Starting in September 2020, following the exhibition "Vivere d' Acqua, Archeologie tra Altino e Lio Piccolo" held the previous year at the Manin Cultural Centre in Cavallino, the Ca' Foscari University of Venice in collaboration with the Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio for the Municipality of Venice and the Lagoon and the municipality of Cavallino Treporti, began an archaeological excavation campaign at Lio Piccolo, in the northern lagoon of Venice. Together with the stratigraphic excavation, the project involved an intense public archaeology activity from the very beginning, implementing a complex cultural operation, a participative process of knowledge and identity construction with the community present within the territory. In this specific case, the work aimed to understand whether the community could help us identify archaeological sites through narratives and memories, putting into practice an action of citizen science, according to the decalogue of the European Citizen Science Association (ECSA). The interviews collected were analysed according to two different methods: quantitatively and qualitatively. The testimonies, which were collected anonymously but from which some basic information (gender, age range, profession) could still be deduced, were transcribed entirely into a txt file and subsequently analysed using the R programming language. It is interesting to note how the quantitative and qualitative analysis of the data made it possible to deduce aspects of the community that are usually neglected: the emotional and human aspect extrapolated from careful reflection made it possible to obtain keys to interpretation that archaeology usually struggles to take into account. In conclusion, an attempt has been made in this paper to demonstrate how environmental, social and human aspects must also be taken into account in archaeological research in order to give a global interpretation of a community's past.

A partire da settembre 2020, a seguito della mostra “Vivere d’Acqua, Archeologie tra Altino e Lio Piccolo” svoltasi l’anno precedente presso il Centro culturale Manin di Cavallino, l’Università Ca’ Foscari di Venezia in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna e il comune di Cavallino Treporti, ha iniziato una campagna di scavo archeologico a Lio Piccolo, nella laguna nord di Venezia. Assieme allo scavo stratigrafico, il progetto ha visto sin dall’inizio un’intensa attività di archeologia pubblica, mettendo in atto un’operazione culturale complessa, un processo partecipativo di costruzione di conoscenza e identità nei confronti della comunità presente all’interno del territorio. Nel caso specifico, il lavoro mirava a comprendere se la comunità avesse potuto aiutarci ad individuare siti archeologici attraverso narrazioni e ricordi, mettendo in pratica un’azione di citizen science, secondo il decalogo della European Citizen Science Association (ECSA). Le interviste raccolte sono state analizzate secondo due metodi differenti: quantitativamente e qualitativamente. Le testimonianze, raccolte anonimamente ma dalle quali sono comunque deducibili alcune informazioni di base (sesso, range di età, professione), sono state trascritte interamente in un file txt e successivamente analizzate attraverso il linguaggio di programmazione R. È interessante notare come l’analisi quantitativa e qualitativa dei dati abbiano permesso di dedurre degli aspetti della comunità solitamente bistrattati: l’aspetto emotivo ed umano estrapolato da un’attenta riflessione ha permesso di ottenere delle chiavi di lettura che solitamente l’archeologia fatica a tenere in considerazione. In conclusione, in questo elaborato, si è cercato di dimostrare quanto anche gli aspetti ambientali, sociali e umani, debbano essere obbligatoriamente tenuti in considerazione dalla ricerca archeologica al fine di dare un’interpretazione globale del passato di una comunità.

Paesaggi archeologici e paesaggi elettivi. Relazioni tra antichità e comunità. Il caso di Lio Piccolo nel panorama della laguna nord di Venezia

PALADINI, MARCO
2023/2024

Abstract

Starting in September 2020, following the exhibition "Vivere d' Acqua, Archeologie tra Altino e Lio Piccolo" held the previous year at the Manin Cultural Centre in Cavallino, the Ca' Foscari University of Venice in collaboration with the Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio for the Municipality of Venice and the Lagoon and the municipality of Cavallino Treporti, began an archaeological excavation campaign at Lio Piccolo, in the northern lagoon of Venice. Together with the stratigraphic excavation, the project involved an intense public archaeology activity from the very beginning, implementing a complex cultural operation, a participative process of knowledge and identity construction with the community present within the territory. In this specific case, the work aimed to understand whether the community could help us identify archaeological sites through narratives and memories, putting into practice an action of citizen science, according to the decalogue of the European Citizen Science Association (ECSA). The interviews collected were analysed according to two different methods: quantitatively and qualitatively. The testimonies, which were collected anonymously but from which some basic information (gender, age range, profession) could still be deduced, were transcribed entirely into a txt file and subsequently analysed using the R programming language. It is interesting to note how the quantitative and qualitative analysis of the data made it possible to deduce aspects of the community that are usually neglected: the emotional and human aspect extrapolated from careful reflection made it possible to obtain keys to interpretation that archaeology usually struggles to take into account. In conclusion, an attempt has been made in this paper to demonstrate how environmental, social and human aspects must also be taken into account in archaeological research in order to give a global interpretation of a community's past.
2023
Archaeological landscapes and elective landscapes. Relationships between antiquity and community. The case of Lio Piccolo in the northern lagoon of Venice
A partire da settembre 2020, a seguito della mostra “Vivere d’Acqua, Archeologie tra Altino e Lio Piccolo” svoltasi l’anno precedente presso il Centro culturale Manin di Cavallino, l’Università Ca’ Foscari di Venezia in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna e il comune di Cavallino Treporti, ha iniziato una campagna di scavo archeologico a Lio Piccolo, nella laguna nord di Venezia. Assieme allo scavo stratigrafico, il progetto ha visto sin dall’inizio un’intensa attività di archeologia pubblica, mettendo in atto un’operazione culturale complessa, un processo partecipativo di costruzione di conoscenza e identità nei confronti della comunità presente all’interno del territorio. Nel caso specifico, il lavoro mirava a comprendere se la comunità avesse potuto aiutarci ad individuare siti archeologici attraverso narrazioni e ricordi, mettendo in pratica un’azione di citizen science, secondo il decalogo della European Citizen Science Association (ECSA). Le interviste raccolte sono state analizzate secondo due metodi differenti: quantitativamente e qualitativamente. Le testimonianze, raccolte anonimamente ma dalle quali sono comunque deducibili alcune informazioni di base (sesso, range di età, professione), sono state trascritte interamente in un file txt e successivamente analizzate attraverso il linguaggio di programmazione R. È interessante notare come l’analisi quantitativa e qualitativa dei dati abbiano permesso di dedurre degli aspetti della comunità solitamente bistrattati: l’aspetto emotivo ed umano estrapolato da un’attenta riflessione ha permesso di ottenere delle chiavi di lettura che solitamente l’archeologia fatica a tenere in considerazione. In conclusione, in questo elaborato, si è cercato di dimostrare quanto anche gli aspetti ambientali, sociali e umani, debbano essere obbligatoriamente tenuti in considerazione dalla ricerca archeologica al fine di dare un’interpretazione globale del passato di una comunità.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/63904