La ricerca si sta concentrando sempre più sull’identificare marcatori clinici e facilitare l’inquadramento clinico dei disturbi di linguaggio. Il presente progetto di ricerca si rifà alla Consensus Conference sul Disturbo del Linguaggio (2019), che ha riconosciuto le prove di ripetizione di non parole e la produzione dei pronomi clitici oggetto come possibili indicatori di Disturbo Primario del Linguaggio (DPL). La maggior parte degli studi precedenti presenti in letteratura prendono in esame bambini con DPL senza una suddivisione per profili linguistici. Il presente progetto di ricerca si compone di un primo studio che intende indagare l’acquisizione dei pronomi clitici oggetto per la lingua italiana in comprensione e in produzione in 99 bambini a sviluppo tipico dai 3 ai 6 anni suddivisi in quattro fasce d’età, andando a confrontare e differenziare le diverse teorie sulla derivazione e acquisizione dei pronomi clitici oggetto presenti in letteratura, verificando quali approcci descrivessero meglio i fenomeni osservati per lo sviluppo tipico. Il secondo studio intende, invece, analizzare le differenze nella comprensione e produzione dei pronomi clitici oggetto in 11 bambini con disturbo di linguaggio di natura fonetico-fonologica e in 14 bambini con disturbo del linguaggio fonetico-fonologico e morfo-sintattico. Le prestazioni del campione sperimentale sono state confrontate con un campione di controllo a sviluppo tipico abbinato per età. Ad ogni soggetto sono state effettuate prove che valutano il funzionamento cognitivo, la competenza morfo-sintattica, la ripetizione di parole, non parole e frasi. Per studiare nel dettaglio i pronomi clitici oggetto come marcatori di DPL sono state somministrate la prova di produzione dei pronomi clitici oggetto di Arosio et al. (2014) e la prova di comprensione di pronomi clitici oggetto, ispirata al lavoro di Grüter (2005) e adattata da Milan (2022). Dal primo studio emerge che già dai 36 mesi i bambini a sviluppo tipico hanno una buona competenza sia in produzione che in comprensione dei pronomi clitici oggetto, inoltre, all’aumentare dell’età migliora la prestazione. Per la produzione i dati confermano i risultati di Arosio e Giustolisi (2019) e Cardinaletti et al. (2020), che riportano il raggiungimento di una piena competenza intorno ai 48 mesi; per la comprensione dei pronomi clitici si registra una piena competenza intorno ai 72-75 mesi. Lo studio ha permesso, inoltre, di raccogliere un punteggio medio di riferimento per ogni fascia d’età utile al clinico in sede di valutazione. Il secondo studio confuta quanto emerso in Milan (2022), evidenziando una buona percentuale di accuratezza in entrambi i campioni atipici per la prova di comprensione dei pronomi clitici oggetto, nonostante si notino prestazioni leggermente inferiori per il campione che presenta anche disturbi morfo-sintattici. La performance peggiore del gruppo con disturbo morfo-sintattico conferma la prova di produzione dei pronomi clitici oggetto di Arosio et al. (2014) uno strumento capace di riconoscere bambini con difficoltà linguistiche di natura morfo-sintattica, mentre risulta meno preciso nell’identificare soggetti con sole difficoltà fonetico-fonologiche. Il confronto delle prestazioni nelle differenti prove linguistiche suggerisce che l’acquisizione dei pronomi clitici oggetto in soggetti con DPL possa dipendere dalla complessità sintattica e morfo-sintattica. Infatti, il tasso più alto di omissione dei pronomi clitici oggetto per i due campioni atipici rispetto ai campioni di controllo sembra confermare l’ipotesi Unique Checking Constraint (UCC) di Wexler (1998, 2004, 2014) che attribuisce l’omissione, in lingue in cui si verifica l’accordo tra il pronome clitico oggetto e il participio passato, alla difficoltà dei bambini piccoli e dei bambini con DPL di realizzare più di un’operazione sintattica di accordo su un componente.

