La storia del lavoro è strettamente legata all’evoluzione della tecnologia. Nel corso degli anni abbiamo assistito ad un’importante trasformazione, culminata nella possibilità di svolgere il lavoro da luoghi diversi dal tradizionale ufficio. Il progresso tecnologico ha dato origine allo smart-working, una forma di lavoro resa possibile da strumenti informatici avanzati e dalla connettività globale. La crescente importanza dello smart-working nel contesto lavorativo globale è innegabile. La sua adozione di massa è stata accelerata dall’esigenza di flessibilità, evidenziata dalla pandemia di COVID-19. Questo modo di lavorare offre numerosi vantaggi, tra cui una gestione più flessibile del tempo, un maggiore equilibrio tra lavoro e vita privata e una riduzione dello stress legato al lavoro. Questo studio si propone di esplorare la percezione dei lavoratori italiani rispetto al lavoro in presenza e allo smart-working, analizzando le principali differenze in variabili quali produttività, controllo del tempo di lavoro, senso di comunità, benessere, equilibrio tra vita personale e lavorativa, burnout e stress. Per questo fine è stato messo a punto e somministrato un questionario ad hoc. I risultati hanno evidenziato una netta preferenza per alcuni aspetti dello smart-working, mentre il lavoro in presenza conserva punti di forza legati alla socializzazione. Incorporare una prospettiva storica sulla trasformazione del lavoro e sul ruolo della tecnologia nel suo sviluppo aiuta a contestualizzare il presente e a comprendere meglio le dinamiche emergenti. Questo studio aiuta a delineare le preferenze lavorative dei dipendenti, fornendo informazioni preziose per le organizzazioni che considerano l’implementazione dello smart-working.
Smart-working: le percezioni dei lavoratori su produttività, controllo sul tempo di lavoro, senso di comunità, equilibrio vita-lavoro e benessere
USSA MUNOZ, DANIELA
2023/2024
Abstract
La storia del lavoro è strettamente legata all’evoluzione della tecnologia. Nel corso degli anni abbiamo assistito ad un’importante trasformazione, culminata nella possibilità di svolgere il lavoro da luoghi diversi dal tradizionale ufficio. Il progresso tecnologico ha dato origine allo smart-working, una forma di lavoro resa possibile da strumenti informatici avanzati e dalla connettività globale. La crescente importanza dello smart-working nel contesto lavorativo globale è innegabile. La sua adozione di massa è stata accelerata dall’esigenza di flessibilità, evidenziata dalla pandemia di COVID-19. Questo modo di lavorare offre numerosi vantaggi, tra cui una gestione più flessibile del tempo, un maggiore equilibrio tra lavoro e vita privata e una riduzione dello stress legato al lavoro. Questo studio si propone di esplorare la percezione dei lavoratori italiani rispetto al lavoro in presenza e allo smart-working, analizzando le principali differenze in variabili quali produttività, controllo del tempo di lavoro, senso di comunità, benessere, equilibrio tra vita personale e lavorativa, burnout e stress. Per questo fine è stato messo a punto e somministrato un questionario ad hoc. I risultati hanno evidenziato una netta preferenza per alcuni aspetti dello smart-working, mentre il lavoro in presenza conserva punti di forza legati alla socializzazione. Incorporare una prospettiva storica sulla trasformazione del lavoro e sul ruolo della tecnologia nel suo sviluppo aiuta a contestualizzare il presente e a comprendere meglio le dinamiche emergenti. Questo studio aiuta a delineare le preferenze lavorative dei dipendenti, fornendo informazioni preziose per le organizzazioni che considerano l’implementazione dello smart-working.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/64848