Quella della subsidenza di origine antropica della zona deltizia dell’area Padana, è una problematica molto sentita nel territorio veneto, che seppur non si manifesti ormai da decenni, è ancora fonte di preoccupazione per quelle comunità che nel passato hanno dovuto subirne le conseguenze. È comunemente riconosciuto che l’emungimento di acque metanifere dal sottosuolo polesano, tra gli anni Quaranta e Sessanta del secolo scorso, portò a un progressivo abbassamento del suolo causando gravi disagi alle popolazioni cittadine, alle comunità rurali e ai consorzi di bonifica operanti sul territorio. Il lavoro di tesi dal titolo “Estrazioni metanifere e subsidenza nel Polesine 1938-1964: cause e correlazioni” ha lo scopo di analizzare proprio quei legami che intercorsero tra il fenomeno della subsidenza del suolo nell’area polesana e le estrazioni gassifere ivi operanti nel periodo compreso tra il 1938 e il 1964. Attraverso una ricostruzione storica della nascita e dello sviluppo dell’industria metanifera nell’area veneta del Polesine, si è cercato di approfondire quelle che furono le conseguenze di queste attività che, dal secondo dopoguerra in poi, divennero considerevolmente redditizie per i piccoli produttori privati, presenti in gran numero sul territorio. Tramite la raccolta della documentazione conservata presso l’Archivio Storico del Consorzio di Bonifica Adige Po in località Sarzano (Rovigo), è stato possibile recuperare le informazioni inerenti alle varie attività estrattive locali e i dati riguardanti gli studi svolti sul bradisismo del suolo, fenomeno già naturalmente presente sul territorio, ma che le suddette attività contribuirono ad accelerare. Tramite le informazioni recuperate nel sopracitato Archivio, questo elaborato ricostruisce il processo che interessò lo studio del problema e il concomitante dibattito che si venne a creare, inizialmente a livello regionale e poi nazionale, da parte dei due attori protagonisti: i metanieri e i Consorzi di Bonifica. Si è ritenuto opportuno, infine, presentare le motivazioni che portarono alla chiusura di tutti i pozzi metaniferi polesani tra il 1962 e il 1964, ponendo attenzione sulle dinamiche economiche, sociali e ambientali. L’obiettivo è stato quello di proporre una lettura degli eventi che tenesse conto, non solo delle conseguenze che il fenomeno della subsidenza ha avuto sull’economica della regione e sulle popolazioni rurali, ma anche sulle zone umide del territorio polesano, aree di particolare interesse ambientale e paesaggistico.

Estrazioni metanifere e subsidenza nel Polesine 1938-1964: cause e correlazioni

GRIECO, FRANCESCO
2023/2024

Abstract

Quella della subsidenza di origine antropica della zona deltizia dell’area Padana, è una problematica molto sentita nel territorio veneto, che seppur non si manifesti ormai da decenni, è ancora fonte di preoccupazione per quelle comunità che nel passato hanno dovuto subirne le conseguenze. È comunemente riconosciuto che l’emungimento di acque metanifere dal sottosuolo polesano, tra gli anni Quaranta e Sessanta del secolo scorso, portò a un progressivo abbassamento del suolo causando gravi disagi alle popolazioni cittadine, alle comunità rurali e ai consorzi di bonifica operanti sul territorio. Il lavoro di tesi dal titolo “Estrazioni metanifere e subsidenza nel Polesine 1938-1964: cause e correlazioni” ha lo scopo di analizzare proprio quei legami che intercorsero tra il fenomeno della subsidenza del suolo nell’area polesana e le estrazioni gassifere ivi operanti nel periodo compreso tra il 1938 e il 1964. Attraverso una ricostruzione storica della nascita e dello sviluppo dell’industria metanifera nell’area veneta del Polesine, si è cercato di approfondire quelle che furono le conseguenze di queste attività che, dal secondo dopoguerra in poi, divennero considerevolmente redditizie per i piccoli produttori privati, presenti in gran numero sul territorio. Tramite la raccolta della documentazione conservata presso l’Archivio Storico del Consorzio di Bonifica Adige Po in località Sarzano (Rovigo), è stato possibile recuperare le informazioni inerenti alle varie attività estrattive locali e i dati riguardanti gli studi svolti sul bradisismo del suolo, fenomeno già naturalmente presente sul territorio, ma che le suddette attività contribuirono ad accelerare. Tramite le informazioni recuperate nel sopracitato Archivio, questo elaborato ricostruisce il processo che interessò lo studio del problema e il concomitante dibattito che si venne a creare, inizialmente a livello regionale e poi nazionale, da parte dei due attori protagonisti: i metanieri e i Consorzi di Bonifica. Si è ritenuto opportuno, infine, presentare le motivazioni che portarono alla chiusura di tutti i pozzi metaniferi polesani tra il 1962 e il 1964, ponendo attenzione sulle dinamiche economiche, sociali e ambientali. L’obiettivo è stato quello di proporre una lettura degli eventi che tenesse conto, non solo delle conseguenze che il fenomeno della subsidenza ha avuto sull’economica della regione e sulle popolazioni rurali, ma anche sulle zone umide del territorio polesano, aree di particolare interesse ambientale e paesaggistico.
2023
Methane extraction and subsidence in the Polesine 1938-1964: coause and correlations
Polesine
Subsidenza
Metano
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/66677