Effetti della pratica del Lavoro Interno di Forza Elastica del Tai Chi Chuan, in termini di flessibilità, in soggetti affetti da Parkinson e non

Context. Parkinson's disease is a progressive neurodegenerative disorder that causes alterations in movement capacity, postural control and joint stiffness. This disease’s treatment involves physical therapy in combination with medication. Tai Chi Chuan is a martial art that brings benefits in improving the motor symptoms typical of Parkinson's disease through a methodology that integrates body and mind. In the following study, we analyse the effectiveness of a Tai Chi Chuan training program in reducing the phenomenon of rigidity thanks to the improvement of mobility and increase in stature in a group of subjects with Parkinson's disease and in a group of healthy subjects. Objective. Through this study, we wish to observe the benefits obtained from TCC training by analysing and comparing the data obtained from the two populations. The intention is to measure the potential improvement of subjects with Parkinson's disease in order to improve the progression of the disease. Methods. The study was conducted on 21 participants (N=21); eleven subjects with Parkinson's disease (Gr. P: mean age 70) and ten who were not diagnosed with Parkinson's disease (Gr. NP: mean age 70.8). The Tai Chi Chuan training program was conducted by the experienced TCC master and the methods and exercises proposed were the same for the two groups. The intervention protocol includes 30 hours of TCC corresponding to 20 training sessions of 90 minutes each. The tests administered at the beginning (T0) and at the end (T1) are the facilitated Bending test to assess spinal mobility and the stature measurement to assess active postural control. Results. The Parkinson's Group obtained a mean basal result (T0) of 56.5 degrees in the facilitated Bending test, which at the end of the 20 lessons (T1) reaches a mean value of 61.6 degrees. The average improvement obtained by the GP subjects corresponds to 5.1 degrees with a significant p-value of 1.09%. The Non-Parkinson Group obtained a mean basal value (T0) of 70.1 degrees in the facilitated Bending test, which at the end of the 20 lessons (T1) reached a mean value of 69.8 degrees. The mean score obtained by the GNP subjects corresponds to - 0.3 degrees with a non-significant p-value of 45.39%. The calculation of the p-value (Gr. P= 4.45%; Gr. NP= 28.26%) shows that the motor intervention was not significant for the improvement of the stature parameter. From the correlation coefficient analysis (Gr. P rXY = - 0.47; Gr. NP rXY = - 0.52) between the number of classes attended and the changes in mobility obtained at T0 and T1, it can be stated that there is no significant correlation between the two parameters and the number of classes attended did not affect the improvements obtained in either group. Conclusions. The proposed method improved the subjects' mobility. Subjects with Parkinson's disease obtained more benefit as a result of the motor protocol than healthy subjects. The practice of Tai Chi Chuan makes it possible to improve mobility and reduce the stiffness phenomenon typical of Parkinson's disease and to improve postural control.

Contesto. La malattia di Parkinson è una patologia neurodegenerativa progressiva che causa alterazioni della capacità di movimento, del controllo posturale e rigidità articolare. Il trattamento della patologia prevede la terapia fisica in associazione alla farmacologica. Il Tai Chi Chuan è un’arte marziale che apporta dei benefici nel miglioramento dei sintomi motori che caratterizzano la malattia di Parkinson attraverso la metodologia che integra il corpo e la mente. Nel seguente studio si analizza l’efficacia di un programma di allenamento di Tai Chi Chuan nella riduzione del fenomeno della rigidità osservata grazie al miglioramento della mobilità e all’aumento della statura in un gruppo di soggetti con malattia di Parkinson e in un gruppo di soggetti sani. Obiettivo. Attraverso questo studio si vogliono osservare i benefici ottenuti dall’allenamento di TCC attraverso l’analisi e il confronto dei dati ottenuti dalle due popolazioni. L’intenzione è di misurare il potenziale di miglioramento dei soggetti con malattia di Parkinson al fine di migliorare la progressione della patologia. Metodi. Lo studio è stato condotto su 21 partecipanti (N=21); undici soggetti malati di Parkinson (GR. P: età media 70) e dieci che non hanno ricevuto una diagnosi di malattia di Parkinson (Gr. NP: età media 70.8). Il programma di allenamento di Tai Chi Chuan è stato condotto dal maestro esperto di TCC e le modalità e gli esercizi proposti sono i medesimi per i due gruppi. Il protocollo di intervento prevede 30 ore di TCC corrispondenti a 20 sedute di allenamento della durata di 90 minuti ciascuna. I test somministrati all’inizio (T0) e al termine (T1) sono il Bending test facilitato per valutare la mobilità del rachide e la misurazione della statura per valutare il controllo posturale attivo. Risultati. Il Gruppo Parkinson nel Bending test facilitato ha ottenuto un risultato medio basale (T0) di 56.5 gradi, che al termine delle 20 lezioni (T1) raggiunge il valore medio di 61.6 gradi. Il miglioramento medio ottenuto dai soggetti del GP corrisponde a 5.1 gradi con un p-value significativo di 1.09%. Il Gruppo Non Parkinson nel Bending test facilitato ha ottenuto un valore medio basale (T0) di 70.1 gradi, che al termine delle 20 lezioni (T1) raggiunge il valore medio di 69.8 gradi. Il punteggio medio ottenuto dai soggetti del GNP corrisponde a - 0.3 gradi con p-value non significativo di 45.39%. Dal calcolo del p-value (Gr. P= 4.45%; Gr. NP= 28.26%) emerge che l’intervento motorio non è stato significativo per il miglioramento del parametro statura. Dall’analisi del coefficiente di correlazione (Gr. P rXY = - 0.47; Gr. NP rXY = - 0.52) tra il numero di lezioni frequentate e le variazioni della mobilità ottenute a T0 e T1, si può affermare che tra i due parametri non c’è correlazione di tipo significativo e il numero delle lezioni frequentate non ha inciso sui miglioramenti ottenuti in nessuno dei due gruppi. Conclusioni. Il metodo proposto ha migliorato la mobilità dei soggetti. I soggetti con la malattia di Parkinson hanno ottenuto maggior beneficio in seguito al protocollo motorio rispetto ai soggetti sani. La pratica di Tai Chi Chuan permette di migliorare la mobilità e ridurre il fenomeno di rigidità tipico della malattia di Parkinson e di migliorare il controllo posturale.