Starting from the “General Remark” to the first book of “Religion within the Boundaries of Mere Reason”, Kant presents the exit from evil and the return to goodness. On the one hand the Stoic maxim commands man to make himself good, while, on the other hand, the difficulties raised by radical evil entail a series of references to grace, which seem to compromise man’s responsibility for his own moral improvement. The main goal of this thesis is to investigate the relation between grace and human nature in Kant’s “Religion within the Boundaries of Mere Reason”, aiming to demonstrate how divine relief and human responsibility are held together without being incompatible, in order to make the return to goodness achievable. For this purpose, it is proposed to think of grace as “God’s beneficence”, so that it can be interpreted through the concept of beneficence in the “Metaphysics of Morals”. In this way, it will be shown that, just as the benefit does not encroach the autonomy of the recipient, so does grace by not depriving man of the responsibility for his own moral improvement.

A partire dalla “Annotazione generale” al primo libro de “La religione entro i limiti della sola ragione”, Kant tematizza l’uscita dal male e il relativo ritorno al bene. Se da un lato la massima stoica ordina all’uomo di rendersi buono con le sue forze, dall’altro lato, per via delle difficoltà sollevate dal male radicale, emergono alcuni riferimenti alla Grazia, i quali sembrano compromettere la responsabilità dell’uomo per il proprio miglioramento morale. Lo scopo del presente lavoro è indagare il rapporto tra la Grazia e la natura umana ne “La religione entro i limiti della sola ragione”, con l’intento di mostrare come in quest’opera, per rendere effettivamente realizzabile il ritorno al bene, il soccorso divino e la responsabilità dell’uomo siano tenuti assieme senza risultare incompatibili. A tal fine, si propone di concepire la Grazia come “beneficenza di Dio”, così da poterla interpretare attraverso il concetto di beneficenza nella “Metafisica dei Costumi”: in tal modo si può constatare che, come il beneficio non lede l’autonomia del beneficiario, così la Grazia non sottrae l’uomo alla responsabilità per il proprio miglioramento morale.

Grazia, natura e responsabilità ne "La religione entro i limiti della sola ragione" di I. Kant

BENÀ, ENRICO
2023/2024

Abstract

Starting from the “General Remark” to the first book of “Religion within the Boundaries of Mere Reason”, Kant presents the exit from evil and the return to goodness. On the one hand the Stoic maxim commands man to make himself good, while, on the other hand, the difficulties raised by radical evil entail a series of references to grace, which seem to compromise man’s responsibility for his own moral improvement. The main goal of this thesis is to investigate the relation between grace and human nature in Kant’s “Religion within the Boundaries of Mere Reason”, aiming to demonstrate how divine relief and human responsibility are held together without being incompatible, in order to make the return to goodness achievable. For this purpose, it is proposed to think of grace as “God’s beneficence”, so that it can be interpreted through the concept of beneficence in the “Metaphysics of Morals”. In this way, it will be shown that, just as the benefit does not encroach the autonomy of the recipient, so does grace by not depriving man of the responsibility for his own moral improvement.
2023
Grace, nature and responsibility in I. Kant's "Religion within the Boundaries of Mere Reason"
A partire dalla “Annotazione generale” al primo libro de “La religione entro i limiti della sola ragione”, Kant tematizza l’uscita dal male e il relativo ritorno al bene. Se da un lato la massima stoica ordina all’uomo di rendersi buono con le sue forze, dall’altro lato, per via delle difficoltà sollevate dal male radicale, emergono alcuni riferimenti alla Grazia, i quali sembrano compromettere la responsabilità dell’uomo per il proprio miglioramento morale. Lo scopo del presente lavoro è indagare il rapporto tra la Grazia e la natura umana ne “La religione entro i limiti della sola ragione”, con l’intento di mostrare come in quest’opera, per rendere effettivamente realizzabile il ritorno al bene, il soccorso divino e la responsabilità dell’uomo siano tenuti assieme senza risultare incompatibili. A tal fine, si propone di concepire la Grazia come “beneficenza di Dio”, così da poterla interpretare attraverso il concetto di beneficenza nella “Metafisica dei Costumi”: in tal modo si può constatare che, come il beneficio non lede l’autonomia del beneficiario, così la Grazia non sottrae l’uomo alla responsabilità per il proprio miglioramento morale.
Grazia
Natura
Responsabilità
Morale
Religione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/70328