La tesi ha come oggetto l'istante del cambiamento, espressione che fa riferimento al momento di transizione tra uno stato e l'altro nel tempo. Se analizziamo un cambiamento, che può essere descritto come il passaggio da uno stato α ad uno stato ¬α, ci accorgiamo in fretta che non è facile determinare precisamente in che stato si trova l’oggetto in quel momento. L’obiettivo della tesi è mettere in luce che la struttura temporale che assumiamo gioca un ruolo fondamentale nella formulazione di questo problema; in particolare, verrà osservato che la struttura standard, secondo la quale il tempo è composto da istanti, porta a diverse conseguenze controintuitive mentre assumere una struttura gunky, secondo la quale il tempo è composto solo da intervalli, permette di offrire una potenziale soluzione senza incorrere in particolare conseguenze controintuitive. Il primo capitolo della tesi offre una descrizione del problema insieme ad una esposizione dei paradossi del movimento di Zenone e del dibattito contemporaneo sull’istante del cambiamento. Il secondo capitolo si occupa di introdurre la soluzione aristotelica dei paradossi di Zenone e del problema dell’istante del cambiamento. La soluzione aristotelica dei paradossi di Zenone è particolarmente importante perché, in questo frangente, Aristotele propone la sua peculiare concezione della continuità secondo la quale ciò che è continuo non può essere composto da indivisibili. Nel capitolo terzo viene esposto il continuum gunky di Hellman e Shapiro; questo modello del continuum prende le mosse dalle idee aristoteliche sulla continuità per sviluppare un continuum le cui parti sono solamente intervalli estesi. Questa concezione della continuità è un’alternativa alla concezione classica che risulta determinante per il trattamento del problema dell’istante del cambiamento. Nel quarto capitolo viene discusso il modo in cui le diverse concezioni del continuum ci permettono di trattare il problema dell’istante del cambiamento evidenziando i vantaggi del continuum gunky rispetto a quello classico. Il capitolo quinto si occupa di determinare in che modo il continuum gunky ci permette di rappresentare matematicamente il moto. Il capitolo sesto è quello conclusivo dove vengono affrontate le ultime questioni riguardanti il continuum gunky. La prima è la relazione tra la mereologia e la topologia che sono entrambe utilizzate da Hellman e Shapiro per formalizzare il continuum. Successivamente viene analizzata la concezione degli eventi e dei confini fondata su questo modello di continuità al fine di evidenziare il vantaggio che il continuum gunky offre rispetto a quello classico.

Istante del cambiamento e tempo gunky: una possibile soluzione.

GALEAZZO, ANDREA
2023/2024

Abstract

La tesi ha come oggetto l'istante del cambiamento, espressione che fa riferimento al momento di transizione tra uno stato e l'altro nel tempo. Se analizziamo un cambiamento, che può essere descritto come il passaggio da uno stato α ad uno stato ¬α, ci accorgiamo in fretta che non è facile determinare precisamente in che stato si trova l’oggetto in quel momento. L’obiettivo della tesi è mettere in luce che la struttura temporale che assumiamo gioca un ruolo fondamentale nella formulazione di questo problema; in particolare, verrà osservato che la struttura standard, secondo la quale il tempo è composto da istanti, porta a diverse conseguenze controintuitive mentre assumere una struttura gunky, secondo la quale il tempo è composto solo da intervalli, permette di offrire una potenziale soluzione senza incorrere in particolare conseguenze controintuitive. Il primo capitolo della tesi offre una descrizione del problema insieme ad una esposizione dei paradossi del movimento di Zenone e del dibattito contemporaneo sull’istante del cambiamento. Il secondo capitolo si occupa di introdurre la soluzione aristotelica dei paradossi di Zenone e del problema dell’istante del cambiamento. La soluzione aristotelica dei paradossi di Zenone è particolarmente importante perché, in questo frangente, Aristotele propone la sua peculiare concezione della continuità secondo la quale ciò che è continuo non può essere composto da indivisibili. Nel capitolo terzo viene esposto il continuum gunky di Hellman e Shapiro; questo modello del continuum prende le mosse dalle idee aristoteliche sulla continuità per sviluppare un continuum le cui parti sono solamente intervalli estesi. Questa concezione della continuità è un’alternativa alla concezione classica che risulta determinante per il trattamento del problema dell’istante del cambiamento. Nel quarto capitolo viene discusso il modo in cui le diverse concezioni del continuum ci permettono di trattare il problema dell’istante del cambiamento evidenziando i vantaggi del continuum gunky rispetto a quello classico. Il capitolo quinto si occupa di determinare in che modo il continuum gunky ci permette di rappresentare matematicamente il moto. Il capitolo sesto è quello conclusivo dove vengono affrontate le ultime questioni riguardanti il continuum gunky. La prima è la relazione tra la mereologia e la topologia che sono entrambe utilizzate da Hellman e Shapiro per formalizzare il continuum. Successivamente viene analizzata la concezione degli eventi e dei confini fondata su questo modello di continuità al fine di evidenziare il vantaggio che il continuum gunky offre rispetto a quello classico.
2023
Instant of change and gunky time: a possible solution.
Tempo
Cambiamento
Continuum
Istanti
Intervalli
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/68985