L’obiettivo dello studio è quello di analizzare gli effetti del testo confutazionale sull’apprendimento e sulla calibrazione. Studi presenti in letteratura mostrano che, nel processo di apprendimento di concetti scientifici, interferiscono le misconcezioni, ovvero conoscenze errate dovute all’esperienza. Tali convinzioni fungono da filtro per le nuove informazioni che vengono apprese e rendono difficoltoso il cambiamento concettuale, processo fondamentale per l’apprendimento di conoscenze scientifiche valide. Il testo confutazionale permette il riconoscimento e la confutazione delle misconcezioni in modo esplicito, fornendo poi al lettore la spiegazione scientifica corretta. La ricerca si è articolata in quattro sessioni, tre collettive e una individuale, ed ha coinvolto un campione di studenti di scuola secondaria di primo grado, con l’intento di analizzare gli effetti della tipologia del testo (confutazionale e tradizionale) e delle domande (locali e inferenziali) sulla comprensione del testo e sulla calibrazione metacognitiva. Nella prima sessione collettiva, i partecipanti hanno svolto una prova di comprensione del testo informativo, una prova di velocità di riconoscimento delle parole, una prova di ragionamento con materiale non verbale e un questionario con domande a scelta multipla, volto a valutare le preconoscenze sul fenomeno fisico dell’aria. Nella seconda sessione collettiva, i partecipanti hanno letto un testo espositivo, tradizionale o confutazionale, intitolato “L’aria e la sua pressione”, e risposto allo stesso questionario della prima sessione; successivamente hanno espresso una valutazione circa la correttezza delle risposte date e la sicurezza di tale valutazione. Nell’ultima sessione collettiva, svolta a distanza di due settimane dalla precedente, ai partecipanti sono state riproposte le domande di conoscenza sul fenomeno fisico dell’aria a cui avevano risposto nella prima e nella seconda sessione, senza leggere nuovamente il testo. Nella sessione individuale, gli alunni hanno svolto due prove che valutano la capacità di controllare risposte non pertinenti per il compito da svolgere. I risultati, tuttavia, non soddisfano le premesse teoriche: dal confronto tra le due tipologie di testo, risulta che il gruppo a cui è stato presentato il testo tradizionale, ottiene una prestazione migliore rispetto al gruppo a cui è stato presentato il testo confutazionale, a prescindere dalla sessione; emerge inoltre un miglioramento, per entrambi i gruppi, nella prestazione tra il pre-test e il post-test immediato. Rispetto alle differenze in funzione della tipologia di domande, risulta che i partecipanti ottengono un punteggio significativamente maggiore alle domande locali rispetto a quelle inferenziali. Tale differenza si riflette anche nella capacità degli studenti di percepirsi accurati e di discriminare le risposte corrette da quelle errate, i partecipanti hanno infatti mostrato migliori capacità nelle domande locali, indipendentemente dalla tipologia di testo letto. Infine, i risultati mostrano che, ad un maggior livello di comprensione del testo, misurato attraverso la prova di comprensione di brano informativo tratta dalla batteria delle Prove MT-3 Clinica (Cornoldi e Carretti, 2016) e ad una maggiore capacità di ragionamento non verbale, valutata attraverso una parte del Culture Fair Intelligence Test (CFIT) (Cattell, 1940; Russel et al., 2001) Scala 2, Forma A, corrispondono una migliore prestazione alle domande di comprensione riferite al testo ed una migliore capacità di calibrazione metacognitiva, indipendentemente dalla tipologia di testo letto dagli studenti. Ciò sottolinea che le abilità di comprensione e le capacità cognitive generali sostengono gli studenti nella comprensione di testi scientifici e suggerisce che tali variabili individuali siano più rilevanti delle caratteristiche del testo.
Monitoraggio e calibrazione nella comprensione del testo confutazionale: uno studio nella scuola secondaria di primo grado
NARDIN, SARA
2023/2024
Abstract
L’obiettivo dello studio è quello di analizzare gli effetti del testo confutazionale sull’apprendimento e sulla calibrazione. Studi presenti in letteratura mostrano che, nel processo di apprendimento di concetti scientifici, interferiscono le misconcezioni, ovvero conoscenze errate dovute all’esperienza. Tali convinzioni fungono da filtro per le nuove informazioni che vengono apprese e rendono difficoltoso il cambiamento concettuale, processo fondamentale per l’apprendimento di conoscenze scientifiche valide. Il testo confutazionale permette il riconoscimento e la confutazione delle misconcezioni in modo esplicito, fornendo poi al lettore la spiegazione scientifica corretta. La ricerca si è articolata in quattro sessioni, tre collettive e una individuale, ed ha coinvolto un campione di studenti di scuola secondaria di primo grado, con l’intento di analizzare gli effetti della tipologia del testo (confutazionale e tradizionale) e delle domande (locali e inferenziali) sulla comprensione del testo e sulla calibrazione metacognitiva. Nella prima sessione collettiva, i partecipanti hanno svolto una prova di comprensione del testo informativo, una prova di velocità di riconoscimento delle parole, una prova di ragionamento con materiale non verbale e un questionario con domande a scelta multipla, volto a valutare le preconoscenze sul fenomeno fisico dell’aria. Nella seconda sessione collettiva, i partecipanti hanno letto un testo espositivo, tradizionale o confutazionale, intitolato “L’aria e la sua pressione”, e risposto allo stesso questionario della prima sessione; successivamente hanno espresso una valutazione circa la correttezza delle risposte date e la sicurezza di tale valutazione. Nell’ultima sessione collettiva, svolta a distanza di due settimane dalla precedente, ai partecipanti sono state riproposte le domande di conoscenza sul fenomeno fisico dell’aria a cui avevano risposto nella prima e nella seconda sessione, senza leggere nuovamente il testo. Nella sessione individuale, gli alunni hanno svolto due prove che valutano la capacità di controllare risposte non pertinenti per il compito da svolgere. I risultati, tuttavia, non soddisfano le premesse teoriche: dal confronto tra le due tipologie di testo, risulta che il gruppo a cui è stato presentato il testo tradizionale, ottiene una prestazione migliore rispetto al gruppo a cui è stato presentato il testo confutazionale, a prescindere dalla sessione; emerge inoltre un miglioramento, per entrambi i gruppi, nella prestazione tra il pre-test e il post-test immediato. Rispetto alle differenze in funzione della tipologia di domande, risulta che i partecipanti ottengono un punteggio significativamente maggiore alle domande locali rispetto a quelle inferenziali. Tale differenza si riflette anche nella capacità degli studenti di percepirsi accurati e di discriminare le risposte corrette da quelle errate, i partecipanti hanno infatti mostrato migliori capacità nelle domande locali, indipendentemente dalla tipologia di testo letto. Infine, i risultati mostrano che, ad un maggior livello di comprensione del testo, misurato attraverso la prova di comprensione di brano informativo tratta dalla batteria delle Prove MT-3 Clinica (Cornoldi e Carretti, 2016) e ad una maggiore capacità di ragionamento non verbale, valutata attraverso una parte del Culture Fair Intelligence Test (CFIT) (Cattell, 1940; Russel et al., 2001) Scala 2, Forma A, corrispondono una migliore prestazione alle domande di comprensione riferite al testo ed una migliore capacità di calibrazione metacognitiva, indipendentemente dalla tipologia di testo letto dagli studenti. Ciò sottolinea che le abilità di comprensione e le capacità cognitive generali sostengono gli studenti nella comprensione di testi scientifici e suggerisce che tali variabili individuali siano più rilevanti delle caratteristiche del testo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/66592