La rappresentazione di san Francesco: il "miles di Dio" fra "agiografia francescana" ed "esemplarità iconografica" nelle "istorie della tavola Bardi"

Over the centuries there have been various representations of Saint Francis, both in art and in literature. The following essay aims to discover a new perspective of the friar minor, through the hagiographic narratives and images of the Bardi dossal, depicting the life and miracles of the Saint. The work is divided into three parts: in the first phase the places inherent to the aforementioned research are described and the first "istorie" of the florentine dossal are analyzed, in relation to the narratives of the aftermath, regarding the same episodes. In the second chapter the Franciscan proposal is further characterized, through Francis' action in bringing the evangelical message, with example and life, instead of using only words. Finally, in the last chapter the narratives of the poor man's miracles continue, which combined with the comparison with the tiles on the dossal, do not cease to amaze even post-mortem. The Saint lived his life in function and imitation of Christ, this is confirmed by his Testament, which is addressed in particular to the community of his friars, and is a document that recognizes his sanctity.

Varie sono state nei secoli le rappresentazioni di San Francesco, sia in arte che in letteratura. La seguente tesi si propone di scoprire una prospettiva nuova del frate minore, attraverso le narrazioni agiografiche e le immagini della tavola Bardi, raffigurante la vita e i miracoli del Santo. Il lavoro è diviso in tre parti: nella prima fase sono descritti i luoghi inerenti alla suddetta ricerca e analizzate le prime “istorie” della tavola fiorentina, in rapporto alle narrazioni dei postumi, riguardo gli stessi episodi. Nel secondo capitolo si caratterizza maggiormente la proposta francescana, mediante l’azione di Francesco nel portare il messaggio evangelico, con l’esempio e la vita, prima che con la parola. Infine, nell’ultimo capitolo continuano le narrazioni dei miracoli del poverello, che unite al confronto con le formelle della tavola, non finiscono di stupire nemmeno post mortem. Il Santo ha vissuto la vita in funzione e imitazione di Cristo, lo conferma il suo Testamento, che rivolgendosi in particolare alla comunità dei frati, è un documento che riconosce la sua santità.