L’impatto dell’attività umana sul nostro pianeta ha portato, negli ultimi decenni, ad un costante aumento di emissioni di gas serra, in gran parte a causa dell’utilizzo spregiudicato dei combustibili fossili. I gas serra sono in grado di intrappolare la radiazione infrarossa emessa dalla Terra in seguito all’assorbimento della radiazione solare, fenomeno che, dalla Rivoluzione industriale ad oggi, ha portato a un aumento sostanziale della temperatura della superficie terrestre e degli oceani, causando un surriscaldamento globale. L’attività antropogenica è pertanto la causa principale dei drastici cambiamenti climatici di cui siamo giornalmente testimoni, a loro volta causa di fenomeni quali aumento del livello dei mari, aumento sia in frequenza che in intensità di siccità e ondate di calore, quindi impoverimento del suolo e desertificazione. Il cambiamento climatico ha dunque contribuito all’intensificazione degli stress abiotici a cui sono sottoposte globalmente le colture, quali aumento della salinità del suolo, e deficit d’acqua e di nutrienti. Un sistema per contrastare questi stress risiede nell’utilizzo di prodotti biostimolanti delle piante, comprendenti sostanze naturali e/o microrganismi che, somministrati in piccole quantità alla pianta o alla rizosfera, sono in grado di stimolare i processi naturali e migliorare quindi la disponibilità, l’uptake e l’efficienza d’uso dei nutrienti, migliorare le caratteristiche qualitative e garantire una maggiore tolleranza agli stress abiotici. Il presente progetto di tesi ha quindi avuto come obbiettivo la valutazione dell’efficacia di nuovi prototipi ad azione biostimolante, partendo dallo studio della letteratura scientifica esistente fino alla realizzazione di prove di efficacia in vivo su diverse specie modello. I prototipi sono dunque stati testati attraverso: 1) biosaggi di attività ormono-simile, in cui semi o giovani piante sono state trattate con i prodotti biostimolanti al fine di valutarne l’attività auxino-, gibberellino- e citochinino-simile; 2) biosaggi in coltura idroponica o su substrato inerte, in cui le piante di Lactuca sativa sono state fatte crescere in condizioni di stress (salino, idrico e nutrizionale) e poi trattate con vari prototipi, al fine di valutarne la capacità di miglioramento alla tolleranza degli stress abiotici; 3) prova in comfort, in cui le piante di Fragaria x ananassa sono state trattate con vari prototipi al fine di valutarne la capacità di migliorare le caratteristiche qualitative dei frutti.
I prodotti biostimolanti per un’agricoltura sostenibile: screening dell’efficacia e possibili claims di nuovi prototipi.
ECCA, ARIANNA
2023/2024
Abstract
L’impatto dell’attività umana sul nostro pianeta ha portato, negli ultimi decenni, ad un costante aumento di emissioni di gas serra, in gran parte a causa dell’utilizzo spregiudicato dei combustibili fossili. I gas serra sono in grado di intrappolare la radiazione infrarossa emessa dalla Terra in seguito all’assorbimento della radiazione solare, fenomeno che, dalla Rivoluzione industriale ad oggi, ha portato a un aumento sostanziale della temperatura della superficie terrestre e degli oceani, causando un surriscaldamento globale. L’attività antropogenica è pertanto la causa principale dei drastici cambiamenti climatici di cui siamo giornalmente testimoni, a loro volta causa di fenomeni quali aumento del livello dei mari, aumento sia in frequenza che in intensità di siccità e ondate di calore, quindi impoverimento del suolo e desertificazione. Il cambiamento climatico ha dunque contribuito all’intensificazione degli stress abiotici a cui sono sottoposte globalmente le colture, quali aumento della salinità del suolo, e deficit d’acqua e di nutrienti. Un sistema per contrastare questi stress risiede nell’utilizzo di prodotti biostimolanti delle piante, comprendenti sostanze naturali e/o microrganismi che, somministrati in piccole quantità alla pianta o alla rizosfera, sono in grado di stimolare i processi naturali e migliorare quindi la disponibilità, l’uptake e l’efficienza d’uso dei nutrienti, migliorare le caratteristiche qualitative e garantire una maggiore tolleranza agli stress abiotici. Il presente progetto di tesi ha quindi avuto come obbiettivo la valutazione dell’efficacia di nuovi prototipi ad azione biostimolante, partendo dallo studio della letteratura scientifica esistente fino alla realizzazione di prove di efficacia in vivo su diverse specie modello. I prototipi sono dunque stati testati attraverso: 1) biosaggi di attività ormono-simile, in cui semi o giovani piante sono state trattate con i prodotti biostimolanti al fine di valutarne l’attività auxino-, gibberellino- e citochinino-simile; 2) biosaggi in coltura idroponica o su substrato inerte, in cui le piante di Lactuca sativa sono state fatte crescere in condizioni di stress (salino, idrico e nutrizionale) e poi trattate con vari prototipi, al fine di valutarne la capacità di miglioramento alla tolleranza degli stress abiotici; 3) prova in comfort, in cui le piante di Fragaria x ananassa sono state trattate con vari prototipi al fine di valutarne la capacità di migliorare le caratteristiche qualitative dei frutti.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/70246