In questo lavoro prenderò in esame gli atti giuridici a protezione dei beni ambientali e paesaggistici, partendo dalla definizione stessa dei concetti di ambiente e paesaggio presenti nella Costituzione, affrontando la loro eveoluzione nel contesto storico- giuridico. Saranno esposti i principali strumenti di tutela che differenziati in tre tipologie: passivi, mediati, e attivi. I vincoli sono strumenti passivi e si suddividono in vincoli paesaggistici, che operano con divieti; vincoli che operano attraverso l’obbligo di sottoporre ad autorizzazione paesaggistica i progetti che comportano una trasformazione di aree protette da vincolo. La tutela è mediata ove siano presenti strumenti di pianificazione territoriale, dai piani territoriali regionali, ai piani regolatori dei Comuni. Noteremo come solo sei Regioni italiane si siano dotate dei piani paesaggistici per una corretta gestione del paesaggio. Ne vedremo brevemente il percorso storico, le lentezze, le contraddizioni della situazione contemporanea. Allargheremo lo sguardo alla pianificazione paesaggistica in altre aree europee, ai risultati raggiunti e alle complessità riscontrate. Di fronte ad un bene di pregio paesaggistico, in cui non è preclusa la possibilità di edificare e modificare il paesaggio, il Comune nella propria pianificazione in queste aree tutelate è ente decisore di primo ordine, la cui decisione è sottoposta all’autorizzazione paesaggistica rilasciata da enti sovraordinati come la Regione, le Sovrintendenze ai beni paesaggistici, o nel caso di aree parco, dagli enti Parco. Sarà dedicata una breve analisi sul ruolo svolto e sulla necessità di una indipendenza assoluta di questi organi posti a tutela del paesaggio. La tesi si focalizzerà sul ruolo centrale della tutela attiva esercitata dai privati cittadini, quale modalità volta a conservare e proteggere un bene di pregio paesaggistico. In particolare, essa può esprimersi mediante azioni concrete, come ad esempio, la possibilità di conoscenza degli atti giuridici a difesa del paesaggio. La possibilità di recuperare sia presso luoghi fisici, sia nel web, i vincoli esistenti su un’ area, apprendere le modalità di intervento su un procedimento amministrativo o sulle varianti urbanistiche adottate dalle amministrazioni comunali, e far valere il bene primario dell’ambiente e del paesaggio. Inoltre, si prenderanno in esame le modalità di accesso ad atti e documenti di pianificazione territoriale e atti preparatori. Si fornirà quindi una panoramica dell’evoluzione normativa sull’accesso agli atti, partendo da un diritto di accesso limitato a far valere aspettative legittime, giungendo al controllo generalizzato, popolare e diffuso sulla pubblica amministrazione. Saranno esposti in questa sede, oltre alla tutela attiva all’interno del procedimento amministrativo, il ricorso amministrativo presso i tribunali regionali, e strumenti non convenzionali. Una lente sul ruolo dei privati sulla difesa dei beni ambientali che ha portato ad un risveglio di rinnovati movimenti ambientalisti grassroots, composti da un popolo eterogeneo a difesa del territorio, un ritorno alla vox populi, una nuova forma di democrazia diretta dei cittadini in risposta all’ inerzia e alla cecità delle istituzioni.

aspetti della disciplina di tutela dei beni ambientali e paesaggistici

GAVIN, ANDREA
2023/2024

Abstract

In questo lavoro prenderò in esame gli atti giuridici a protezione dei beni ambientali e paesaggistici, partendo dalla definizione stessa dei concetti di ambiente e paesaggio presenti nella Costituzione, affrontando la loro eveoluzione nel contesto storico- giuridico. Saranno esposti i principali strumenti di tutela che differenziati in tre tipologie: passivi, mediati, e attivi. I vincoli sono strumenti passivi e si suddividono in vincoli paesaggistici, che operano con divieti; vincoli che operano attraverso l’obbligo di sottoporre ad autorizzazione paesaggistica i progetti che comportano una trasformazione di aree protette da vincolo. La tutela è mediata ove siano presenti strumenti di pianificazione territoriale, dai piani territoriali regionali, ai piani regolatori dei Comuni. Noteremo come solo sei Regioni italiane si siano dotate dei piani paesaggistici per una corretta gestione del paesaggio. Ne vedremo brevemente il percorso storico, le lentezze, le contraddizioni della situazione contemporanea. Allargheremo lo sguardo alla pianificazione paesaggistica in altre aree europee, ai risultati raggiunti e alle complessità riscontrate. Di fronte ad un bene di pregio paesaggistico, in cui non è preclusa la possibilità di edificare e modificare il paesaggio, il Comune nella propria pianificazione in queste aree tutelate è ente decisore di primo ordine, la cui decisione è sottoposta all’autorizzazione paesaggistica rilasciata da enti sovraordinati come la Regione, le Sovrintendenze ai beni paesaggistici, o nel caso di aree parco, dagli enti Parco. Sarà dedicata una breve analisi sul ruolo svolto e sulla necessità di una indipendenza assoluta di questi organi posti a tutela del paesaggio. La tesi si focalizzerà sul ruolo centrale della tutela attiva esercitata dai privati cittadini, quale modalità volta a conservare e proteggere un bene di pregio paesaggistico. In particolare, essa può esprimersi mediante azioni concrete, come ad esempio, la possibilità di conoscenza degli atti giuridici a difesa del paesaggio. La possibilità di recuperare sia presso luoghi fisici, sia nel web, i vincoli esistenti su un’ area, apprendere le modalità di intervento su un procedimento amministrativo o sulle varianti urbanistiche adottate dalle amministrazioni comunali, e far valere il bene primario dell’ambiente e del paesaggio. Inoltre, si prenderanno in esame le modalità di accesso ad atti e documenti di pianificazione territoriale e atti preparatori. Si fornirà quindi una panoramica dell’evoluzione normativa sull’accesso agli atti, partendo da un diritto di accesso limitato a far valere aspettative legittime, giungendo al controllo generalizzato, popolare e diffuso sulla pubblica amministrazione. Saranno esposti in questa sede, oltre alla tutela attiva all’interno del procedimento amministrativo, il ricorso amministrativo presso i tribunali regionali, e strumenti non convenzionali. Una lente sul ruolo dei privati sulla difesa dei beni ambientali che ha portato ad un risveglio di rinnovati movimenti ambientalisti grassroots, composti da un popolo eterogeneo a difesa del territorio, un ritorno alla vox populi, una nuova forma di democrazia diretta dei cittadini in risposta all’ inerzia e alla cecità delle istituzioni.
2023
aspects of the regulation of protection of environmental and landscape assets
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/67935