Il ciclo di Damasco di Emilio Salgari: tra orientalismo e possibili configurazioni coloniali.

Starting from the thoughts of Edward Said on Orientalism, this study traces the elements in Emilio Salgari's Damasco cycle, set during the Turkish-Venetian clash which culminated in the Battle of Lepanto, that can be attributed to a stereotypical and detrimental representation of the Levant. The description of the Turks as terrible and ferocious, as well as their frequent comparison to beasts, are indicators that help to understand how Salgari's narrative is full of elements attributable to Orientalism, also thanks to all the sources used by the author that conveyed prejudices about the Levantine area. In the early 1900s, Salgari’s literary activities occurred at the same time as Italy’s preparation for the conquest of Libia. This suggest that the Turkish image present in the work might have been functional to the achievement itself since, as Said states, the political aims of a nation can be supported by cultural preparation. Salgari's writing was later used by Fascism in order to consolidate the idea of European superiority. This is also visible in the cinematic adaptation of the Salgarian cycle.

Partendo dalle riflessioni di Edward Said sull’orientalismo, lo studio rintraccia gli elementi che nel ciclo di Damasco di Emilio Salgari, ambientato durante lo scontro turco-veneziano culminato nella Battaglia di Lepanto, sono riconducibili ad una rappresentazione stereotipata e peggiorativa del Levante. La descrizione dei turchi come terribili e feroci e la loro frequente comparazione alle bestie sono degli indici che permettono di capire come la narrazione salgariana sia intrisa, complice l’insieme di fonti utilizzate dall’autore recante pregiudizi circa la zona levantina, di elementi ascrivibili all’orientalismo. Gli anni in cui Salgari scrive, quelli di inizio Novecento quando l’Italia si preparava alla conquista libica, suggeriscono che l’immagine turca presente nell’opera possa essere funzionale all’impresa stessa dal momento che, come argomenta Said, gli intenti politici di una nazione possono essere sostenuti da una preparazione in ambito culturale. La scrittura salgariana è stata poi oggetto di una strumentalizzazione da parte del Fascismo che se ne servì per consolidare l’idea della superiorità europea e questo è visibile anche nella trasposizione cinematografica del ciclo salgariano.