L’Hypnerotomachia Poliphili, un romanzo allegorico pubblicato in forma anonima nel dicembre del 1499 su commissione e finanziamento di Leonardo Crasso di Verona, è una delle opere più celebri uscite dalla prestigiosa tipografia di Aldo Manuzio. Definito il più bel libro illustrato del Rinascimento e concordemente accolto come uno dei volumi più belli mai stampati dell’Occidente, il suo pregio formale nelle splendide xilografie risulta tanto chiaro e lampante quanto enigmatici e oscuri rimangono ancora per molti aspetti i suoi contenuti iniziatico-filosofici. Oltre alla lettura simbolica sottesa alla trama del romanzo, è noto che l’opera contenga del testo nascosto: già dai primi anni del Cinquecento era stato infatti decrittato l’ormai celeberrimo acrostico che con le lettere iniziali di ciascuno dei 38 capitoli attraversa l’intero libro. A questo si aggiunge quello scoperto a distanza di quasi cinquecento anni da parte di Marco Ariani, curatore e traduttore dell’opera in italiano per Adelphi assieme a Mino Gabriele. L’ipotesi che vi siano all’interno dell’opera altri contenuti celati o del testo cifrato ha suggerito l’idea di un progetto di ricerca sul testo da condursi con l’ausilio di strumenti informatici. Nel primo capitolo di questo elaborato si presenterà il libro inquadrandolo nel suo contesto storico. Verranno poi esposte brevemente le questioni, ancora aperte e oggetto di discussione, sulla paternità dell’Hypnerotomachia, facendo riferimento anche al suo editore, Aldo Manuzio. Nel secondo capitolo verranno tratteggiati rapidamente i filoni narrativi della trama necessari per comprendere il loro significato allegorico. Si passerà poi al messaggio simbolico e filosofico che l’autore ha celato nella costruzione della visione onirica di Polifilo, fino a soffermarsi sul valore iniziatico dell’opera in relazione al culto di Venere-Mater Amoris illustrato in un contesto sincretico. Il terzo capitolo mette a fuoco la lingua originale usata nel libro, che intrecciando il latino e il volgare rappresenta un unicum nella storia delle forme espressionistiche in uso nell’epoca, e s’indagherà il rapporto tra il testo e le immagini dell’Hypnerotomachia. Si rifletterà sulle coordinate linguistico-regionali che il libro contiene e sul lessico botanico di HP come possibili tracce utili per ricostruire oltre che l’esegesi del libro anche l’identità dell'autore. Nel quarto capitolo si è inteso affrontare alcuni dei nodi critici più dirimenti riguardo alle questioni, tutt’ora irrisolte, dell’interpretazione del Polifilo a partire dal contributo di Linda Barcaioli per una banca dati dell’Hypnerotomachia Poliphili. Saranno presentate, ripercorrendo quanto emerso nel corso della trattazione, le basi a sostegno di un progetto di decrittazione volto a svelare gli eventuali contenuti cifrati e giochi linguistici nascosti nel libro, tra cui la presenza di incongruenze nel rapporto tra testo ed immagine; la notevole differenza stilistica all’interno del testo stesso della prosa della prima parte del libro, caratterizzata da uno stile espositivo particolarmente denso di descrizioni ed elencazioni, rispetto a quella più scorrevole della seconda. Infine si offrirà un esempio di applicazione del metodo del progetto sull’ottava in latino di Andrea Marone premessa al libro. L’obiettivo del seguente elaborato è quello di presentare una chiave ermeneutica per l’interpretazione dell’Hypnerotomachia, indagando se e in quale misura ci siano i presupposti per avviare il progetto di ricerca di ulteriori contenuti nascosti nel testo rispetto a quelli già individuati dall’esegesi.

