Nel corso degli anni la società attuale è stata la protagonista principale di processi di cambiamento che hanno comportato l’incremento della competitività e la conseguente richiesta di flessibilità verso le esigenze del mercato. Le realtà professionali che operano all’interno del mondo organizzativo sono chiamate a rispondere alle trasformazioni in atto: il successo non è dato solo dalla capacità di saper dominare il mercato, ma è il risultato del continuo percorso di valorizzazione dei soggetti che vi operano all’interno. La promozione del benessere individuale diventa una prerogativa fondamentale in quanto, nel corso degli anni, la persona ricopre sempre di più un ruolo centrale e strategico, rappresentando una vera e propria ricchezza sulla quale poter capitalizzare. I cambiamenti in corso hanno anche comportato l’aumento delle situazioni di disagio organizzativo, percepiti non solo come stati di ansia e stress, ma anche come costellazione di sintomi tra loro diversificati: Maslach (1982) definisce il burnout professionale come una sindrome caratterizzata da esaurimento emotivo, depersonalizzazione e sentimenti di ridotta realizzazione personale, le tre dimensioni principali che alimentano condizioni di sofferenza nel soggetto. Alla fine del XX secolo la nascita della Psicologia Positiva offre la cornice teorica entro quale adottare una prospettiva finalizzata alla promozione delle componenti che rendono possibile il benessere della persona, tra le quali si distinguono con particolare importanza non solo il costrutto del capitale psicologico, con le capacità di autoefficacia, speranza, ottimismo e resilienza, ma anche quello di intelligenza emotiva, capacità strategica sempre più richiesta nel contesto odierno.
Capitale psicologico e burnout: una ricerca sul campo
PALAZZI, ZEUDY
2023/2024
Abstract
Nel corso degli anni la società attuale è stata la protagonista principale di processi di cambiamento che hanno comportato l’incremento della competitività e la conseguente richiesta di flessibilità verso le esigenze del mercato. Le realtà professionali che operano all’interno del mondo organizzativo sono chiamate a rispondere alle trasformazioni in atto: il successo non è dato solo dalla capacità di saper dominare il mercato, ma è il risultato del continuo percorso di valorizzazione dei soggetti che vi operano all’interno. La promozione del benessere individuale diventa una prerogativa fondamentale in quanto, nel corso degli anni, la persona ricopre sempre di più un ruolo centrale e strategico, rappresentando una vera e propria ricchezza sulla quale poter capitalizzare. I cambiamenti in corso hanno anche comportato l’aumento delle situazioni di disagio organizzativo, percepiti non solo come stati di ansia e stress, ma anche come costellazione di sintomi tra loro diversificati: Maslach (1982) definisce il burnout professionale come una sindrome caratterizzata da esaurimento emotivo, depersonalizzazione e sentimenti di ridotta realizzazione personale, le tre dimensioni principali che alimentano condizioni di sofferenza nel soggetto. Alla fine del XX secolo la nascita della Psicologia Positiva offre la cornice teorica entro quale adottare una prospettiva finalizzata alla promozione delle componenti che rendono possibile il benessere della persona, tra le quali si distinguono con particolare importanza non solo il costrutto del capitale psicologico, con le capacità di autoefficacia, speranza, ottimismo e resilienza, ma anche quello di intelligenza emotiva, capacità strategica sempre più richiesta nel contesto odierno.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/67970