul Codice penale, Codice di procedura penale ed altre norme ad esse correlate, andando a modificare anche l’operatività degli UEPE e altri enti ad essi connessi. In questa tesi si andranno ad esporre le novità introdotte dalla riforma Cartabia sul sistema di esecuzione penale; viene riportata la ricerca di tipo qualitativo condotta all’interno dell’UEPE di Venezia, nella prima fase di attuazione del decreto, avente il fine di indagare percezioni e opinioni riguardo al decreto legislativo sopracitato e in merito all’innesto del paradigma ripartivo nel modello di giustizia italiano.File | Dimensione | Formato | |
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