La tesi si propone di analizzare l'evoluzione delle relazioni internazionali della Repubblica di Turchia mettendo a paragone le due dottrine politiche, quella kemalista e quella neo-ottomana, che hanno maggiormente influenzato la postura internazionale della Turchia nel contesto globale, con particolare attenzione al ruolo che essa ha giocato nella guerra del Nagorno-Karabakh e che gioca tutt'ora nel Caucaso meridionale. Con l'ascesa al potere nei primi anni del XXI secolo del partito del presidente Recep Tayyip Erdogan, l'AKP, l'atteggiamento cauto e filo-occidentale tipico della politica kemalista è stato sostituito da una politica regionale ed internazionale molto più assertiva, dinamica e improntata al soddisfacimento degli interessi nazionali turchi. Uno dei contesti internazionali in cui è risultato più evidente questo cambio nella postura internazionale della Turchia è la guerra del Nagorno-Karabakh, nel Caucaso meridionale. Il conflitto (1994-2023) ha coinvolto direttamente l'Armenia e l'Azerbaijan e, indirettamente, la Federazione Russa e la Turchia che si sono fronteggiate nel contesto di una competizione strategica tra Mosca e Ankara per l'egemonia in un'area del mondo ritenuta da ciascuna come una priorità della propria politica estera. La guerra del Nagorno-Karabakh è ormai conclusa e l'asse Baku-Ankara ne esce vincitore, sancendo il successo della politica estera neo-ottomana incarnata dal governo turco. Il lavoro è organizzato in tre capitoli: il primo capitolo si apre con un breve excursus storico sulla nascita della Repubblica di Turchia nel 1923 per poi passare all'analisi teorica e pratica dell'ideologia kemalista e di quella neo-ottomana, con particolare attenzione alla politica estera del ministro degli esteri turco Ahmet Davutoglu e alla sua dottrina della "profondità strategica". Il secondo capitolo si prefigge di descrivere lo status del Nagorno-Karabakh nella storia recente, soprattutto nel contesto internazionale post-sovietico, e di raccontare le radici, l'andamento e la conclusione della guerra del Nagorno-Karabakh anche attraverso fonti ufficiali come le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, le dichiarazioni ufficiali dei presidenti dell'Armenia, dell'Azerbaijan e i Trattati sottoscritti dalle nazioni coinvolte nel conflitto. Il terzo e ultimo capitolo vuole fare un ritratto del ruolo che la Turchia gioca oggi nel mondo attraverso un'analisi delle numerose relazioni bilaterali e multilaterali che ha stretto e continua a stringere con i paesi limitrofi e culturalmente affini, con lo scopo di creare uno spazio geopolitico turcofilo e turcofono in cui la Turchia possa imporsi come potenza regionale egemone.

La Turchia dell'AKP tra kemalismo e neo-ottomanesimo nella guerra del Nagorno-Karabakh

FERRALORO, LUIGI
2023/2024

Abstract

La tesi si propone di analizzare l'evoluzione delle relazioni internazionali della Repubblica di Turchia mettendo a paragone le due dottrine politiche, quella kemalista e quella neo-ottomana, che hanno maggiormente influenzato la postura internazionale della Turchia nel contesto globale, con particolare attenzione al ruolo che essa ha giocato nella guerra del Nagorno-Karabakh e che gioca tutt'ora nel Caucaso meridionale. Con l'ascesa al potere nei primi anni del XXI secolo del partito del presidente Recep Tayyip Erdogan, l'AKP, l'atteggiamento cauto e filo-occidentale tipico della politica kemalista è stato sostituito da una politica regionale ed internazionale molto più assertiva, dinamica e improntata al soddisfacimento degli interessi nazionali turchi. Uno dei contesti internazionali in cui è risultato più evidente questo cambio nella postura internazionale della Turchia è la guerra del Nagorno-Karabakh, nel Caucaso meridionale. Il conflitto (1994-2023) ha coinvolto direttamente l'Armenia e l'Azerbaijan e, indirettamente, la Federazione Russa e la Turchia che si sono fronteggiate nel contesto di una competizione strategica tra Mosca e Ankara per l'egemonia in un'area del mondo ritenuta da ciascuna come una priorità della propria politica estera. La guerra del Nagorno-Karabakh è ormai conclusa e l'asse Baku-Ankara ne esce vincitore, sancendo il successo della politica estera neo-ottomana incarnata dal governo turco. Il lavoro è organizzato in tre capitoli: il primo capitolo si apre con un breve excursus storico sulla nascita della Repubblica di Turchia nel 1923 per poi passare all'analisi teorica e pratica dell'ideologia kemalista e di quella neo-ottomana, con particolare attenzione alla politica estera del ministro degli esteri turco Ahmet Davutoglu e alla sua dottrina della "profondità strategica". Il secondo capitolo si prefigge di descrivere lo status del Nagorno-Karabakh nella storia recente, soprattutto nel contesto internazionale post-sovietico, e di raccontare le radici, l'andamento e la conclusione della guerra del Nagorno-Karabakh anche attraverso fonti ufficiali come le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, le dichiarazioni ufficiali dei presidenti dell'Armenia, dell'Azerbaijan e i Trattati sottoscritti dalle nazioni coinvolte nel conflitto. Il terzo e ultimo capitolo vuole fare un ritratto del ruolo che la Turchia gioca oggi nel mondo attraverso un'analisi delle numerose relazioni bilaterali e multilaterali che ha stretto e continua a stringere con i paesi limitrofi e culturalmente affini, con lo scopo di creare uno spazio geopolitico turcofilo e turcofono in cui la Turchia possa imporsi come potenza regionale egemone.
2023
AKP's Turkey between Kemalism and Neo-Ottomanism in the Nagorno-Karabakh war
Kemalismo
Neo-ottomanesimo
Nagorno-Karabakh
Caucaso
Politica turca
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/65927