"Oltre lo Schermo: Investigare le Intenzioni Digitali sugli Smartphone"

Humans are capable of generating complex and fine movements of the hand and especially the fingers, such as playing a musical instrument or typing on keyboards and touchscreens. Typing on smartphone touchscreens is a commonly used movement for online activities that fall into two main categories: (i) content consumption, i.e. reading, listening and viewing digital media via web browsers, weather apps and news platforms, and (ii) content generation, i.e. text, voicemail, video and photo production and sharing of digital content via blogs, email and social media (Ghosh et al., 2017). Recent research has revealed that by observing how people type on their smartphone keyboards, it is possible to guess which category they are operating in, suggesting that certain kinematic cues characterize and distinguish the two types of movements and can therefore be recognised by the observer (Craighero et al., 2023). In this experiment, we set out to investigate the temporal, spatial and speed parameters of typing movements to reveal the internal syntax of digital intentions. Firstly, we wanted to investigate whether differences existed between immigrants and digital natives (i.e., born before or after 1980, respectively; Prensky, 2001) even during the simple act of reaching for the smartphone. In particular, we wondered if the action differed depending on the subsequent type of activity, namely content generation or content consumption. Ten participants, five natives and five digital immigrants, were marked while typing the same set of phrases on (i) Google (i.e., content consumption) and (ii) WhatsApp (i.e., content generation). We then defined anatomical landmarks on the wrist and hands and created a new 3D model for motion reconstruction. Kinematic motion profiles were recorded by means of six infrared cameras using a 3D motion analysis system. The results revealed that there is a statistically significant difference between the two groups based on digital intentions: digital natives take less time to reach for their smartphones when they have to search for content than when they have to generate. Only digital natives appear to have transferred from the real world to the digital world the classic kinematic differences between isolated and interactive movements well-documented in the literature (Becchio et al., 2008; Sartori et al., 2009). These new findings will be crucial for defining digital competence, a potentially useful index for developing new tools to overcome digital exclusion, a scourge of our society that penalizes digital immigrants both in the professional world and in everyday life.

Gli esseri umani sono capaci di generare movimenti complessi della mano e in particolare delle dita, come ad esempio suonare uno strumento musicale o digitare su schermi touch. La digitazione sul touchscreen dello smartphone è un movimento comunemente utilizzato per attività online che rientrano in due categorie principali: (i) consumo di contenuti, ovvero leggere, ascoltare e visualizzare media digitali, e (ii) generazione di contenuti, ovvero produzione di testi, messaggi vocali, video e altro tramite social media (Ghosh et al., 2017). Ricerche recenti hanno rivelato che osservando il modo in cui le persone digitano sulle tastiere dei loro smartphone è possibile indovinare in quale categoria operano, suggerendo che alcuni indizi cinematici distinguano i due movimenti e possano essere quindi riconosciuti dall'osservatore (Craighero et al., 2023). In questo esperimento ci siamo proposti di indagare i parametri temporali, spaziali e di velocità dei movimenti di digitazione per rivelare la sintassi interna delle intenzioni digitali. In primis, volevamo verificare se esistessero differenze tra immigrati e nativi digitali (i.e., nati prima o dopo il 1980, rispettivamente; Prensky, 2001) anche durante il semplice movimento di raggiungimento dello smartphone. In particolare, ci siamo chiesti se l'azione differisse a seconda del successivo tipo di azione, cioè generazione o consumo di contenuti. Dieci partecipanti, cinque nativi e cinque immigrati digitali, sono stati markerizzati mentre digitavano lo stesso set di frasi su: (i) Google (i.e., consumo di contenuti) e (ii) WhatsApp (i.e., generazione di contenuti). Abbiamo poi definito i punti di riferimento anatomici su polso e mani e creato un nuovo modello 3D per la ricostruzione del movimento. I profili cinematici dei movimenti sono stati registrati mediante sei telecamere a infrarossi. I risultati hanno rivelato che esiste una differenza statisticamente significativa tra i due gruppi in base alle intenzioni digitali: i nativi digitali impiegano un minor tempo per raggiungere lo smartphone quando devono cercare contenuti rispetto a quando li devono generare. Solo i nativi digitali sembrano aver trasferito dal mondo reale al mondo digitale le classiche differenze cinematiche tra movimenti isolati e interattivi note in letteratura (Becchio et al., 2008; Sartori et al., 2009). Queste nuove scoperte saranno fondamentali per definire la competenza digitale, un indice potenzialmente utile per sviluppare nuovi strumenti in grado di superare l'esclusione digitale, una piaga della nostra società che penalizza gli immigrati digitali sia nel mondo professionale che nella vita quotidiana.