Un contributo classicistico per una chiave ermeneutica dell'Hypnerotomachia Poliphili

CHISSO, CHIARA
2023/2024

Abstract

L’Hypnerotomachia Poliphili, un romanzo allegorico pubblicato in forma anonima nel dicembre del 1499 su commissione e finanziamento di Leonardo Crasso di Verona, è una delle opere più celebri uscite dalla prestigiosa tipografia di Aldo Manuzio. Definito il più bel libro illustrato del Rinascimento e concordemente accolto come uno dei volumi più belli mai stampati dell’Occidente, il suo pregio formale nelle splendide xilografie risulta tanto chiaro e lampante quanto enigmatici e oscuri rimangono ancora per molti aspetti i suoi contenuti iniziatico-filosofici. Oltre alla lettura simbolica sottesa alla trama del romanzo, è noto che l’opera contenga del testo nascosto: già dai primi anni del Cinquecento era stato infatti decrittato l’ormai celeberrimo acrostico che con le lettere iniziali di ciascuno dei 38 capitoli attraversa l’intero libro. A questo si aggiunge quello scoperto a distanza di quasi cinquecento anni da parte di Marco Ariani, curatore e traduttore dell’opera in italiano per Adelphi assieme a Mino Gabriele. L’ipotesi che vi siano all’interno dell’opera altri contenuti celati o del testo cifrato ha suggerito l’idea di un progetto di ricerca sul testo da condursi con l’ausilio di strumenti informatici. Nel primo capitolo di questo elaborato si presenterà il libro inquadrandolo nel suo contesto storico. Verranno poi esposte brevemente le questioni, ancora aperte e oggetto di discussione, sulla paternità dell’Hypnerotomachia, facendo riferimento anche al suo editore, Aldo Manuzio. Nel secondo capitolo verranno tratteggiati rapidamente i filoni narrativi della trama necessari per comprendere il loro significato allegorico. Si passerà poi al messaggio simbolico e filosofico che l’autore ha celato nella costruzione della visione onirica di Polifilo, fino a soffermarsi sul valore iniziatico dell’opera in relazione al culto di Venere-Mater Amoris illustrato in un contesto sincretico. Il terzo capitolo mette a fuoco la lingua originale usata nel libro, che intrecciando il latino e il volgare rappresenta un unicum nella storia delle forme espressionistiche in uso nell’epoca, e s’indagherà il rapporto tra il testo e le immagini dell’Hypnerotomachia. Si rifletterà sulle coordinate linguistico-regionali che il libro contiene e sul lessico botanico di HP come possibili tracce utili per ricostruire oltre che l’esegesi del libro anche l’identità dell'autore. Nel quarto capitolo si è inteso affrontare alcuni dei nodi critici più dirimenti riguardo alle questioni, tutt’ora irrisolte, dell’interpretazione del Polifilo a partire dal contributo di Linda Barcaioli per una banca dati dell’Hypnerotomachia Poliphili. Saranno presentate, ripercorrendo quanto emerso nel corso della trattazione, le basi a sostegno di un progetto di decrittazione volto a svelare gli eventuali contenuti cifrati e giochi linguistici nascosti nel libro, tra cui la presenza di incongruenze nel rapporto tra testo ed immagine; la notevole differenza stilistica all’interno del testo stesso della prosa della prima parte del libro, caratterizzata da uno stile espositivo particolarmente denso di descrizioni ed elencazioni, rispetto a quella più scorrevole della seconda. Infine si offrirà un esempio di applicazione del metodo del progetto sull’ottava in latino di Andrea Marone premessa al libro. L’obiettivo del seguente elaborato è quello di presentare una chiave ermeneutica per l’interpretazione dell’Hypnerotomachia, indagando se e in quale misura ci siano i presupposti per avviare il progetto di ricerca di ulteriori contenuti nascosti nel testo rispetto a quelli già individuati dall’esegesi.
2023
Classicistic contribution to an Hypnerotomachia Poliphili hermeneutic key
Hypnerotomachia
Colonna
Testo e immagini
Chiave ermeneutica
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
CHISSO_CHIARA.pdf

accesso riservato

Dimensione 6.85 MB
Formato Adobe PDF
6.85 MB Adobe PDF

The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/67041