Negli ultimi decenni le migrazioni hanno favorito la fioritura del multiculturalismo in Italia. L’educazione ha intrapreso il sentiero interculturale per favorire la piena integrazione delle comunità migranti e migliorare le sensibilità della cittadinanza in merito al rapporto con l’alterità. Recentemente la pedagogia interculturale ha insistito sulla rilevanza della figura dell’insegnante che opera in contesti multiculturali, indagando l’incidenza del suo posizionamento sul clima scolastico e sullo sviluppo educativo della popolazione studentesca; la sua consapevolezza della visione monoculturale e stereotipata di numerosi manuali scolastici; la centralità della formazione per i docenti che operano in contesti di superdiversità. Il presente elaborato indaga le concezioni in merito all’alterità culturale di alcuni insegnanti, l’uso consapevole o acritico dei manuali scolastici e l’opinione rispetto ai corsi di formazione frequentati; infine, vengono accolte le difficoltà esperite dai soggetti della ricerca nella quotidianità della loro professione. La ricerca si avvale di metodi qualitativi. La tecnica utilizzata è l’intervista dialogica con traccia semi-strutturata. Il campione è formato da otto insegnanti di una scuola primaria del Comune di Vicenza: l’istituto è frequentato per il 54,8% da studenti con cittadinanza non italiana. I soggetti della ricerca restituiscono narrazioni eterogenee: in base alla sensibilità individuale si rilevano visioni reificate o processuali del concetto di cultura. L’adozione dei manuali scolastici è conseguente a scelte attente e ponderate, con un vaglio approfondito delle alternative proposte dalle case editrici. Durante gli eventi formativi le relazioni con l’alterità sono state affrontate lateralmente da pochi partecipanti. La presente ricerca tratta un ampio ventaglio di tematiche e intende colmare una lacuna individuata da Bugno (2022): il disegno della ricerca di questa tesi, infatti, coinvolge solamente docenti in servizio e con elevata anzianità di insegnamento. Emerge la necessità di praticare l’intercultura in tutta la vita scolastica, promuovendo l’assunzione di sguardi e sensibilità in accordo con una Scuola che ha scelto di percorrere la via interculturale. L’allarme sociale si rivolge alla seconda generazione (“nuovi italiani”), ignorando l’emersione di una terza generazione, con nuove sfide per l’accoglienza e l’inclusione che devono ancora manifestarsi.
Insegnare in Contesti Multiculturali. Pratiche Interculturali in una Scuola Primaria del Comune di Vicenza
TADIOTTO, DAVIDE
2023/2024
Abstract
Negli ultimi decenni le migrazioni hanno favorito la fioritura del multiculturalismo in Italia. L’educazione ha intrapreso il sentiero interculturale per favorire la piena integrazione delle comunità migranti e migliorare le sensibilità della cittadinanza in merito al rapporto con l’alterità. Recentemente la pedagogia interculturale ha insistito sulla rilevanza della figura dell’insegnante che opera in contesti multiculturali, indagando l’incidenza del suo posizionamento sul clima scolastico e sullo sviluppo educativo della popolazione studentesca; la sua consapevolezza della visione monoculturale e stereotipata di numerosi manuali scolastici; la centralità della formazione per i docenti che operano in contesti di superdiversità. Il presente elaborato indaga le concezioni in merito all’alterità culturale di alcuni insegnanti, l’uso consapevole o acritico dei manuali scolastici e l’opinione rispetto ai corsi di formazione frequentati; infine, vengono accolte le difficoltà esperite dai soggetti della ricerca nella quotidianità della loro professione. La ricerca si avvale di metodi qualitativi. La tecnica utilizzata è l’intervista dialogica con traccia semi-strutturata. Il campione è formato da otto insegnanti di una scuola primaria del Comune di Vicenza: l’istituto è frequentato per il 54,8% da studenti con cittadinanza non italiana. I soggetti della ricerca restituiscono narrazioni eterogenee: in base alla sensibilità individuale si rilevano visioni reificate o processuali del concetto di cultura. L’adozione dei manuali scolastici è conseguente a scelte attente e ponderate, con un vaglio approfondito delle alternative proposte dalle case editrici. Durante gli eventi formativi le relazioni con l’alterità sono state affrontate lateralmente da pochi partecipanti. La presente ricerca tratta un ampio ventaglio di tematiche e intende colmare una lacuna individuata da Bugno (2022): il disegno della ricerca di questa tesi, infatti, coinvolge solamente docenti in servizio e con elevata anzianità di insegnamento. Emerge la necessità di praticare l’intercultura in tutta la vita scolastica, promuovendo l’assunzione di sguardi e sensibilità in accordo con una Scuola che ha scelto di percorrere la via interculturale. L’allarme sociale si rivolge alla seconda generazione (“nuovi italiani”), ignorando l’emersione di una terza generazione, con nuove sfide per l’accoglienza e l’inclusione che devono ancora manifestarsi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/65626