Nel linguaggio comune, esiste una distinzione tra mente e corpo che si riflette in una separazione tra salute mentale e salute fisica. Talvolta, si pensa ingenuamente che andare alla ricerca delle leggi che regolano i rapporti tra mente e corpo sia il vero obiettivo per progredire nella nostra comprensione dell’organismo. Tuttavia, porre la questione in questi termini tradisce alcuni assunti poco fondati, il principale dei quali vorrebbe che mente e corpo fossero due entità ontologicamente distinte. In altre parole, esisterebbe l’una ed esisterebbe l’altro e nella loro separatezza intratterrebbero dei rapporti di varia natura. Obiettivo del presente lavoro è quello di scardinare questi assunti, proponendo che mente e corpo altro non siano che due espedienti concettuali attraverso cui descriviamo lo stesso oggetto (l’organismo nella sua interezza). Partendo da questo nuovo assunto, si sosterranno l’imprescindibilità e l’urgenza di considerare la salute nella sua globalità, superando la separazione di cui sopra. Verrà poi considerato l’organismo come un sistema aperto: la teoria dell’attaccamento, la neurobiologia interpersonale, l’epigenetica e gli approcci sistemici ci insegnano a considerare l’essere umano come un’entità che entra in relazione col mondo esterno, che è composto certamente dall’ambiente fisico, ma in larga parte (per quel che concerne le influenze ontogenetiche) anche dall’ambiente relazionale. A titolo di esempio, verrà considerato il grande tema della psicotraumatologia in quanto particolarmente esplicativo relativamente ai concetti sopraesposti. Infine, verrà considerato l’impatto che tutto ciò ha sul mondo delle psicoterapie. Partiremo riflettendo sulla molteplicità delle psicoterapie (e la legittimità di questa molteplicità); ci concentreremo poi su alcuni approcci psicoterapici che prestano particolare attenzione anche alla prospettiva corporea; e per finire ipotizzeremo brevemente quale potrebbe essere una concettualizzazione in grado di integrare quanto detto: daremo ad essa il nome di psicoterapia multiplanare.
Progetto per una psicoterapia multiplanare. Per un superamento della distinzione tra salute fisica e salute mentale
RUINI, STEFANO
2023/2024
Abstract
Nel linguaggio comune, esiste una distinzione tra mente e corpo che si riflette in una separazione tra salute mentale e salute fisica. Talvolta, si pensa ingenuamente che andare alla ricerca delle leggi che regolano i rapporti tra mente e corpo sia il vero obiettivo per progredire nella nostra comprensione dell’organismo. Tuttavia, porre la questione in questi termini tradisce alcuni assunti poco fondati, il principale dei quali vorrebbe che mente e corpo fossero due entità ontologicamente distinte. In altre parole, esisterebbe l’una ed esisterebbe l’altro e nella loro separatezza intratterrebbero dei rapporti di varia natura. Obiettivo del presente lavoro è quello di scardinare questi assunti, proponendo che mente e corpo altro non siano che due espedienti concettuali attraverso cui descriviamo lo stesso oggetto (l’organismo nella sua interezza). Partendo da questo nuovo assunto, si sosterranno l’imprescindibilità e l’urgenza di considerare la salute nella sua globalità, superando la separazione di cui sopra. Verrà poi considerato l’organismo come un sistema aperto: la teoria dell’attaccamento, la neurobiologia interpersonale, l’epigenetica e gli approcci sistemici ci insegnano a considerare l’essere umano come un’entità che entra in relazione col mondo esterno, che è composto certamente dall’ambiente fisico, ma in larga parte (per quel che concerne le influenze ontogenetiche) anche dall’ambiente relazionale. A titolo di esempio, verrà considerato il grande tema della psicotraumatologia in quanto particolarmente esplicativo relativamente ai concetti sopraesposti. Infine, verrà considerato l’impatto che tutto ciò ha sul mondo delle psicoterapie. Partiremo riflettendo sulla molteplicità delle psicoterapie (e la legittimità di questa molteplicità); ci concentreremo poi su alcuni approcci psicoterapici che prestano particolare attenzione anche alla prospettiva corporea; e per finire ipotizzeremo brevemente quale potrebbe essere una concettualizzazione in grado di integrare quanto detto: daremo ad essa il nome di psicoterapia multiplanare.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Ruini_Stefano.pdf
accesso aperto
Dimensione
808.27 kB
Formato
Adobe PDF
|
808.27 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License
https://hdl.handle.net/20.500.12608/66957