La produzione e la comprensione dei pronomi clitici oggetto nello sviluppo tipico e atipico

LANZAROTTO, GIULIA
2023/2024

Abstract

La ricerca si sta concentrando sempre più sull’identificare marcatori clinici e facilitare l’inquadramento clinico dei disturbi di linguaggio. Il presente progetto di ricerca si rifà alla Consensus Conference sul Disturbo del Linguaggio (2019), che ha riconosciuto le prove di ripetizione di non parole e la produzione dei pronomi clitici oggetto come possibili indicatori di Disturbo Primario del Linguaggio (DPL). La maggior parte degli studi precedenti presenti in letteratura prendono in esame bambini con DPL senza una suddivisione per profili linguistici. Il presente progetto di ricerca si compone di un primo studio che intende indagare l’acquisizione dei pronomi clitici oggetto per la lingua italiana in comprensione e in produzione in 99 bambini a sviluppo tipico dai 3 ai 6 anni suddivisi in quattro fasce d’età, andando a confrontare e differenziare le diverse teorie sulla derivazione e acquisizione dei pronomi clitici oggetto presenti in letteratura, verificando quali approcci descrivessero meglio i fenomeni osservati per lo sviluppo tipico. Il secondo studio intende, invece, analizzare le differenze nella comprensione e produzione dei pronomi clitici oggetto in 11 bambini con disturbo di linguaggio di natura fonetico-fonologica e in 14 bambini con disturbo del linguaggio fonetico-fonologico e morfo-sintattico. Le prestazioni del campione sperimentale sono state confrontate con un campione di controllo a sviluppo tipico abbinato per età. Ad ogni soggetto sono state effettuate prove che valutano il funzionamento cognitivo, la competenza morfo-sintattica, la ripetizione di parole, non parole e frasi. Per studiare nel dettaglio i pronomi clitici oggetto come marcatori di DPL sono state somministrate la prova di produzione dei pronomi clitici oggetto di Arosio et al. (2014) e la prova di comprensione di pronomi clitici oggetto, ispirata al lavoro di Grüter (2005) e adattata da Milan (2022). Dal primo studio emerge che già dai 36 mesi i bambini a sviluppo tipico hanno una buona competenza sia in produzione che in comprensione dei pronomi clitici oggetto, inoltre, all’aumentare dell’età migliora la prestazione. Per la produzione i dati confermano i risultati di Arosio e Giustolisi (2019) e Cardinaletti et al. (2020), che riportano il raggiungimento di una piena competenza intorno ai 48 mesi; per la comprensione dei pronomi clitici si registra una piena competenza intorno ai 72-75 mesi. Lo studio ha permesso, inoltre, di raccogliere un punteggio medio di riferimento per ogni fascia d’età utile al clinico in sede di valutazione. Il secondo studio confuta quanto emerso in Milan (2022), evidenziando una buona percentuale di accuratezza in entrambi i campioni atipici per la prova di comprensione dei pronomi clitici oggetto, nonostante si notino prestazioni leggermente inferiori per il campione che presenta anche disturbi morfo-sintattici. La performance peggiore del gruppo con disturbo morfo-sintattico conferma la prova di produzione dei pronomi clitici oggetto di Arosio et al. (2014) uno strumento capace di riconoscere bambini con difficoltà linguistiche di natura morfo-sintattica, mentre risulta meno preciso nell’identificare soggetti con sole difficoltà fonetico-fonologiche. Il confronto delle prestazioni nelle differenti prove linguistiche suggerisce che l’acquisizione dei pronomi clitici oggetto in soggetti con DPL possa dipendere dalla complessità sintattica e morfo-sintattica. Infatti, il tasso più alto di omissione dei pronomi clitici oggetto per i due campioni atipici rispetto ai campioni di controllo sembra confermare l’ipotesi Unique Checking Constraint (UCC) di Wexler (1998, 2004, 2014) che attribuisce l’omissione, in lingue in cui si verifica l’accordo tra il pronome clitico oggetto e il participio passato, alla difficoltà dei bambini piccoli e dei bambini con DPL di realizzare più di un’operazione sintattica di accordo su un componente.
2023
Production and comprehension of object clitic pronouns in typical and atypical development
DPL
pronomi clitici
sviluppo tipico
sviluppo atipico
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/68709